In Corea del Nord i dolci al cioccolato arrivano dal cielo
31/07/2014 di Valentina Spotti

Palloncini lasciati volare attraverso il confine, pieno di dolci. È la manifestazione organizzata ieri dagli attivisti sudcoreani a Paju, cittadina della Corea del Sud a pochissima distanza dal confine con il Nord, che hanno “spedito” un carico di dolcetti al cioccolato banditi dal regime dei Kim perché considerati «il simbolo del capitalismo».

METTETE AL BANDO QUEI DOLCETTI – I palloncini lasciati volare in cielo, racconta il Guardian, erano cinquanta “colonne” gonfiate a elio, per un carico complessivo di 350 chili di dolci, inclusi 10.000 Choco Pies, delle tortine ricoperte di cioccolato e marshmallow che ormai sono diventate vere e proprie protagoniste della storia dei lanci dalla Corea del Sud verso il Nord. Fino a qualche tempo fa i Choco Pies, prodotti in Corea del Sud, venivano offerti i nordcoreani che lavorano nella zona industriale di Kaesong, un’area geograficamente già oltre il confine con la Corea del Sud e sede di aziende sudcoreane, dove però trovano lavoro anche migliaia di lavoratori del Nord che vivono nella zona di frontiera. Questi dolcetti, tuttavia, al Nord venivano rivenduti al mercato nero a prezzi stellari fino a quando il governo di Pyongyang, infastidito dalla popolarità crescente dei Choco Pies, non ha imposto ai datori di lavoro del Sud di smettere di foraggiare i propri dipendenti con tale delizia, definita un «simbolo del capitalismo» inaccettabile per i valori della Repubblica Popolare Democratica di Corea.
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PROVOCAZIONE – Così gli attivisti sudcoreani hanno organizzato questo massiccio lancio di dolciumi per non lasciare i cittadini del Nord senza i loro Choco Pie. Una provocazione dei confronti di Pyongyang e una manifestazione di protesta contro il regime che, anche questa volta, ha fatto il giro del mondo.
(Photocredit: LaPresse/AP/Ahn Young-joon )