Inizia il Ramadan, è polemica ai mondiali

Con l’inizio del Ramadam, il mese del digiuno diurno per tutti i musulmani, c’è grande curiosità per sapere cosa faranno i giocatori dell’Algeria impegnati nel mondiale in Brasile.

Saphir Taider, Algeria (Foto: Philipp Schmidli/Getty Images Sport)
Saphir Taider, Algeria (Foto: Philipp Schmidli/Getty Images Sport)

IL RAMADAM AI MONDIALI – Nel corso del mese di Ramadan i musulmani praticanti debbono astenersi dal bere, mangiare, fumare e dal praticare attività sessuali, dall’alba al tramonto. Più che di un digiuno integrale si tratta quindi di un periodo nel quale i musulmani cominciano a mangiare a sera, in genere un ricco pasto che deve sostenerli fino al tramonto successivo. La questione nei giorni scorsi ha assunto molta rilevanza nel caso della nazionale algerina ai mondiali. I giocatori della nazionale dell’Algeria sono stati lasciati liberi di decidere se osservare il digiuno previsto dal Ramadan nella marcia di avvicinamento alla sfida di stasera contro la Germania a Porto Alegre, valida per gli ottavi di finale del Mondiale. Durante questo periodo, i musulmani osservanti non possono assumere cibo e liquidi dall’alba al tramonto ma possono fare un’eccezione se sono in viaggio o costretti ad un duro lavoro fisico. Alcuni atleti di fede musulmana scelgono di digiunare durante l’allenamento o la competizione, creando delle difficoltà agli allenatori degli sport di squadra. Il ct dell’Algeria, il bosniaco Vahid Halilhodzic, che non ha un buon rapporto con i media e la Federcalcio algerina, ha minacciato di abbandonare l’ultima conferenza stampa se si fosse insistito ancora con domande sulla questione.

L’ALLENATORE SMENTISCE TUTTO – A giudizio del ct, le voci critiche puntano il dito sul tema nel tentativo di aumentare «l’odio verso di me e la mia famiglia. E questo  è davvero disgustoso». La federcalcio algerina ha negato il retroscena suggerito dal principale quotidiano locale secondo il quale Halilhodzic, che pure è musulmano, avrebbe ordinato ai giocatori di non digiunare. Parole di un certo impatto in un Paese, l’Algeria, a maggioranza musulmana.

LA NOTA DELLA FEDERAZIONE – La federazione ha precisato, tuttavia, che Halilhodzic «è stato molto rispettoso nei confronti della religione» nei suoi tre anni alla guida della nazionale. Il commissario tecnico, dal canto suo, ha detto che «il digiuno è una questione privata e giocatori faranno esattamente quello che vogliono». «Quando si fanno queste domande, viene a mancare il rispetto e l’etica. Vorrei fermare questa controversia e parlare di calcio», si è ancora sfogato Halilhodzic davanti al ripetersi delle domande nella conferenza della vigilia. «Smettete di chiedermi del Ramadan, altrimenti – ha minacciato – mi alzo e me ne vado». Venendo alla partita con la Germania, il ct ha garantito: «Faremo tutto il possibile per cercare di vincere, anche se i tedeschi sono di una qualità superiore, più esperti e migliori di noi. Noi – ha proseguito – ci siamo preparati a questa partita come fosse la più importante nella nostra carriera. Daremo tutto».

IL PRECETTO RELIGIOSO – Il Ramadan,  costituisce un periodo eccezionale dell’anno per i fedeli islamici in tutti i paesi a maggioranza musulmana, le sue radici sono infatti nel Corano, secondo il quale in questo mese Maometto avrebbe ricevuto una rivelazione dall’arcangelo Gabriele. In origine, il mese di Ramadan si teneva durante un mese estivo, ma poi Maometto stesso adottò un calendario puramente lunare di dodici mesi che, perciò, cambia posizione anno per anno, arrivando a coprire nel tempo tutte le stagioni.

UN OBBLIGO NON SOLO MORALE – Il digiuno è il quarto dei Cinque pilastri dell’Islam e quindi pratica ineludibile per i credenti. In alcuni paesi a maggioranza islamica il mancato rispetto del digiuno è sanzionato penalmente, ogni anno ad esempio l’Arabia Saudita ne impone il rispetto anche ai non-musulmani. Nel corso del mese di Ramadan i musulmani praticanti debbono astenersi dal bere, mangiare, fumare e dal praticare attività sessuali dal sorgere al calar del sole. Chi è impossibilitato a digiunare (perché malato o in viaggio) può anche essere sollevato dal precetto, ma appena possibile, dovrà recuperare il mese di digiuno successivamente. Inoltre le donne incinte o che allattano, i bambini e i malati cronici sono esentati dal digiuno e dovrebbero al suo posto, secondo le loro possibilità, fare la carità come ad esempio nutrire le persone bisognose indipendentemente dalla loro religione, gruppo etnico o dalle loro convinzioni. Le donne durante il loro ciclo o le persone in viaggio non devono digiunare, ma lo possono rimandare.

TANTO RUMORE PER NULLA – Tecnicamente quindi i giocatori algerini possono evitare il Ramadam senza compiere alcuna empietà, l’attenzione della stampa al caso sembra quindi discendere più dal conflitto tra certa stampa algerina e l’allenatore della nazionale, che alcuni hanno colo l’occasione per indicare come quello che ha ordinato ai giocatori di non rispettare un precetto religioso fondamentale.

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