Il leasing auto che ti salva dalle tasse

LA PROCEDURA EUROPEA PER LE MULTE – Quindi niente nome e cognome in giro, nessun collegamento “soggetto-macchina”, niente di niente. Anzi, c’è di più. Niente multe. Al momento la procedura per il recupero crediti all’estro è la seguente. Gli stati membri dell’Unione Europea aderenti agli accordi di reciprocità sullo Spazio economico europeo inviano i verbali da parte delle polizie locali nei paesi di residenza degli automobilisti multati, in modo da risalire attraverso la targa ai dati dell’intestatario. Purtroppo le richieste di accertamento si perdono nei meandri della burocrazia e diventano carta straccia.

OCCHI APERTI – Basta una risposta mancata o un errore di traduzione. Anche le leggi locali possono creare problemi. Ad esempio a Gorizia non otterranno mai i dati delle autovetture immatricolate in Slovenia a meno che queste siano responsabili di un’incidente. A quel punto cosa resta? La polizia, così come i vigili urbani, si deve impegnare a tenere d’occhio la presenza di certe automobili sul territorio nonostante la targa estera. Se uno è straniero sarà di passaggio. Se inizia ad essere stanziale, allora vuol dire che qualcosa non quadra. Il confronto incrociato permette di scoprire chi fa il furbo, come dimostrato dalla Guardia di Finanza di Verona che si è accorta della presenza sul territorio provinciale di 18 “furbetti”.

MULTE SENZA FRONTIERE – Furbetti che con questo stratagemma non hanno pagato superbollo ed ipt, ovvero l’imposta provinciale di trascrizione, oltre a non essere soggetti al redditometro in quanto le società straniere non rispondono alla legislatura italiana per cui non sono soggette a multe. Nel 2013 questo problema dovrebbe essere attenuato, almeno in parte, dall’entrata in vigore di “multa senza frontiere”. Verrà istituita una banca dati comune tra gli Stati membri così da identificare la targa dell’autovettura estera responsabile di una violazione al Codice della strada. 

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