La lettera degli scienziati contro le «vergognose falsità trash delle Iene sulle sanità»
31/05/2014 di Redazione
Sulla Stampa oggi appare una lettera di alcuni scienziati (la senatrice a vita Elena Cattaneo fra gli altri) contro la “disinformazione scientifica” delle Iene. Il riferimento è alla serie di servizi, da Stamina alla “cura vegana del cancro” passando per le ultime vicissitudini in materia di autismo e vaccini, che già da tempo hanno aperto una vera e propria discussione sul web.
LA LETTERA – Così recita la lettera
Siamo cittadini italiani di una generazione che ha epigeneticamente introiettato la tolleranza, ma non troviamo un argomento etico valido per giustificare coloro che gettano benzina sul fuoco della sofferenza causata da gravissime malattie, per generare conflitti tra malati, scienziati, medici e politici. In sostanza, tra scienza e società. Stiamo parlano degli autori e realizzatori del programma «Le Iene». Dopo aver «pubblicizzato e dato luce» all’imbroglio di Stamina, coinvolgendo pazienti con gravi patologie neurodegenerative, il programma di Davide Parenti si è lanciato nell’esplorazione di tutte le possibili operazioni di disinformazione ai danni dei malati che fossero mediaticamente appetibili.
L’accusa è pesantissima:
Occorre una buona dose di malvagità, malevolenza, narcisismo, assenza di vergogna, etc. per perseguire così insistentemente nell’opera di aggravare le sofferenze altrui. E’ per questo, anche, che non troviamo argomenti validi per evitare di sollevare un problema che Davide Parenti e i suoi hanno già provato a far passare, cosa che non è, come la richiesta di un bavaglio alla loro libertà di espressione. Infatti, vediamo cosa stanno facendo, ancora, costoro.
E sui vaccini
L’ultima vergognosa puntata del programma non poteva non essere dedicata ai vaccini, mettendo perversamente insieme un disegno che può generare danni a diversi livelli della salute nazionale. In uno stesso servizio «Le Iene» hanno accostato la vicenda di un ragazzo con un danno encefalico causato da un vaccino (e per questo risarcito dal sistema sanitario) e la vicenda di un ragazzo autistico per il quale assumere come scontato un rapporto tra la sua patologia neurologica e una vaccinazione (trivalente). Quindi hanno fatto sia propaganda contro i vaccini, sia hanno – col solito subdolo metodo strisciante – generato il sospetto che esistano interessi di qualche genere per cui alcune persone danneggiate sono rimborsate e altre no.
La conclusione
A parlare in tale direzione è anche l’articolo 661 del Codice Penale, sul reato di abuso di credulità popolare. Anche in ambito medico.