Come si finanzia l’ISIS

ISIS

è diventata l’organizzazione terroristica più ricca e militarmente più attrezzata a livello globale grazie al controllo di una porzione di territorio sempre più ampio, sfruttato dai jihadisti per ricavarne entrate necessarie al finanziamento delle loro attività belliche. La principale fonte d’entrata è rappresentata dall’estrazione del petrolio, seguita dalle peculiari tasse fatte pagare a chi vive nel sedicente califfato, dal contrabbando dei reperti archeologici, dai saccheggi, e dalle donazioni private di singoli finanziatori.

ISIS COS’E’

– Una delle principali differenze strategiche di ISIS con al-Qaida è stata la decisione di creare un’entità statuale dove imporre il governo del terrorismo jihadista. La nascita del sedicente califfato in Siria ha permesso all’organizzazione che si è chiamata prima al-Qaida in Iraq e poi Stato islamico in Iraq di ottenere costanti fonti di finanziamento, grazie al controllo di diversi campi petroliferi appartenuti al regime di Assad. L’estrazione del greggio è la principale attività con cui ISIS ricava il denaro per comprare armi, pagare i suoi soldati, e affrontare le spese necessarie al mantenimento dell’ordine nel sedicente califfato tra Iraq e Siria. Il controllo di una porzione di territorio così ampia ha reso ISIS l’organizzazione terroristica più ricca del mondo, ma anche quella tenuta a fronteggiare il maggior numero di spese. Ecco i 4 modi con cui si finanzia l’ISIS.

    • 1. Vendita del petrolio. Non è possibile stimare con precisione quanto l’ISIS ricavi dalla vendita del greggio. Il Financial Times ha spiegato come i principali campi petroliferi dell’organizzazione terroristica siano nella provincia siriana di Deir Ezzor, dove sarebbero estratti tra i 34 mila e i 40 mila barili al giorno. Un campo petrolifero, Qayyara, vicino a Mossul in Iraq fornirebbe invece circa 8 mila barili al giorno. Il prezzo del petrolio venduto dipende dalla sua qualità, e oscillerebbe tra i 25 e i 45 dollari al barile. In complesso ISIS riuscirebbe a ottenere circa 1 milione e mezzo di dollari grazie alla vendita del petrolio. Alcuni esperti stimano introiti per 2 milioni di dollari. I nuovi raid francesi proveranno a colpire le infrastrutture petrolifere dell’ISIS. La maggio parte del greggio è contrabbandato in Turchia.
    • 2. Le “tasse” dell’ISIS. Nel sedicente califfato i terroristi hanno introdotto una pressione tributaria ispirata ai loro dogmi fondamentalisti. L’Ong Financial Action Task Force aveva spiegato diversi mesi fa come ISIS chiedesse imposte paragonabili a una sorta di “pizzo mafioso” a commercianti e imprenditori per proteggere le loro attività da eventuali attacchi. I pochi infedeli che vivono nei territori controllati dai miliziani di al-Baghdadi sono costretti a pagare una tassa chiesta a tutti i non musulmani, pena l’esilio dalla loro case.

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  • 3. Saccheggi. ISIS ha conquistato molti territori tra Iraq e Siria durante la sua avanzata, e in queste zone sono state saccheggiate case di privati, i beni delle aziende così come delle istituzioni pubbliche. Particolare attenzione è stata dedicata dai terroristi ai reperti archeologici, molto richiesti sul mercato nero dell’arte. Al di là dei video horror di distruzione delle antichità “infedeli”, concepiti come propaganda, ISIS preferisce rubare questi beni e rivenderli per guadagnare ingenti somme. Il Wall Street Journal aveva stimato tempo fa come l’organizzazione terroristica avesse guadagnato fino a 100 milioni di dollari in un anno grazie alla sua attività di saccheggio. Una notizia del 2014 aveva indicato come durante la conquista di Mosul ISIS avesse rubato circa 318 milioni di euro depositati nella Banca centrale irachena. Questo dato però non è certo.
  • 4. Donazioni. ISIS continua a beneficiare di donazioni da parte di organizzazioni islamiche così come singoli individui che condividono i loro obiettivi jihadisti. In passato queste donazioni erano la fonte principale di finanziamento dell’ISIS, che però appare significativamente diminuita dalla crescita dell’organizzazione e dalla sua trasformazione in entità statuale o substatuale.

Photo credit: TAUSEEF MUSTAFA/AFP/Getty Images

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