Italia-Costa Rica: una storia lunga 34 anni

Italia-Costa Rica probabili formazioni | Mondiali, il calendario delle partite di oggi

Quattro partecipazioni al mondiale il Costa Rica. Quattro coppe del mondo vinte l’Italia.

England v Italy: Group D - 2014 FIFA World Cup Brazil

Se ci si fidasse dell’albo d’oro, dovremmo dormire sonni tranquilli. Eppure questa piccola nazione, qui accompagnata da 1500 tifosi gioiosamente chiassosi che dopo la vittoria con l’Uruguay festeggiavano e piangevano di gioia sugli spalti, ci ha da sempre abituato a sorprese clamorose. La storia mundial dello stato centroamericano è profondamente legata all’Italia, se è vero che la prima partecipazione a questa competizione la celebrò proprio nella nostra penisola, nel 1990.

ITALIA-COSTARICA, IL MITICO MILUTINOVIC – Ad allenarla un mito del calcio, l’allenatore nomade che ha allenato in quattro continenti (Nord, Sud e Centro America, Africa, Asia ed Europa, passando persino per l’Udinese) e che ben tre li ha portati ai mondiali con Costa Rica, Nigeria e Cina (visto che Messico e Usa li ebbe in sorte da padroni di casa). Parliamo di Bora Milutinovic, geniaccio che proprio in Italia con quella squadra vivace e imprevedibile sconfisse Scozia e Svezia arrivando agli ottavi e venendo fermata dalla Cecoslovacchia, beffardamente alla sua ultima partecipazione. Bora passerà il primo turno anche nei successivi tre mondiali, per poi non farcela solo con la Cina, nel 2002, comunque portata alla fase finale. Fu lui a dare l’identità di gioco che tuttora ha la nazionale costaricana: gioco tecnico e coraggioso, la ricerca del gol anche a costo di rischiare troppo in difesa. Basta ricordarsi il 2002: Brasile-Costarica, ultimo match del girone. Ai secondi basta una sconfitta di misura per passare, finirà 5-2, spettacolo splendido e passivo immeritato. Passerà per differenza reti la Turchia. I verdeoro vinceranno la competizione, i ragazzi di Şenol Güneş arriveranno terzi. Entrambi soffrirono soprattutto contro questi folletti spensierati del calcio.

ITALIA-COSTARICA: ATTENZIONE AI PRECEDENTI– Il legame con il nostro paese, però, non si esaurisce con Italia ’90. Portò piuttosto fortuna (o forse no?), infatti, l’amichevole dell’11 giugno 1994. Finì 1-0, era l’ultima prima del mondiale statunitense che ci avrebbe visto arrivare in finale, purtroppo persa ai rigori contro il Brasile. Segnò Signori, che doveva essere il nostro bomber negli Usa e che invece pagò il rapporto burrascoso con Arrigo Sacchi.

Vero è, però, che dieci anni prima, non andò così bene. Sempre negli Stati Uniti, si tenevano le Olimpiadi di Los Angeles: segnò Rivers e perdemmo, in una di quelle brutte figure a cinque cerchi che ci sono rimaste tatuate addosso (molti di noi ancora hanno gli incubi pensando allo Zambia, ad esempio), seppur ininfluente per il primo posto nel girone.

ITALIA- COSTARICA, AMULETO O NO? – E allora, anche la cabala, oltre alla crescita tecnica e tattica della squadra di Pinto, ci impone di stare attenti: quando li abbiamo incontrati, qualsiasi sia stato il risultato, la manifestazione che giocavamo ci ha visto andare molto avanti, ma poi subire delusioni cocenti. Nel 1984 fummo sconfitti nelle semifinali olimpiche con un gol del Brasile al 95′, ai tempi supplementari. Poi perdemmo, rimontati sempre all’ultimo, anche il bronzo contro la Jugoslavia. Nel 1994 il Brasile ci sconfisse ai rigori in finale per gli errori di Baresi, Massaro e Baggio. E quando vennero in Italia, fu in occasione di un mondiale che salutamamo in semifinale contro l’Argentina. Anche lì la condanna arrivò dagli 11 metri.

E quindi l’amara verità è questa: si potrà anche vincere oggi pomeriggio, ma non potremo comunque stare tranquilli.

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