Jeroen Dijsselbloem: «Non si possono chiedere aiuti se si spende in donne e alcol»
22/03/2017 di Redazione
Jeroen Dijsselbloem, il presidente dell’Eurogruppo, ha provocato un’accesa polemica per le sue dichiarazioni a Frankfurter Allgemeine Zeitung. Discutendo sull’eurocrisi e sui crediti finanziari erogati a Paesi del Sud Europa espulsi dai mercati finanziari dopo lo scoppio della grande recessione del 2008/2009, il ministro delle Finanze olandese ha rimarcato
Sono un socialdemocratico e attribuisco una particolare importanza alla solidarietà. Ma ci sono anche obblighi da rispettare. Non puoi spendere tutto il tuo denaro in alcol e donne e poi chiedere aiuto.
Le dichiarazioni di Dijsselbloem sono state giudicate offensive da diversi europarlamentari dell’Europa meridionale. L’esponente laburista olandese ha però negato che volesse insultare i Paesi del Sud, bensì solo rimarcare l’importanza delle regole comunitarie sull’indebitamento.
Non siate offesi dalle mie parole, non riguardano uno specifico Paese ma è una considerazione valida per ogni Stato membro. I Paesi Bassi non sono riusciti alcuni anni fa a rispettare i vincoli europei. Non vedo alcun conflitto tra le diverse aree dell’Eurogruppo. Ma se si vuole mantenere un sostegno politico e pubblico nell’UE per la solidarietà tra i Paesi bisogna altresì parlare di quali siano gli impegni e gli sforzi da fare da parte di tutti per mantenere la coesione.
L’intervista di Jeroen Dijsselbloem sembra però rendere più difficile la permanenza del ministro delle Finanze nel suo ruolo di presidente dell’Eurogruppo fino a inizio del 2018, quando scadrà il suo mandato. Diversi esponenti, come il ministro degli Esteri portoghese o il capogruppo del Pse Pittella, ne hanno chiesto le dimissioni, o hanno espresso dubbi sulla sua permanenza alla guida del coordinamento dei ministri finanziari dell’eurozona. Jeroen Dijsselbloem intende rimanere fino a quando non entrerà in carica un nuovo Governo nei Paesi Bassi, di cui lui non farà parte dopo il disastroso risultato dei laburisti alle ultime elezioni.<
Foto copertina: EPA/STEPHANIE LECOCQ