Ius soli, c’è l’accordo nella maggioranza. Ecco cosa cambia

Nuovo passo in avanti della maggioranza verso la riforma della cittadinanza. In Commissione Affari Costituzionali alla Camera, infatti, è stata raggiunta tra Pd e gruppi di centro l’intesa sullo ius soli. Le nuove condizioni, modifiche al testo base della relatrice Marilena Fabbri (deputata Pd), vengono stabilite da due emendamenti presentati da Scelta Civica ed Ncd.

 

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IUS SOLI, INTESA TRA PD-NCD –

Verrà data cittadinanza ai bambini nati in Italia che avranno frequentato un ciclo scolastico di cinque anni o ai figli di genitori con permesso di soggiorno di lunga durata. La platea dei potenziali beneficiari è enorme: i minorenni stranieri oggi in Italia sono oltre un milione e circa 925mila hanno una cittadinanza non comunitaria. Ne parla Vladimiro Polchi su Repubblica:

L’intesa si basa su due emendamenti, che introducono nuovi obblighi: la frequenza di un ciclo scolastico di almeno 5 anni da parte del bambino straniero nato in Italia (nel caso in cui la frequenza riguardi le scuole elementari, si dovrà aver superato l’esame finale) o il possesso da parte di uno dei genitori del permesso di soggiorno Ue di lungo periodo. I minori nati in Italia senza questi requisiti, e quelli arrivati in Italia sotto i 12 anni, potranno comunque ottenere la cittadinanza se avranno “frequentato regolarmente, per almeno cinque anni istituti scolastici appartenenti al sistema nazionale”. Infine i ragazzi arrivati tra i 12 e i 18 anni potranno avere la cittadinanza dopo aver risieduto nel Paese per almeno sei anni e aver frequentato “un ciclo scolastico, con il conseguimento del titolo conclusivo”.

L’intesa raggiunta in commissione rende soddisfatti i deputati del Pd, che considerano lo ius soli una «riforma importante per il futuro dell’Italia». Sel considera invece le modifiche un compromesso al ribasso che renderà più complicato richiedere la cittadinanza.

(Foto di copertina: Alexandra Beier / Getty Images)

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