La pacata risposta di Salvini al cartello antirazzista del parroco di Spoleto

«Don Gianfranco Formenton, parroco a Spoleto, attacca la Lega parlando di razzismo, odio, squadrismo, Hitler e Mussolini», Matteo Salvini attacca il prete che nella sua città ha affisso un cartello con sopra scritto “Vietato l’ingresso ai razzisti”. «Forse il parroco preferisce gli affaristi la Mafia Capitale?, attacca il segretario del Carroccio. Preferisce gli scafisti, gli schiavisti, i terroristi? Povera Spoleto e povera Chiesa, se questo è un prete».

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DON GIANFRANCO: UN CARTELLO CONTRO LA LEGA

– Quale sarebbe la colpa di don Gianfranco? “Ero straniero e non mi avete accolto… Lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno…”. Il prete ha voluto nel cartello affisso citare la Bibbia per denunciare gli episodi verificatisi nella regione del leghista Luca Zaia, criticato in queste ore anche dall’Avvenire, per gli episodi di Treviso.
Il prete ha poi parlato con il Fatto Quotidiano:

Per il parroco umbro l’unica voce affidabile è quella di Bergoglio: “Tra i politici che cavalcano questa protesta non c’è nessuno che fa l’analisi di cui è stato capace il pontefice dicendo che questi profughi vengono a chiederci il conto di centinaia di anni di sfruttamento e ingiustizia”. Il sacerdote ce l’ha con la Lega Nord: “Noi dobbiamo scegliere se prendercela con i più poveri oppure con i furbi che hanno causato ciò. Purtroppo quest’ultimi sono lì ad indicarci i nemici di turno. Hanno fatto così Hitler, Mussolini e lo stanno facendo anche la Lega e CasaPound che hanno compreso quanto in questo modo si raccolgano consensi. Mi creda, ormai anche nella mia parrocchia c’è pieno di razzisti di qualsiasi parte politica”.

(foto copertina via Twitter)

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