La mappa mondiale della pace

LA PACE VALE TANTO – L’Islanda ha riguadagnato la vetta dopo averla persa nel 2009 e nel 2010 a causa delle proteste interne dovute alla crisi economica. Il Medio Oriente ha poi preso il posto dell’Africa Sub Sahariana come regione più pericolosa della Terra. Lo studio si occupa anche di studiare quali sarebbero le implicazioni economiche della pace. Secondo l’organizzazione se il mondo fosse stato completamente pacifico l’impatto economico conseguente sarebbe stato quello di una crescita economica pari a 9.000.000.000.000.000.000 miliardi di dollari, ovvero una cifra che si ottiene solo con l’unione del Pil di Germania e Giappone.

MENO GUERRE – L’Msnbc analizza a sua volta questi dati puntando sui risultati positivi mostrati dalle regioni africane . Il fondatore dell’organizzazione, Steve Killelea, australiano, ha spiegato che la spesa militare complessiva è ormai diminuita in tutto il mondo soprattutto a causa della crisi economica che ha spinto i vari leader mondiali a cercare la via della diplomazia rafforzando i legami tra i vari stati, con un miglioramento significativo in Africa. “Quando quindici anni fa andai in Uganda stavano combattendo quattro guerre diverse, oggi sono in pace”, ha spiegato Killelea.

LA PACE IN SUDAMERICA – La Siria è precipitata a causa delle violenze interne mentre nel 2011 la “primavera araba” ha reso il mondo meno sicuro a causa della violenza imperante in quegli stati. Zimbabwe e Madagascar stanno lentamente risalendo la china mentre la Somalia resta ancorata in fondo alla classifica. In sudamerica si è assistito ad un avvicinamento tra Venezuela e Colombia mentre in Asia si è assistito a una diminuzione delle spese militari.

IL REBUS EUROPA – In Europa la situazione semba confusa. La Grecia ha perso in un anno quaranta posizioni a causa dei problemi legati al programma di austerità ma i progressi dell’Islanda dopo la crisi del 2008 dimostrano che è possibile ripartire, anche se certamente le due economie non sono paragonabili. Secondo Killelea i pericoli per la sicurezza mondiale vengono dalle crisi interne, economiche e sociali. La diminuzione nell’uso delle armi però dovrebbe consentire al mondo di restare un posto più sicuro.

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