Pure Iva Zanicchi si sfoga contro FI: «Sempre fedele a Silvio. Ma, lo ammetto, Renzi mi piace…»
25/01/2016 di Redazione
Anche l’Iva «tradita» ha trovato una nuova passione. «Mi tratta peggio di Dudù», si lamentò l’ex cantante e presentatrice Zanicchi, quando Silvio Berlusconi alle ultime Europee l’«aveva lasciata sola», ordinando al partito «di votare Toti e Ronzulli». Scaricata da Forza Italia, tanto da non riuscire a venire rieletta all’Europarlamento. Ora, intervistata da Libero, anche la plurivincitrice di Sanremo si sfoga contro il partito azzurro. E, quasi come fosse un Verdini qualunque, ammette come il premier e segretario Pd le piaccia: «Sarò sempre fedele a Silvio», premette, ricordando pure di «aver chiuso con la politica». «Ma Renzi è comunista come me, ossia zero. Ma è giusto che governi la sinistra sennò è il caos. Comunque sì, lo ammetto, mi piace: ha grinta, voglia», rilancia.
ANCHE IVA ZANICCHI SI È “INNAMORATA” DI RENZI…
«Renzi ha un vantaggio su Silvio, questo è un Paese in cui la destra non può governare perché avrebbe tutti contro: la piazza, l’opposizione. La sinistra all’opposizione dice no a tutto…», azzarda Zanicchi. Dimenticando come al governo Berlusconi ci sia arrivato per tre volte e come la sua “rivoluzione liberale” sia rimasta soltanto sulla carta, anche per i continui attriti tra alleati (da Casini a Gianfranco Fini). Al Cav, lei, però è stata sempre fedele. Anche se, da «donna libera», nel 2011 non lasciò lo studio de “L’Infedele“, quando Berlusconi chiamò in diretta per definire la trasmissione di Lerner “un postribolo televisivo” e invitarla a lasciare la puntata. Ora, però, con Silvio Zanicchi non si sente più: «Berlusconi l’ho stimato, uso il passato perché non ho più rapporti. Gli sarò sempre fedele fino alla morte anche se non lo meriterebbero. Mi riferisco al “contorno” di Fi, non a lui. Non mi hanno trattato bene…». Tradotto, anche per Zanicchi è tutta colpa del “cerchio magico” e dei “cattivi consiglieri“.
Parla di Toti, Gelmini e della seconda linea di Forza Italia?
«Sì, le racconto questo episodio di due anni fa. Eravamo davanti ai cancelli di Arcore. C’erano migliaia di persone che aspettavano il presidente, ma lui non poteva uscire, non poteva parlare perché aspettava una sentenza. La gente fremeva. C’erano i “papaveroni” del partito, Toti, la Gelmini. D’istinto, senza autorizzazione lo ammetto, per tenere buona la gente sono salita sul palco. Non ho fatto un discorso politico, ho parlato del più e del meno. Bene, una signora di Fi, non faccio nomi, ha riferito a Berlusconi: “Presidente, è meglio che esca perché la Zanicchi sta facendo “OK il prezzo è giusto”. E lui: “Non parlate male di Iva”»
E lei se l’è legata al dito
«Non solo per questo episodio. La politica è il regno della gelosia e dell’invidio. Eppure sono stata eletta con una campagna elettorale molto più economica di tanti altri, con 15mila euro ho preso 31mila voti», si legge.
Zanicchi dice di non voler parlare di politica, ma finisce per processare Forza Italia. Ma salva Santanché: «La vorrei sindaco di Milano, ha le palle…».
Segui lo speciale di Giornalettismo su Sanremo 2016
E intanto si lamenta pure perché non viene invitata a Sanremo da Carlo Conti come super ospite: «Forse è meglio non andare, penso di avere ancora addosso l’alone della donna di destra, dell’artista berlusconiana. E Sanremo è un covo della sinistra, più che Festival della canzone è il Festival dell’Unità».