“Islam, il Corano vieta il suicidio”

Se pensate che il suicidio sia ammesso, consentito, legittimato dal testo sacro dell’Islam vi sbagliate di grosso. Il Corano vieta categoricamente di togliersi la vita. Chi lo fa (kamikaze e non) è destinato all’inferno. A spiegarlo è un articolo a firma di Bernardette Sauvaget pubblicato mercledì scorso sul quotidiano francese Liberation, e ripreso ieri da Dagospia:

Molte sure coraniche lo condannano esplicitamente: «Non uccidetevi. Dio, in verità, è misericordioso verso di voi. Chiunque lo faccia, noi lo getteremo nel fuoco». Le persone che si suicidano sono chiaramente promesse all’inferno.
«Nel Corano, solo Dio è responsabile della scadenza dell’esistenza e la vita di ogni uomo conta», spiega l’islamologo Rachid Benzine, che aggiunge: «Nella società islamica, la sopravvivenza del gruppo è importantissima, più ancora dell’ideologia religiosa. Il Corano contiene passaggi in cui gli uomini si rifiutano di partire per la guerra».
Per contrastare l’ideologia del martirio jihadista, i musulmani saggi invocano spesso questo divieto di suicidio, condannano il ricorso alla violenza e all’assassinio di vittime innocenti. Prosegue Rachid Benzine: «Legittimare il suicidio è una costruzione temporanea». Spiega Bernard Godard, specialista francese dell’Islam: «Il ricorso agli attacchi suicidi hanno provocato importanti dibattiti nel movimento islamista». Sono diventati prassi per i gruppi jihadisti dopo la guerra in Libano.

 

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KAMIKAZE, SUICIDI IN NOME DELL’ISLAM: UNA PRASSI DALL’85 –

Il suicidio come martirio è dunque un’invenzione moderna degli islamici, di tren’anni fa. Ha spiegato ancora Sauvaget su Liberation:

Nel 1985, il leader Fadlallah, Hezbollah sciita, tolse il divieto di suicidio ai combattenti. Fu una svolta, anche se Ibn Baz, gran mufti dell’Arabia Saudita, rifiutò una simile presa di posizione.
Negli anni ’90 Hamas ha moltiplicato gli attacchi suicidi. Youssef El-Qaradawi, il teologo di riferimento dei Fratelli Musulmani, li legittimò contro Israele: «Il martirio è l’arma che Dio dona ai poveri per combattere i forti. È la compensazione divina. La società israeliana è una società militare». Nella retorica jihadista il kamikaze è un martire che muore per la sua fede e in difesa dei musulmani. Con questo titolo, ha diritto di entrare in paradiso.
Anche se il leader di Al-Qaeda, Ayman Al Zawahiri, si mostrò reticente verso le kamikaze femmine, non sono rare nella storia della guerra santa. Sono soprannominate le “vedove nere” le donne cecene che compirono diversi attentato negli anni duemila.

(Foto di copertina: SAFIN HAMED / AFP / Getty Images)

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