L’abominevole bufala delle Marlboro alla marijuana
27/01/2014 di Redazione
La bufala della Marlboro alla Marijuana non è neppure una bufala, ma l’ennesimo fail di un sistema dell’informazione bulimico e frenetico che trasforma in notizia persino la satira, prendendola per buona.
LA FONTE DELLA BUFALA – La notizia è piaciuta molto, l’hanno trasmessa tra gli altri Articolo 3 (che non l’ha rettificata), Libero (che ha poi rimosso l’articolo) e buona ultima Rainews24, che ne parla nell’edizione di oggi, ma non è vera. La fonte originale è un pezzo apparso su abriluno.com quasi una settimana fa, nome che si traduce con «primo aprile punto com » (abril uno) e che a fondo pagina esibisce un disclaimer abbastanza esplicito:
«Tutti i diritti riservati. Abril Uno (Uno d’aprile o April Fools in inglese) è una pubblicazione di satira, parodie e scherzi. Abril Uno usa nomi inventati in tutte le sue storie, a parte nei casi nei quali ad essere parodiati o soggetti di satira e scherzi sono personaggi pubblici o aziende. Ogni riferimento alla realtà, fatti reali, persone reali, viventi o defunte è del tutto casuale e inteso solamente come satira, parodia o scherzo. Tutti gli articoli qui contenuti sono fiction (falsi), non veri e destinati solo all’intrattenimento »
ERA DIFFICILE CADERCI – Evidentemente non basta perché in fondo non ci arriva quasi nessuno (e nessuno cita neppure la fonte) e così anche l’annuncio dell’arrivo delle Marlboro alla Marijuana sul mercato è stato preso per buono senza provare a cercare il minimo riscontro, che per una «notizia» del genere non dovrebbe essere per niente difficile, ma non si fa e così s’incorre in questi buffi infortuni.
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È MORTO MARLBORO MAN – Bastava usare un motore di ricerca per accorgersi che la notizia non esiste e che, proprio oggi, l’unica notizia relativa a Marlboro racconta della morte di Eric Lawson, famoso testimonial del marchio e mitico Marlboro Man, deceduto a causa di una ostruzione polmonare cronica provocata dal fumo. L’uomo, che negli ultimi anni aveva prestato il volto anche a spot contro il fumo, aveva cominciato a fumare a 14 anni e non ha voluto smettere neppure quando gli è stata diagnosticata la malattia.