Julian Ross, l’alter ego di Johan Cruyff in “Holly e Benji”

Johan Cruyff, morto all’età di 68 anni a causa di un tumore ai polmoni, può vantare qualcosa che quasi tutti i giocatori possono solo sognare. Un alter ego. Non reale, ma animato. Yoichi Takahasi, creatore di “Holly e Benji”, originale “Capitan Tsubasa”, pensò al “Pelé bianco” quando inventò il personaggio di Julian Ross, originale Jun Misugi.

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JOHAN CRUYFF JULIAN ROSS: SEPARATI ALLA NASCITA

E come il suo omologo reale anche il numero 14 della Mambo Football Club giocava centrocampista offensivo in una squadra il cui schema di gioco ricordava il “calcio totale” di Rinus Michel. E come Johan Cruyff anche Julian Ross ha incantato sui chilometrici campi di Holly e Benji con giocate di fino alternate a rudi interventi da centrale “vecchia maniera”. Intelligente e talentuoso in ogni ruolo, inventore della tattica del fuorigioco nei campi per ragazzi, finì la sua carriera come libero, come Johan Cruyff, a causa dei postumi di un intervento al cuore che, per via di una malformazione congenita, lo costringeva a ripetuti infarti, come Johan Cruyff. Unica differenza? Il Pelé bianco ebbe questi problemi a fine carriera. Per il resto? Due giocatori uguali. Anzi, la stessa persona, la stessa zazzera, lo stesso talento, lo stesso numero 14. Numero che avrà spinto milioni di bambini a chiedere ai propri genitori perché quel ragazzino avesse quel numero strano, ricevendo in cambio la storia del Pelé bianco. Di lui Oliver Hutton, Capitan Tsubasa, il protagonista assoluto della serie, disse:

è superiore a me nella velocità del dribbling, nella tecnica e nei passaggi. Ha carisma e riesce a stringere tutta la squadra intorno a sé. I suoi salti e le sue rovesciate sono eccezionali. E per di più è anche malato di cuore. Io… io non posso batterlo

Del resto puoi impegnarti quanto vuoi, puoi lavorare al massimo, puoi dare tutto. Se poi di fronte hai il più forte c’è poco da dire.

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