Immigrati in Italia: i numeri distorti dalla propaganda (e quelli veri)
20/07/2015 di Redazione
Immigrati in Italia, quei numeri distorti dalla propaganda della Lega: l’Italia è sommersa di immigrati? I migranti sbarcati sulla costa della Sicilia stanno affollando il nostro paese in maniera insostenibile e incontrollabile? Sembra di no, almeno stando alla matematica, e se quest’ultima non è ancora un’opinione: il nostro paese non sta sopportando un flusso di ingressi superiore alle sue capacità, né le regioni, i territori e i comuni che si lamentano nelle ultime settimane avrebbero, concretamente, di che lamentarsi.
IMMIGRATI IN ITALIA, I NUMERI DISTORTI DELLA PROPAGANDA
Repubblica riporta quelli che sono i dati effettivi della vera o presunta “invasione” di immigranti.
I numeri, quelli veri, ripuliti dalla propaganda di Lega Nord e non solo, raccontano che al momento non c’è stata la tanto paventata invasione dalle coste africane. E anche che il sistema Paese — stando ai calcoli del Viminale — è in grado di sopportare senza andare in stress 140-150 mila richiedenti asilo. Quanti sono quelli accolti oggi? 84.558. Meno della metà di quelli che gestisce la Germania (circa 200mila), un ventesimo di quelli che si accolla il Libano. Per dire. Tra gennaio e febbraio si era registrato un aumento degli sbarchi impressionante, + 130 per cento. Stava per materializzarsi la peggiore emergenza immigrazione che l’Italia avesse mai affrontato, si pensava. Al 17 luglio, invece, il dato ufficiale è di 82.932 ingressi. Nello stesso giorno di un anno fa il conto era di 76.634. Siamo a un +8 per cento. In tutto l’arco del 2014 alla fine sbarcarono in 170mila (la metà dei quali scappati nel nord Europa) e quest’anno non ci discosteremo molto da quella cifra, se la progressione degli arrivi continuerà così
Insomma, nessun sostanziale aumento rispetto all’anno scorso, nessuna invasione dal nordafrica, nessun sovraccarico della capienza di accoglienza del nostro paese.
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IMMIGRATI IN ITALIA, QUANTI POSSIAMO ACCOGLIERNE?
Soprattutto perché, dimostrano i dati, sono moltissime le imprese private che si sono fatte carico dell’emergenza immigrazione nell’ultimo anno, attraverso la partecipazione ai bandi.
L’Italia oggi accoglie 84.558 richiedenti asilo. In effetti sono il 40 per cento in più rispetto al luglio dello scorso anno, quando lo Stato gestiva la sistemazione per 60.000. E’ questo il dato su cui soffiano i vari Salvini, CasaPound, Fratelli d’Italia, sindaci e amministratori del Veneto e Lombardia per sostenere la saturazione degli spazi. «Non possiamo permetterci di metterli qui, sono troppi», dicono. Dimenticandosi però che nel frattempo c’è stato il boom delle strutture temporanee di accoglienza, che hanno partecipato ai bandi delle prefetture con un rimborso a ospite di 30-35 euro giornalieri
Le regioni del Nord, sopratutto quelle a guida leghista, sostengono che “al nord non c’è più posto”. E’ poi vero? I dati sembrano smentire questo assunto.
La Sicilia rimane la regione che sopporta il peso maggiore dell’accoglienza, con 15.067 migranti (18%), seguita dalla Lombardia che ne ospita 9.378 (11%). E’ migliorato l’impegno del governatore Maroni che fino a qualche mese fa si rifiutava di salire oltre il 7-8 per cento. Ma ancora non basta, considerate le dimensioni e la popolazione della Lombardia. Secondo Luca Zaia il Veneto e i suoi 5 milioni di concittadini non ce la fanno più a sopportare altri profughi, sono al collasso. Eppure ne accolgono appena 5.184, il 6 per cento. In proporzione, il piccolo Molise con 313mila abitanti e 1.287 profughi fa il triplo dello sforzo.
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IMMIGRATI IN ITALIA, “GLI ENTI LOCALI DISERTANO I TAVOLI”
Il ministero dell’Interno riferisce inoltre che “i sindaci e le amministrazioni locali” nelle provincie che più stanno alzando la battaglia contro l’accoglienza – Treviso, Padova, Venezia – “continuano a disertare i tavoli delle prefetture” dove si cerca di gestire la situazione, causando null’altro che ulteriori disagi e organizzando poi “manifestazioni di protesta davanti a quelle strutture dei consorzi e delle cooperative sociali che hanno regolarmente vinto il bando ma si vedono bloccare l’arrivo dei profughi”, come quella del Casale San Nicola, a nord di Roma, dove venerdì scorso l’estrema destra ha guidato la protesta della popolazione contro l’arrivo di una ventina di profughi. E proprio questa diserzione degli enti locali spiega i disagi della popolazione.
Nella maggior parte dei casi questo accade perché gli enti locali si sono rifiutati di condividere le scelte. Non hanno partecipato ai tavoli, hanno fatto orecchie da mercante. Di fatto lasciando la scelta nelle mani dei prefetti, che a quel punto decidono in autonomia.