«Il governo non vuole farci sapere quanto prenderemo di pensione»
05/12/2013 di Dipocheparole
Libero di oggi, in un articolo a firma di Sandro Iacometti, commenta le parole del ministro del Welfare Enrico Giovannini riguardo la famosa o famigerata “Busta arancione”, che avrebbe dovuto comunicare il modo per calcolare quanto ci spettava di pensione in base ai calcoli dell’Inps:
Malgrado le rassicurazioni, però, della busta arancione non si è vista l’ombra. E a spiegarne imotivi, paradossalmente, sono gli stessi che ne hanno promesso l’introduzione. «Se spedissimo oggi la busta arancione a un giovane di 35 anni, daremmo un messaggio di allarme e il governo non vuole alimentare l’incertezza», ha detto una volta la Fornero, mentre circa tre anni fa Mastrapasqua ebbe a dichiarare che «se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati rischieremmo un sommovimento sociale». Nel frattempo è esplosa la crisi del debito e sulle pensioni si è abbattuta pure, come se non bastasse, la mannaia dei contributi di solidarietà e della mancata indicizzazione all’inflazione. Misure su cui sta spingendo anche il governo Letta. Di informare, dunque, nonse ne parla.
Acelebrare il funerale della busta arancione è stato ieri, con estrema chiarezza, Giovannini:
«Io sono sempre stato a favore della trasparenza», ha spiegato di fronte alla commissione di controllo parlamentare sugli enti previdenziali, «ma se busta arancione vuol dire inviare a casa di tutti un foglio con dei numeri non credo faremmo un buon servizio al sistema». L’obiettivo, ha proseguito, è quello di «aiutare le persone a fare delle scelte, ma deve essere un passo avanti, non un boomerang». Ed ecco allora il nuovo traguardo. Niente numeri, che neanche li capiamo,mapiuttosto «degli applicativi» con «maschere su Internet che consentano alle persone di fare le loro valutazioni ». In altre parole, l’importo dell’assegno pensionistico lo conosceremo quando ci arriverà sul conto corrente.
(foto di copertina: ANSA/GIUSEPPE GIGLIA)