Il lato oscuro delle olimpiadi

Le Olimpiadi dovrebbero essere un momento di sport, di gioia, di vicinanza tra i popoli. La storia ha però insegnato che in occasione di questa manifestazione sono avvenuti vari sconvolgenti fatti di cronaca, il quali non sono riusciti tuttavia a spegnere del tutto lo spirito olimpico.

LA TRAGEDIA DI MONACO – La madre di ogni crisi avvenne nel 1972 alle Olimpiadi di Monaco quando un commando di palestinesi appartenente a Settembre Nero sequestrò nove atleti israeliani dopo aver fatto irruzione nel villaggio olimpico uccidendone altri due. Alla fine un tentativo di liberazione compiuto dalla polizia tedesca portò alla morte di tutti gli atleti sequestrati, di cinque fedayyin e di un poliziotto tedesco. Il pretesto venne dato dal rifiuto da parte del Cio di accettare una delegazione dalla Federazione Giovanile della Palestina ai giochi olimpici estivi di Monaco.

 

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LA MORTE – I giochi olimpici di Monaco si erano sviluppati con la convinzione che essi dovessero ridare lustro all’immagine della Germania del dopoguerra. Fu così deciso di mantenere la sicurezza a livelli molto bassi per non ingenerare ricordi legati alla Germania hitleriana. La sorveglianza del villaggio era affidata a volontari chiamati col nomignolo di “Olys” i quali, armati solo di ricetrasmittente, chiudevano gli occhi nei confronti di tutti coloro che scavalcavano le recinzioni. A seguito dell’irruzione e dell’omicidio dei due atleti, gli altri nove con gli attentatori si diressero a seguito di ore di trattative all’aeroporto di Fürstenfeldbruck. La situazione però degenerò ed i terroristi diedero fuoco agli elicotteri in cui erano legati gli ostaggi.

LA BOMBA DI ATLANTA – Una storia grave le cui polemiche si trascinano ancora oggi, visto e considerato che il Cio si è rifiutato di celebrare con un minuto di silenzio il quarantesimo anniversario dell’attacco. History of the Olympics poi ci propone altri avvenimenti per lo più passati nel dimenticatoio ma che hanno messo in pericolo alcune edizioni delle Olimpiadi. Come dimenticare l’attentato esplosivo di Atlanta 1996?

DUE MORTI – L’edizione del centenario è stata funestata dal ritrovamento, il giorno 27 luglio, di tre bombe artigianali rinvenute in una borsa sportiva. Richard Jewell, poi sospettato, segnalò il ritrovamento della borsa aiutando il personale di sicurezza nel liberare la zona dai presenti. Gli artificieri ebbero così lo spazio per disinnescarla. Putroppo l’ordigno esplose all’una e mezza del mattino uccidendo una donna colpita alla testa da una scheggia mentre una seconda rimase vittima di un attacco cardiaco a causa dello spavento. Jewell venne dichiarato innocente mentre il vero colpevole venne individuato in Eric Robert Rudolph, soggetto il quale venne condannato al carcere a vita senza possibilità di “parole” nel penitenziario di massima sicurezza di Florence.

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IL BOICOTTAGGIO DI MOSCA – Il 1980 fu l’anno del grande boicottaggio compiuto dagli Stati Uniti all’edizione sovietica dei Giochi a Mosca. Gli Usa decisero di punire i russi per l’invasione afghana del 1979. Assieme agli Usa hanno boicottato anche i paesi alleati. Alla fine i paesi che rinunceranno ai giochi saranno 80. Sono solo 67 i paesi che parteciperanno ai Giochi ed i sovietici faranno la parte del leone. L’ezione canadese di Montreal 1976 venne invece boicottata da 20 paesi africani in risposta alla tournée della nazionale di rugby neozelandese in Sudafrica.

L’ORRORE HITLERIANO – L’edizione sicuramente più controversa resta quella di Berlino 1936. La propaganda nazista trasformò i Giochi in un carrozzone propagandistico con Hitler che ricopriva la doppia funzione di Cancelliere e di Presidente del Paese. Hitler fu a dir poco contento della manifestazione e dell’immagine di grandezza della sua Germania. La speranza nazista era quella di dominare il mondo grazie alla razza ariana. I suoi piani vennero però distrutti dall’atleta americano di colore Jesse Owens, capace di vincere quattro medaglie d’oro in un solo giorno nell’atletica. Hitler rimase a dir poco scioccato dalla prestazione dell’atleta e si rifiutò di stringere la mano al vincitore. Razzismo, ferocia, cattiveria, visto anche che il Fuhrer abbandonò l’arena visibilmente irritato. (Photocredits: Getty Images)

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