Il mistero dei telefoni dei passeggeri del volo scomparso che squillano ancora
11/03/2014 di Redazione
Il mistero della scomparsa del volo MH370 si è infittito lunedì quando i parenti dei passeggeri hanno dichiarato che i telefoni cellulari dei loro cari scomparsi squillavano ancora. Secondo quanto riportato dal Washington Post, le famiglie di alcune persone a bordo del Boeing 777 scomparso hanno detto che i loro parenti scomparsi erano attivi sul social network cinese QQ, anche se tutti i messaggi inviati loro sono rimasti senza risposta.
TELEFONI CHE SQUILLANO – Questo nuovo sviluppo arriva dopo che le autorità malesi hanno dichiarato di aver identificato uno dei due uomini sull’aereo che erano in possesso di passaporti europei rubati. Si tratta di Pouiria Nur Mohammad Mehrdad, un richiedente asilo iraniano di 19 anni che stava cercando di andare a trovare sua madre in Germania, riporta il Daily Mail. Nel frattempo, le ricerche dell’aereo si sono spostate verso le stretto di Malacca, a circa 100 miglia di distanza da dove ha lanciato le ultime tracce. Le telefonate fantasma e il fatto che i passeggeri risultino online sui social network, hanno aumentato il livello di isteria dei parenti dei dispersi, che da giorni sono rinchiusi in un hotel di Pechino in attesa di qualche informazione concreta sull’aereo scomparso. Sperano che grazie alle moderne tecnologia sia possibile triangolare il segnale dei GPS dei telefoni dei loro parenti ed individuarli. Un ufficiale della Malaysia Arilines, Hugh Dunnleay, ha detto alle famiglie che anche la compagnia aveva tentato di raggiungere telefonicamente i membri dell’equipaggio e che i loro cellulari squillavano. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, 19 famiglie dei dispersi hanno firmato una dichiarazione congiunta nella quale sostengono che i telefoni dei loro parenti dispersi squillavano, chiedendo inoltre che venga fatta un’indagine approfondita, sospettando il fatto che Malaysian Airlines non stia dicendo tutta la verità.
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I SOCCORSI – Secondo quanto riportato dall’International Business Times, una parente di uno dei dispersi avvrebbe chiamato il telefono di suo fratello disperso facendolo squillare durante una diretta televisiva. «Se la polizia potesse localizzare la posizione del dispositivo, ci potrebbe essere una chance di trovarlo ancora vivo», ha detto la donna. Tuttavia, durante un conferenza stampa tenutasi a Pechino, il portavoce di Malaysian Airlines Ignatius Ond ha detto che uno dei numeri da lui chiamati non era raggiungibile. Nel frattempo i soccorsi hanno ampliato il raggio di ricerca a terra e mare, ora la zona di ricerca si è concentrata vicono allo stretto di Malacca.
PERCHÈ ACCADE – Come ha spiegato l’esperto delle telecomunicazioni Jeff Kagan in una email a NBC News, si tratta solo di un normale effetto provocato dal sistema, che mentre «cerca» il cellulare che si sta chiamando, restituisce al chiamante degli squilli che non arrivano al ricevente. Si tratta di pochi secondi e infatti le chiamate dei parenti ricevono solo alcuni brevi trilli in risposta, se i cellulari fossero sani, funzionanti e raggiungibili dalla rete invece suonerebbero a lungo prima di rinunciare per mancanza di risposta. Va detto inoltre che se i cellulari fossero attivi e funzionanti e collegati a una rete, l’aereo sarebbe stato individuato da un pezzo proprio grazie alle tracce offerte dai telefonini, ma non ci sono notizie di questo genere di feedback ricevuti dalle reti locali nella loro ricerca dei cellulari dei passeggeri. Quei telefoni in realtà non rispondono e non hanno mai risposto.