Il complotto dei Bilderberg

MISTERO RIMANE – Der Spiegel ha provato a chiedere ai partecipanti alle conferenze del gruppo Bilderberg cosa succeda in questi incontri, e non ha avuto vere e proprie risposte. Il settimanale più diffuso di Germania rimarca come in questi meeting venga rispettata la regola del silenzio che è tipica di altre conferenze, la cosiddetta Chatham House Rule. Matthias Naß, giornalsita di Die Zeit che ha preparato alcuni lavori del gruppo Bilderberg, dichiara che “tutto quello che si dice su queste conferenze sono pure stupidaggini”. Risposte simili sono date da personalità della politica o dell’economia che vi hanno partecipato, che rimarcano come pensare che questi incontri rappresentino una sorta di dittatura mondiale segreta sia alquanto sciocco. Jürgen Trittin, il capogruppo dei Verdi tedeschi che ha raccontato su Twitter la sua partecipazione all’ultima conferenza Bilderberg, rimarca come in “questi incontri ci siano scambi di vedute sui temi di attualità, come l’eurocrisi o il crescente deficit democratico delle istituzioni nazionali. In questo senso le conferenze Bilderberg sono assai simili ai seminari organizzati dai centri studi, dove si incontrano politici ed imprenditori”.

 

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SE FOSSE TUTTO VERO – Il fatto che si incontrino un centinaio di potenti della Terra, in luoghi appartati dove possono parlare in segreto sui temi decisivi delle nostre vite lascia però un’aura di mistero affascinante anche per chi non crede nel complottismo. La realtà però smentisce quasi ogni giorno la tesi di una dittatura globale, esercitata da una elite che manovra in segreto i fili del potere mondiale. Basti pensare a quante divisione emergano quando la crisi sbatte in faccia tutta la sua gravità. Se il gruppo Bilderberg fosse l’unico centro decisionale del mondo, forse il salvataggio della Grecia, o la sua espulsione dall’unione monetaria, sarebbe già stata decisa. Invece, la vicenda di Atene rimane senza soluzione alcuna, nonostante i colloqui in sauna tra i vertici delle istituzioni europee e i big dell’industria e della finanza continentale. In realtà, poi, nota Der Spiegel, esiste già un luogo appartato dove ogni anno i potenti del mondo si ritrovano per decidere, o quantomeno discutere, le sorti del mondo. E’ il Forum mondiale dell’Economia di Davos, che renderebbe inutile, se esistesse davvero il complotto globale, il tanto temuto e discusso incontro del gruppo Bilderberg.

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