La festa del consigliere PdL tra ancelle, maiali e Polverini

C’era anche Renata Polverini alla festa di Carlo De Romanis a Cinecittà, quando per festeggiare l’elezione e la vittoria dell’ex sindacalista Ugl (ma soprattutto l’elezione in Consiglio), il consigliere chiamò amici e amiche e pagò alla fine il conto con ben 20mila euro. Il Corriere della Sera pubblica foto e ricostruzione della fantastica serata:

 

 

«Ho pagato tutto di tasca mia», ripete lui da giorni, dopo che «Batman» Fiorito aveva sussurrato di un’altra festa in costume, più recente e stavolta ambientata nell’antica Roma, negli studi di Cinecittà, costata cinquantamila euro. De Romanis annuncia querela per diffamazione, «quella nota spese sbandierata da Fiorito in realtà era solo un preventivo, il party a Cinecittà non c’è mai stato». E comunque è questo che preoccupa De Romanis, oggi, il possibile collegamento tra la sua festa e lo scandalo dei soldi della politica dirottati su cene, ostriche e champagne che sta travolgendo la Regione Lazio. Non sembra preoccupato da altro, e il perché è nelle parole di un suo amico che pretende l’anonimato: «Del resto, se hai trent’anni e vuoi festeggiare un’elezione non è che vai a Lourdes».

E però quella festa forse non è piaciuta a tutti: Fiorito raccontò dell’assessore Stefano Cetica, assessore al Bilancio, andato via da Cinecittà «disgustato».

Inutile chiederlo a Cetica, perché lui dice solo di «non essere mai stato a una festa negli studios in vita mia». In quella al Foro Italico però c’è stato di sicuro, è nelle foto. E accanto a De Romanis, immortalati dai fotografi, c’erano anche altri: ci sono ragazzi con maschere di maiale, gente che si bacia, mani che sfiorano seni o glutei. C’è anche Annagrazia Calabria, vicina di casa a Fregene del consigliere mascherato, amica di famiglia. Il figlio di Bruno Vespa, Alessandro. Riccardo Monaco, ufficio stampa al Senato.

Nessuno, tra loro, si è mai sorpreso di quella festa:

«Nel 2003 ne ho fatta una all’Auditorium per i giovani del Ppe. Ci ho rimesso ventimila euro». Faceva feste anche a Bruxelles, quasi sempre al Jeux d’Hiver, un locale alla moda. E per gli appuntamenti dei giovani italiani del Ppe organizzava viaggi di suoi coetanei direttamente da Roma. Partivano a decine, c’è chi dice a centinaia. Qualcuno, in quegli incontri, ricorda anche l’allora premier Silvio Berlusconi accolto come un riferimento, un esempio.

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