La strana crescita del mercato dell’auto

I PROBLEMI DI VENDITORI E CONCESSIONARI – Inoltre questi numeri mal si sposano con la crescita registrata in Europa a febbraio, pari all’8 per cento, come comunicato da Federauto. Ma sopratutto si scopre che nonostante le offerte aggressive proposte dalle case, ormai il mercato è stagnante, con le concessionarie che iniziano a temere per il proprio futuro. Perché se non ci sono compratori diventano inutili anche gli autosaloni. Tanto che dal 2002 al 2013 come ricorda il Sole 24 Ore, si sono perse 1.439 aziende, con un crollo da 3.450 a 2.011. Calo simile anche per i punti vendita che si stima come nel 2017 saranno 4.300 contro i 6.130 del 2002. Ed è evidente che la crisi della domanda non colpisce solamente il produttore ma anche, e sopratutto, il venditore che subisce un calo delle operazioni.

La strana crescita del mercato dell'auto

LE OFFERTE DELLE CASE – E dire che le case ci hanno provato in tutti i modi a contrastare la deriva, tanto che ormai quasi tutte offrono delle soluzioni in leasing. Il meccanismo è semplice, si paga una rata d’apertura, per tre anni si versa una cifra minima, compresa generalmente tra 50 e 300 euro, e dopo tre anni si può scegliere di restituire la vettura o di acquistarla interamente pagando una maxi-rata che generalmente corrisponde al 50 per cento del valore residuo della macchina al netto della valutazione da nuova. Questo ad esempio è il caso di Mercedes, Ford, Mini e Smart, con quest’ultima che offre nel pacchetto anche due anni di assicurazione auto. Ma evidentemente, visto il calo, tutto questo non basta.

I CASI FIAT, PEUGEOT E CITROEN – La Fiat, come ricorda Supermoney, propone 500L Living, 500L Trekking e Fiat Bravo con climatizzatore, Esc, Radio Uconnect di serie con un finanziamento a cinque anni ad interessi zero e Taeg all’1,51 per cento. Citroen offre per la Ds3 una soluzione a rate a partire da 149 euro al mese, 23 rate ed una finale. Stessa cosa per la DS5, in offerta a 299 euro al mese con formula Freedrive e finanziamento con TAN 6,2% e TAEG 7,66%. Peugeot offre finanziamenti fino a 60 mesi e 5 anni di garanzia con la formula Peugeot Avantage con la rottamazione di una vettura antecedente il 2005. Tali offerte dimostrano la straordinaria vitalità del settore ma certo questo serve a poco se dall’altra parte non esistono compratori. E se non ci sono loro allora non c’è profitto. E se non c’è profitto si entra in crisi.

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OCCHIO AI FURTI DELLE AUTO A NOLEGGIO – Ma neanche il settore dell’autonoleggio può sorridere. Se da un lato la crescita nell’ordinativo delle vetture ha spinto in alto il numero complessivo delle immatricolazioni, facendo gridare al miracolo, dall’altro emerge che tale crescita è contaminata da un dato preoccupante che sta mettendo in allarme le principali società e che potrebbe portare presto ad una fuga delle suddette da certe regioni italiane. Parliamo della piaga del furto, che in Campania, Sicilia e Puglia ha raggiunto contorni preoccupanti. Il 73 per cento dei furti complessivi è stato registrato in meridione, come spiega Sicurauto. E per dare un’idea del numero di auto che spariscono, basti pensare che ogni giorno vengono compiuti nello Stivale in media tre furti.

SUD IN PERICOLO – L’Aniasa, Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici, ha riferito che nel 2013 sono sparite 1.224 auto a noleggio con un incremento rispetto allo scorso anno del 40 per cento. Il 73 per cento dei furti nazionali poi è registrato in Campania, Puglia e Sicilia. La prima ha il record nazionale dei furti con 485 auto sparite. Al secondo posto c’è la Puglia con 246 auto mentre al terzo c’è la Sicilia. In questo caso è opportuno notare che su 168 macchine svanite nel nulla nell’isola, solo a Catania ne sono sparite 132. Un valore importante ma certo non più alto di Roma e Milano, nelle cui aree metropolitane avvengono rispettivamente 117 e 119 furti l’anno.

La strana crescita del mercato dell'auto

SERVE UN CAMBIO DI PASSO – L’Aniasa dal canto suo ha detto di essere pronta a sospendere il servizio nelle aree più a rischio per tutelare gli investimenti delle società di noleggio. Ma certo appare incredibile pensare che un argomento all’apparenza marginale come quello dei furti d’auto a noleggio possa entrare di diritto nel tema della crescita del mercato dell’auto. Il sistema sembra al collasso, le associazioni parlano di colpi su commissione, probabilmente per recuperare pezzi di ricambio, con le transazioni tra privati che calano ancora rispetto al 2013. Al Volante sottolinea poi che nel risultato totale le statistiche per tipo di intestatario non collimano con quelle del mercato. Per l’Unrae le immatricolazioni sono 140.115, valore superiore rispetto alle 139.337 unità della tabella generale. E questa è la prova della confusione che alberga nel mondo dell’automotive. La palla passa ora al governo, chiamato ad agire per rilanciare il settore attraverso sgravi fiscali e la diminuzione dei costi fissi. Perché la situazione si sta facendo complicata e se non agisce nessuno l’Italia rischia di perdere altro terreno. E questo sarebbe un disastro, per il Paese culla dei motori insieme al Regno Unito.

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