Luana: la fine della storia della piccola trans di sei anni
10/10/2013 di Dario Ferri
Luana, sei anni, argentina, la prima bambina trans al mondo riconosciuta senza intervento chrurgico, ha ottenuto dalle autorità del suo paese il documento d’identità nazionale (DNI) che indica il sesso femminile. Alla nascita registrata all’anagrafe con il nome di Manuel, Luana ha dunque compiuto il cambio di genere consentito dalla legge sull’identità sessuale approvata dal governo nel maggio del 2012, che fino ad oggi, come ha spiegato nei giorni scorsi Cesar Cigliutti, presidente dell’associazione ‘Comunità omosessuale argentina’, non era mai stata applicata per una bambina.
ASSOCIZIONI OMOSEX SODDISFATTE – «E’ il primo caso al mondo – ha ribadito ieri in conferenza stampa Cigliutti – che, all’età di Luana, una persona transessuale ottiene un documento con la sua vera identità di genere, senza subire intervento». «La differenza è fondamentale: lo Stato riconosce il diritto di Luana all’identità, il che dimostra l’uguaglianza delle persone stabilita dalla legge d’identità di genere». Un diritto di cui hanno beneficiato nel primo anno dall’attuazione della legge circa 3mila trangender argentini adulti.
«SI SENTE BIMBA DALL’ETÀ DI 2 ANNI» – Il documento di Luana e la decisione della famiglia di chiedere il cambio di sesso ha fatto molto discutere in Argentina. «Nonostante sia nato maschio, da qaundo aveva 2 anni nostro figlio si sente un bimba», ha dichiarato poche settimane fa Mansilla, la mamma della bambina trans, quando le autorità della provincia di Buenos Aires hanno deciso di accettare la richiesta acconsentendo alla registrazione della fanciulla con nuovo sesso. «I genitali non determinano l’identità di una persona», dichiarava la donna. E ancora, in riferimento alle impressioni della gente: «Si confonde l’identità con l’orientamento sessuale». «Questa consegna ha a che fare con la decisione del governo della provincia di Buenos Aires di far valere nuovi diritti e la Convenzione sui diritti del Bambino», ha affermato, soddisfatto, Alberto Perez, capo di gabinetto del governo di Buenos Aires.
(Fonte foto: Huffington Post)