Kunduz, raid Usa bombardano l’ospedale di Medici Senza Frontiere
03/10/2015 di Valentina Spotti
È di 20 morti e trenta dispersi il bilancio del bombardamento avvenuto ai danni dell’ospedale di Kunduz, in Afghanistan. Un gravissimo errore commesso dalle forze armate americane, che stavano compiendo un’operazione nella zona. Nell’ospedale lavorano i medici dell’associazione Medici Senza Frontiere, che sono stati i primi a denunciare l’attacco tramite una serie di post su Twitter, sottolineando anche che il bombardamento sarebbe continuato per mezz’ora dopo la segnalazione di Medici Senza Frontiere. Tra le vittime ci sono anche tre dottori che in quel momento lavoravano nella struttura.
MEDICI SENZA FRONTIERE: «USIAMO GLI UFFICI PER OPERARE» –
Al momento dell’attacco nell’ospedale si trovavano quasi duecento persone: un centinaio di pazienti e un’ottantina di sanitari: la distruzione della struttura ha causato danni enormi, come spiega Stefano Zannini di Medici Senza Frontiere, che spiega come si operi negli uffici a causa dell’inagibilità delle sale operatorie:
#Kunduz #Afghanistan tutte le sale operatorie sono andate distrutte, dobbiamo usare anche gli uffici per operare pic.twitter.com/BhD65MMzn0
— Stefano Zannini (@StefZannini) 3 Ottobre 2015
Li chiamano “danni collaterali”, sono uomini, donne, pazienti, familiari, medici, infermieri. Chi gliela ridà la vita? #Kunduz #Afghanistan — Stefano Zannini (@StefZannini) 3 Ottobre 2015
GLI USA: «DANNI COLLATERALI» –
A parlare di «danni collaterali» era stato il colonnello Brian Tribus, portavoce delle forze statunitensi in Afghanistan, che aveva diffuso un comunicato subito dopo il raid, parlando di un’intervento che «potrebbe avere causato danni collaterali ad una struttura medica della città». Sul fatto è stata aperta un’inchiesta.
CECILIA STRADA: «ATTACCO SCIOCCANTE E INACCETTABILE» –
Durissimo l’intervento di Cecilia Strada, che scrive su Facebook:
La NATO ha bombardato un ospedale di MSF a Kunduz in Afghanistan: 3 morti, molti feriti e dispersi. Solidarietà ai colleghi di MSF, vittime di un attacco scioccante e inaccettabile.
Alla NATO invece vorrei dire una cosetta: è anche questo un “errore”, un “danno collaterale”? quanti ne avete fatti in questi anni? forse è il momento di ammettere “siamo talmente incapaci che non distinguiamo un ospedale da un talebano; scusate, vi abbiamo raccontato finora che siamo i più forti del mondo, invece siamo dei poveri idioti”. oppure dite che l’avete fatto apposta, che non ve ne frega niente della vita umana o del diritto umanitario: sareste più credibili. Che tristezza, e che rabbia.
(Photocredit copertina: EPA/JAWED KARGAR – ANSA)