Immigrati irregolari disabili, la Cassazione dice no all’espulsione
31/07/2017 di Gianmichele Laino
Una sentenza della Corte di Cassazione che, a suo modo, potrebbe aprire nuovi scenari nel panorama dell’immigrazione in Italia. Coloro che, infatti, si trovano nel nostro Paese anche in maniera irregolare non potranno essere rimpatriati se affetti da una grave disabilità. La decisione è stata presa dalla suprema corte ed è stata depositata nella giornata di oggi: si basa sul caso di un magrebino, da 30 anni in Italia, che ha una gamba amputata. Il suo handicap non può essere curato in maniera adeguata nel suo Paese di origine e, pertanto, il suo rimpatrio è stato bloccato.
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IMMIGRATI DISABILI, LA CASSAZIONE SI OPPONE AL RIMPATRIO
Attualmente, il disabile è assistito dall’Inps e aveva fatto ricorso contro il tribunale di sorveglianza di Perugia che aveva deciso l’espulsione come sanzione alternativa alla detenzione. Nella sentenza della Cassazione si legge che, sebbene non esista alcuna legge in proposito, una deroga può essere valutata a seconda dei casi, dal momento che risponderebbe a principi umanitari applicabili alle categorie vulnerabili.
La Corte ha stabilito il prevalere su qualsiasi tipo di decisione, almeno in queste circostanze, del diritto inderogabile alla salute previsto dall’articolo 32 della Costituzione e dalle linee guida riconosciute dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo.
IMMIGRATI DISABILI, UNA SENTENZA CHE FARÀ DISCUTERE
La decisione arriva in un momento particolarmente difficile per quanto riguarda i rapporti tra l’Italia e il fenomeno dell’immigrazione. Negli ultimi anni, la crescente diffidenza nei confronti dei migranti ha portato ad alimentare una diffusa contrarietà nei confronti dell’applicazione di diritti a cittadini stranieri presenti sul nostro territorio. Anche una sentenza del genere, con ogni probabilità, provocherà accesi dibattiti.
Ma la presa di posizione della Cassazione sembra davvero essere un atto di buon senso dovuto, per garantire un’esistenza più sopportabile a chi non soltanto deve subire il fardello di fuggire dal proprio Paese di origine, ma deve farlo anche in condizioni di grave disagio fisico.
(FOTO DA RG SQUADRAMOBILE)