La mamma che viveva sul mare per amore
11/12/2012 di Floriana Rullo
Mamma mare è morta. Non ce l’ha fatta. La donna che da Bellinzago, nel 2003, aveva deciso di vivere in mare, insieme al marito, Paolo Frascisco, per salvare suo figlio Niki da una grave forma di asma, ha lasciato questo mondo. Colpita da un male incurabile da tre anni, sette mesi fa era stata colta da emorragia cerebrale ma lentamente aveva ripreso la vita quotidiana in barca. Un edema polmonare e il riacutizzarsi delle metastasi alle 20 di venerdì non le hanno lasciato scampo.
WALKYRIE – Lei che per il figlio aveva lasciato tutto, aveva trasformato il giardino di casa a Bellinzago Novarese in una darsena e costruito la goletta in acciaio inox ”Walkirye” per permettere al figlio di vivere. Dalla sua storia venne tratto anche un film. Mamma Paola Giacotto, originaria di Avigliana (Torino), è mancata sulla stessa imbarcazione che aveva costruito, pezzo dopo pezzo, con il marito Paolo, con cui condivideva oltre al nome anche l’anno di nascita, il 1966, con solo cinque giorni di differenza, e i cognati Bruno e Roberto.
L’ASMA DI NIKI – Tutto era iniziato con la nascita di Niki, nato in una incubatrice a causa di una forma congenita di asma. Era il 1996. A 4 anni il bimbo a scuola non riesce a reggere più di due ore. Una vita impossibile che solo il mare, secondo i medici, può mitigare. Così per fargli assumere troppi antibiotici e lo sfibrante cortisone, Paolo e Paola pensano pensato di seguire i consigli dei medici e trovare una sistemazione sul mare. Due amanti del mare come loro inseguono così anche il loro sogno: costruire una casa galleggiante per soggiornare “non accanto al mare ma a diretto contatto con il “Grande Blu””. Per questo l’ingegnere milanese Viezzi disegna la goletta e usa come materiale l’acciaio inox, praticamente indistruttibile.
WALKIRIYE ADVENTURES – Per anni nel giardino di via Vescovo Bovio a Bellinzago il cantiere nautico va avanti. Fino al 4 febbraio del 2003 quando due autogru della Fagioli agganciano la barca e depositano su uno speciale carrello. Il viaggio della Walkiriye verso il mare ha così inizio navigando su strade ed autostrade fino a raggiungere il porto fluviale di Cremona. E poi via, a vele spiegate sulla cresta dell’onda. Niki cresce, prosegue gli studi sulla barca in videoconferenza mentre la famiglia trova un guadagno attraverso l’associazione Walkirye Adventures, facendo attività legate alla didattica con il collegamento satellitare.
IL BAMBINO SULL’ACQUA – E’ una mamma determinata Paola. Così riesce a far dotare la barca delle più avanzate tecnologie per consentire a Niki di seguire le lezioni scolastiche via satellite prima delle elementari (scuola Francesco Riso di Palermo), poi delle medie (sezione D a Capaci della «Biagio Siciliano»), fino all’attuale frequenza dello scientifico-informatico Severi di Salerno. Ma non solo. La vicenda della famiglia Frascisco ispirò pure lo sceneggiato «Il bambino sull’acqua» andato in onda per la prima volta su Rai1 il 30 ottobre 2005: Paolo e Paola vennero interpretati rispettivamente da Beppe Fiorello e Vittoria Belvedere. Paola però non è riuscita a vincere la sua ultima battaglia, quella contro un male incurabile. L’ultimo saluto a mamma Paola è stato dato lunedì mattina nella chiesa della Santissima Annunziata di Gaeta. Poi Paola è stata tumulata sull’isola di Salina, l’isola che tanto amava, grazie ad un’ordinanza che ha permesso una deroga anche se li non era residente. Un luogo di cui si era innamorata e nel quale la sua famiglia aveva trascorso molti mesi.