La lunga storia delle baby prostitute per una ricarica
05/11/2013 di Maghdi Abo Abia
Il vescovo ausiliare de L’Aquila, Giovanni d’Ercole, ha lanciato un allarme che coinvolge la città de l’Aquila ma che appare molto più comune di quanto non si possa pensare. Parliamo di ragazzine dall’età anche minore di 14 anni che si vendono per una ricarica telefonica. A denunciarlo un medico che ha parlato con il vescovo per capire il da farsi.
GLI ALTRI CASI – Le forze dell’ordine indagano sulla segnalazione del dottore, con gli agenti che stanno monitorando la realtà aquilana nel tentativo d’incoraggiare «i ragazzi a parlare con gli adulti, gli insegnanti, i sacerdoti, gli educatori in modo tale che si possano prevenire certi fenomeni. Il disagio deve essere – prosegue il prelato – una delle più grandi preoccupazioni per noi adulti». Come detto la notizia, sconvolgente, non rappresenta però una novità. Abbiamo parlato della possibilità per le baby squillo di operare su Internet ma in questo caso le cifre sono importanti, parliamo di centinaia di rose (un modo delicato per intendere gli Euro) e non di pochi spiccioli utili giusto per pagarsi le ricariche.
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TRA TRIESTE E PARMA – Già nel 2010 emerse una storia simile. La Stampa ci parla del caso di una ragazza oggi sedicenne ed allora tredicenne che fece sesso con due uomini in cambio di ricariche. I due clienti erano un uomo di 65 anni ed un altro ragazzo di 45. All’epoca venne arrestato anche un colombiano di 25 anni, accusato anche lui di aver abusato della piccola. Ed è stato il web che ha permesso alla ragazza di conoscere i due uomini più giovani mentre il primo, amico di famiglia, iniziò ad abusare di lei quando aveva sette anni. Due anni prima, nel 2007, a Parma un idraulico 61enne aveva creato un caso di prostituzione che coinvolgeva ragazze che venivano attirate con la scusa di ricariche telefoniche salvo poi cadere in una rete di giochi erotici, violenze sessuali ed orge. Ne parlò il Corriere della Sera.
LA LISTA DELLE GIOVANI DISPONIBILI – L’idraulico prima consumava i rapporti con le ragazze in cambio di ricariche, poi le faceva entrare in un giro più grosso che contemplava orge ed atti registrati per ricattare le giovani. Una di loro non ce l’ha più fatta ed ha denunciato tutto alla polizia che oltre all’idraulico bloccò un marocchino ventunenne che secondo le indicazioni degli inquirenti era incaricato di portare la droga. Tornando al 2009, Voce d’Italia ci racconta una storia proveniente da Milano con protagoniste ragazze di 13 anni che si offrivano a giovani più grandi in cambio di vestiti firmati, compiti o ricariche del cellulare. Ed in tutta risposta i ragazzi diffondevano una lista delle giovani disponibili con tanto di tariffa. A stupire il fatto che la voce aveva coinvolto gli istituti superiori della città per una rete del sesso difficilmente immaginabile.
IL TECNICO ARRESTATO IN CALABRIA – Ritornando ai giorni nostri, il Corriere della Calabria ci parla dell’arresto di un ex tecnico dell’azienda ospedaliera Pugliese di Catanzaro, arrestato e posto ai domicliari in quanto indiziato d’induzione alla prostituzione minorile nei confronti di quattro ragazze 14enni le cui prestazioni venivano pagate in piccoli regali o ricariche telefoniche. E sono stati gli acquisti ad insospettire un genitore di una delle ragazze. Il tecnico secondo l’accusa aveva riservato la sua attenzione a quattro giovani dal contesto familiare difficile. Per questo motivo è riuscito, secondo l’accusa, a cogliere la loro fiducia in cambio di pensieri e piccoli regali mettendo a disposizione anche la sua auto, chiedendo però che venissero soddisfati i suoi bisogni sessuali, anche subito.
IL GIOVANE COSTRETTO A CAMBIARE SCUOLA – A volte si assiste anche a storie limite che lasciano perplessi per la loro particolarità. Il Piccolo di Trieste nel 2011 raccontò la vicenda di un ragazzo all’epoca di 15 anni che si trovò costretto a cambiare scuola, dopo l’interessamento della madre, perché messo a disagio in classe dalle sue compagne solo perché rifiutava di pagare 10 euro o una ricarica telefonica a loro in cambio di sesso orale, a differenza di quanto facessero gli altri ragazzi della classe. All’inizio la cosa sembrava non inficiasse sul suo rendimento. Con il passare dei mesi però il ragazzo ha iniziato a manifestare un malessere crescente anche perché le giovani lo provocavano davanti a tutti mentre i compagni gli davano del finocchio perché aveva deciso di non sottostare alle richieste. Un gesto deliberato certificato da un servizio de Le Iene del 2010 incentrato su minorenni che si prostituivano per una ricarica oppure su servizi accordati sul social network Badoo. Tante storie che mostrano come spesso basti poco per cadere in tentazione. Basta uno scambio all’apparenza innocente ma che nei fatti è connotato in maniera ben precisa.