La nuova vita della ragazza sopravvissuta all’attacco con l’acido
23/01/2014 di Redazione
Otto anni fa Laxmi iniziò ad odiare gli uomini: durante una calda giornata di aprile, mentre si stava dirigendo verso la libreria di Delhi nella quale lavorava come commessa qualcuno le diede dei colpetti sulla schiena: non appena la ragazza si voltò, un uomo le gettò dell’acido sul viso e sul collo: «All’inizio ho sentito freddo, poi una forte sensazione di bruciore ed il liquido che stava fondendo la mia pelle», racconta Laxmi. L’uomo che l’aveva aggredita era un 32 enne che si era vendicato dopo che la ragazza aveva respinto la sua proposta di matrimonio. Al tempo dell’aggressione la ragazza aveva solamente 15 anni: «Dopo l’attacco ho odiato gli uomini per molto tempo», racconta alla BBC Laxmi, che ora ha 23 anni.
LA FIDUCIA RITROVATA – La ragazza racconta che dopo quell’avvenimento la parola “amore” aveva perso ogni significato «L’idea di amore, quello che si vede nei film di Bollywod, mi perseguitava. Avrei voluto cantare canzoni d’amore ma le parole suonavano vuote. Non significavano niente per me». Questo fino a quando durante una campagna di sensibilizzazione sulle donne che hanno subito attacchi con l’acido ha incontrato Alok Dixiti, un ex giornalista proveniente dalla città dio Kanpur e se ne è innamorata. Oggi i due vivono insieme e si occupano della sensibilizzazione per le donne vittime di attacchi all’acido in un piccolo ufficio in un quartiere di Delhi. Circa 50 persone sopravvissute agli attacchi collaborano attivamente nella campagna per incontrare le vittime e dare loro sostegno economico e psicologico. Alok Dixit ha 25 anni ed ha lasciato il suo lavoro per aderire alla campagna: dice che l’amore con Laxmi è sbocciato grazie «al rispetto reciproco ed alla solidarietà. Ho un immenso rispetto per Laxmi, ha una forza vitale enorme ed ha scelto di combattere le avversità, mentre altre vittime come lei sono state scoraggiate dalle famiglie ad uscire di casa», ha detto aggiungendo che «Lei ha dato speranza a molte altre giovani donne sfigurate dall’acido, spingendole ad uscire allo scoperto e ad affrontare il mondo. Per loro non è facile confrontarsi con le persone che le fissano, perchè questo ricorda loro costantemente l’evento traumatico che ha segnato le loro vite».
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LE DIFFICOLTÀ – Alok ha detto che non si sposeranno, perchè stanno lottando contro le convenzioni sociali, che siano il matrimonio o il modo in cui vengono trattate le donne nella società indiana, anche se Laxmi crede che un giorno si uniranno in matrimonio. Per la donna non è stato facile ritrovare la fiducia negli uomini e quindi l’amore, visto che in seguito all’attacco è rimasta pesantemente sfigurata ed ha dovuto subire diversi interventi chirurgici che hanno prosciugato le sue risorse economiche e quelle della sua famiglia. Inoltre sue padre, che lavorava come cuoco per sostenere la famiglia composta da quattro persone è morto l’anno scorso, mentre a suo fratello è stata diagnosticata la tubercolosi. Ora Laxmi è l’unica che porta soldi a casa, ma le sue entrate non sono così regolari.
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L’INDIFFERENZA DELLE PERSONE – L’anno scorso, dopo la richiesta di Laxmi, la Corte suprema ha detto che il governo deve scrivere una legge per regolamentare la vendita di acido: «Il fatto che chiunque possa compare dell’acido è estremamente ingiusto e rende le donne vulnerabili», dice Laxmi, la quale racconta che quando è stata sfigurata ricorda di aver chiesto aiuto alle persone intorno a lei, ma nessuno si è avvicinato per prestarle soccorso: «L’acido mi aveva accecata e venivo colpita dai veicoli che passavano sulla strada in quel momento. L’indifferenza delle persone è stata vergognosa, se mi avessero portata in ospedale in tempo ora non avrei così tante cicatrici da ustione», racconta la ragazza, la quale dice che invece il suo compagno Alok si prende cura della sua salute ed è consapevole dei suoi «bisogni speciali». Vivere con una spravvissuta ad un attacco con l’acido non è certo facile: la pelle si infetta molto facilmente ed inoltre Laxmi è soggetta a frequenti sbalzi di umore: «Un uomo ha distrutto la mia vita ed ora ce n’è un altro che la sta rimettendo in sesto. Alok mi dà le motivazioni che mi spingono a vivere una vita dignitosa e a crescere come individuo», conclude la donna.