La storia di Monnalisa, la bambina che aspetta di essere adottata in Italia, per sfuggire alla prostituzione
05/01/2016 di Redazione
Monnalisa ha 10 anni, è una bambina. Così come era una bimba sua madre Thayalini che l’ha partorita quando aveva 14 anni. La sua mamma ha voluto chiamarla così perché pensava fosse il nome di una regina italiana. Perché italiano era il medico che l’ha fatta nascere, Massimiliano Fanni Canelles, nel 2005, in Sri Lanka, in un centro per donne abusate sessualmente durante la guerra del 2004. La struttura è stata fondata dall’associazione Koinonia, sostenuta dall’Associazione @uxilia di Cividale del Friuli di cui, Fanni Canelles è presidente. Ricordatevi bene questi nomi perché significheranno molto nella storia di Monnalisa e di sua mamma.
MONNALISA E LA STORIA DELLA SUA MAMMA
Thayalini dicevamo è di religione indù. Ha disobbedito al suo credo religioso, si è rifiutata di abortire anche se ha subito violenza e ha vissuto con la sua bambina nel centro fino al 2013 dopodiché, in base alle leggi locali, ha lasciato l’alloggio per trovare un tetto altrove. È tornata nel villaggio d’origine e ha vissuto sempre come ultima in quanto “sporca”, perché abusata, in una famiglia difficile e nell’emarginazione.
Nonostante tutto Thayalini ha continuato a crescere sua figlia e ha studiato come maestra, aiutata dalla associazione @uxilia. Ha finito gli studi, con successo, nell’ottobre 2014. Ma le gioie durano poco. Thayalini confessò ai cooperanti di fiducia una sua preoccupazione, come per molte donne della zona. Negli ultimi tempi aveva ricevuto insistenti richieste di vendere la figlia Monnalisa al mercato della prostituzione minorile, essendo ormai la bambina diventata quasi adolescente. Dopo poche settimane da quella confessione Thayalini viene trovata morta nel suo alloggio. La polizia locale parla di suicidio, ma in pochi credono alla versione ufficiale. Non solo, gli agenti trovano una lettera firmata dalla donna, una missiva (che ha passato il vaglio delle autorità di indagine come documento autentico e testamentario) dove la mamma, temendo per lei, affidava, in caso di morte la bambina al medico Fanni Canelles, che la piccola rivede ogni anno.
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MONNALISA E L’ADOZIONE INTERNAZIONALE
Monnalisa però non può seguire la persona “di fiducia”. No. L’adozione internazionale è sostanzialmente bloccata in Sri Lanka e prevede una procedura molto complessa. Un metodo che Massimiliano e sua moglie non possono seguire poiché come coppia adottante hanno già 3 figli naturali. L’unica via sembra essere l’adozione in casi di particolarità per bambini stranieri senza parenti, (articolo 44 L. 184/83) da parte di chi possa comprovare la relazione di affettività con il bambino da lunga data. C’è un problema però: per avviare questa procedura è necessario che la bambina sia già arrivata in Italia, tramite un visto che la autorizzi all’espatrio.
Anche se ambasciata italiana, tribunale dei Minorenni di Roma e di Trieste e il Dipartimento Giustizia Minorile sono stati allertati. Anche l’ambasciata italiana in Sri Lanka è al corrente della situazione e sta seguendo il caso in stretto contatto e collaborazione con le parlamentari del Partito Democratico: Lia Quartapelle e Sandra Zampa.
Monnalisa per ora non può muoversi. E cresce. Frequenta le elementari e le attività di @uxiliae, aspetta il suo secondo papà. Quello che l’ha fatta nascere.
Lo aspetta però tra le preoccupazioni della associazione e le sue. In Sri Lanka ogni giorno 3-5 bambini subiscono violenza. La prostituzione minorile è diffusa e nel 2011 sono stati segnalati alla Polizia 1.463 casi. C’è poco tempo. Bisogna fare in fretta.
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MONNALISA E LA MUSICA DI DALLA
Mentre si cerca di portare Monnalisa in Italia, il 27 Gennaio, a Bologna presso il teatro Antoniano, la Fondazione @uxilia ha organizzato un Concerto di beneficenza dei Dallabanda per sostenere la zona della bambina, Batticaloa in Sri Lanka e il Vocational Training Center. I Dallabanda sono nati qualche mese dopo la scomparsa di Lucio Dalla, (un progetto ideato dal suo storico bassista, tastierista, fonico e co-autore, Roberto Costa) e formato da musicisti che fin dagli anni ’80 sono stati al fianco e sul palco del grande cantautore.
Monnalisa aspetta, c’è bisogno di una mano.