La Bce taglia i tassi al minimo storico

05/06/2014 di Redazione

La Banca centrale europea ha deciso di tagliare il tasso di riferimento dell’area Euro a 0,15% dal precedente 0,25%. La decisione è stata presa nel corso della riunione del consiglio direttivo che si è svolto a Francoforte. L’ultimo taglio deciso dalla Bce risaliva al novembre scorso, quando il tasso di riferimento era stato abbassato di un quarto di punto. Il tasso sui prestiti marginali viene portato allo 0,4% dallo 0,75%. Il tasso sui depositi overnight delle banche presso la Bce scende per la prima volta in negativo a -0,1%. Il presidente della Bce, Mario Draghi, spiegherà le decisioni del consiglio direttivo in una conferenza stampa in programma alle ore 14.30.

 

mario draghi BCE (2)

 

LO STORICO DEGLI INTERVENTI – Ecco la cronologia degli interventi della Banca centrale europea sui tassi, a partire dal 1999 (tra parentesi la variazione in punti base). Anno 2014: 5 giugno: 0,15% (-10). Anno 2013: 7 novembre 0,25% (-25), 2 maggio 0,50% (-25). Anno 2012: 5 luglio 0,75% (-25). Anno 2011: 8 dicembre 1,00% (-25), 3 novembre 1,25% (-25), 7 luglio 1,50% (+25), 7 aprile 1,25% (+25). Anno 2009: 7 maggio 1,00% (-25), 2 aprile 1,25% (-25), 5 marzo 1,50% (-50), 15 gennaio 2,00% (-50).

VOLA LA BORSA – Accelerano le Borse europee dopo la decisione, che oltre al taglio sul tasso ha portato anche il tasso sui depositi al -0,1%. Milano tocca +1,3%, Parigi +0,9% e Francoforte +0,4% mentre Londra si porta sopra la parità (prima era negativa). A Piazza Affari acquisti su tutte le banche, anche se la migliore resta Mediaset (+4%). (Agi / Radiocor)

SPREAD IN CALO – La notizia dell’abbassamento dei tassi da parte della Bce genera buoni segnali per l’Italia sul fronte spread Btp/Bund. Il gap tra tassi d’interesse su titoli di Stato decennali tedeschi ed omologhi italiani è infatti subito calato a 163 punti. Intende oscillazioni si sono verificate poi sul mercato valutario. L’Euro che in mattinata valeva 1,36 dollari ha subito una leggera flessione a 1,35. Minima anche la flessione dell’euro/yen. Il taglio dei bassi era atteso dal mercato. L’obiettivo della Bce è quello di far rimbalzare i tassi nella zona della moneta unica, dove l’inflazione è scesa allo 0,5. L’inflazione bassa rende più difficile il recupero della competitvità nei paesi in maggiore difficoltà, soprattutto in quelli che pagano elevato debito pubblico e quindi troppi interessi sul debito. Il taglio ulteriore dei tassi d’interesse sui depositi delle banche (scesi ad un livello negativo) ha anche questa funzione. Gli istituti di credito dovranno versare una sorta di tassa per tenere la loro moneta in eccesso in deposito presso la Bce e saranno maggiormente spinti, quindi, ad abbandonare gli stessi depositi e a dare in prestito i fondi. Ma non solo. Disincentivare i depositi in euro può far abbassarre il tasso di cambio euro dollaro, che la Bce considera come causa della bassa inflazione.

DRAGHI IN CONFERENZA STAMPA – In conferenza stampa il presidente della Bce Mario Draghi ha spiegato che la Bce lancia prestiti a lungo termine alle banche mirati per rilanciare il credito che forniscono a famiglie e imprese. Il Consiglio direttivo della Bce, in particolare, ha deciso il varo di due nuove iniezioni di liquidità (Ltro), la prima a settembre e la seconda a dicembre 2014. Draghi ha precisato che i rimborsi potranno iniziare dopo 24 mesi: il tasso di interesse sarà quello di riferimento della Bce aumentato di 10 punti. Il presidente della Bce ha affermato che il consiglio della Bce «è stato unanime» rispetto all’ipotesi di utilizzare «ulteriori misure non convenzionali» se l’inflazione restasse troppo bassa a lungo. Draghi ha poi comunicato che la Bce rivede le sue stime di crescita per l’Eurozona a 1% per il 2014, 1,7% per il 2015 e 1,8% per l’anno successivo. Si tratta di dati che peggiorano rispetto ai precedenti. Tre mesi fa le stime erano infatti rispettivamente a 1,2%, 1,5% e 1,8%.

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