“Il sesso orale fa aumentare i rischi di tumore alla bocca”
26/09/2011 di Redazione
Lo dice Marco Merlano, direttore del dipartimento di oncologia medica all’ospedale Santa Croce di Cuneo
“Nei paesi dell’Occidente la liberalizzazione dei costumi sessuali ha provocato un aumento, soprattutto nei giovani, dell’insorgenza dei tumori alla cavita’ orale”. Lo ha detto all’AGI Marco Merlano, direttore del dipartimento di Medicina 2 e responsabile del dipartimento di oncologia medica dell’Ospedale Santa Croce di Cuneo, a margine del Congresso europeo di oncologia medica in corso a Stoccolma.
ETA’ ABBASSATA – “Negli ultimi 20 anni – ha detto l’esperto – l’eta’ dei pazienti colpiti dal tumore alla cavita’ orale si e’ abbassata. Prima le persone a rischio avevano per lo piu’ un’eta’ superiore ai 40 anni”. Ora questo tipo di tumore colpisce sempre piu’ frequentemente anche i giovani. “Mentre in generale i tumori della testa e del collo sono diminuiti – ha spiegato Merlano – aumentano invece quelli alla cavita’ orale (che rientrano nella categoria dei tumori della testa e del collo) per colpa dell’abitudine sempre piu’ diffusa fra i giovani di praticare sesso orale non protetto e quindi di esporsi maggiormente al rischio di infezione da HPV”.
IL 4% – A livello globale, i tumori della cavita’ orale, faringe, laringe rappresentano piu’ del 4 per cento di tutti i tumori: con piu’ di 500 mila nuovi casi al mondo e piu’ di 300 mila morti registrate nel 2008. “In Italia – ha aggiunto Merlano – ci sono 10-12 mila casi nuovi all’anno. Non e’ di certo un’epidemia, ma questo tipo di tumori sono difficili da diagnosticare precocemente e quindi difficilmente curabili”. Piu’ del 60 per cento dei pazienti in Italia, infatti, arriva alla diagnosi quando ormai la malattia e’ in stadio avanzato. “Ogni anno – ha riferito l’esperto – muoiono all’incirca 4mila pazienti per colpa del tumore della testa e del collo”. Tra i fattori di rischio ci sono il fumo, l’alcol, l’eccesso di esposizione al sole e il sesso orale non protetto.
SINTOMI POCO SPECIFICI – La difficolta’ a effettuare una diagnosi precoce e’ riconducibile al fatto che i sintomi sono poco specifici. “Mal di gola persistente, difficolta’ nel masticare, dolore quando si deglutisce, persistente congestione del naso o sanguinamento, rigonfiamento del collo e della mandibola, mal di orecchi sono infatti sintomi che possono essere confusi con banali raffreddori. Anche per il medico di famiglia – ha detto Merlano – diventa difficile fare una diagnosi”. In generale i pazienti con un tumore localizzato possono essere sottoposti a un intervento chirurgico, seguito dalla radioterapia.
LE TERAPIE MIRATE – “Negli ultimi anni – ha riferito Merlano – sono state sviluppate numerose terapie mirate che colpiscono i geni difettosi e le proteine in eccesso nelle cellule di un tumore della testa e del collo, contribuendo alla crescita del tumore”. Tra queste terapie c’e’ quella che si basa sugli anticorpi monoclonali che agiscono interferendo con quelle particolari molecole che sono necessarie alla crescita del tumore e alla sua proliferazione. “Tra queste c’e’ il Cetuximab della Merck Serono – ha detto l’esperto – che insieme alla radioterapia contribuisce a distruggere il tumore”. Al momento si tratta di una delle poche terapie mirate, approvate dale autorita’ sanitarie, per il trattamento del tumore della testa e del collo. (AGI)