L’Abruzzo contro l’energia eolica

LA STORIA DELL’IMPIANTO DI CIVITALUPARELLA – Invece sembra che questo non sia accaduto per l’impianto di Civitaluparella. Via dal Vento, osservatorio sull’impatto dell’energia eolica in Italia, spiega che la pratica per la nascita del parco eolico nacque nel 2009, mentre nel giugno 2010 la commissione regionale espresse parere favorevole alla realizzazione del progetto, anche in mancanza di osservazioni da parte dell’amministrazione comunale che a sua volta non aveva raggiunto alcuna convenzione con la Civitaluparella Wind. Nel maggio 2012 il progetto, autorizzato dalla commissione di Via, va in conferenza dei servizi mentre l’amministrazione nel 2012, sollevando questioni ambientali, si dichiara contro il progetto.

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L’APPUNTO DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE – Il cinque novembre 2013 la provincia di Chieti ha pubblicato l’avviso dell’avvio di procedimento preordinato al vincolo di esproprio dei terreni interessati. Ed oggi siamo a questo punto, con la popolazione locale preoccupata dall’evoluzione degli eventi. Peraltro in Abruzzo sono presenti al momento, dati di Legambiente, 21 impianti eolici tra mini ed impianto normale. L’alto numero di richieste degli ultimi anni ha portato nel 2010 il Ministero dell’Ambiente ha inviato all’Abruzzo una nota in cui, parlando di energie rinnovabili, si chiedeva, in considerazione dei progetti previsti e dislocati nel territorio,

«avviare una procedura di VAS, al fine di fornire un quadro esaustivo di tutte le interferenze ambientali sulla base del quale realizzare una programmazione energetica a scala più ampia, allo scopo di garantire uno stato di conservazione soddisfacente del patrimonio ambientale regionale»

Per Vas s’intende la Valutazione Ambientale Strategica, ovvero il processo finalizzato ad inserire l’esame degli aspetti ambientali già nella fase strategica che precede la progettazione e la realizzazione delle opere. Inoltre la Vas prevede sia il miglioramento dell’informazione della gente sia la promozione della partecipazione pubblica nei processi di pianificazione e programmazione. Esattamente ciò che è stato lamentato da Maurizio Acerbo. Perché nel caso di Civitaluparella o in quello di Ortona dei Marsi, sembra sia mancata proprio la comunicabilità con gli attori in gioco. Perché con una comunicazione accurata e concreta è possibile fare grandi cose.

COLLARMELE, QUANDO L’EOLICO FUNZIONA – A questo proposito il Centro ci propone un’intervista a Dario De Luca, Pd, sindaco di Collarmele, località nei pressi del Corridoio dell’Orso. De Luca, sindaco negli anni ’80, fu il padre dell’impianto nato nel 1996, secondo in Regione dopo quello di Palena-Sangro del 1994. La sua gestazione durò 12 anni, dal 1980, anno in cui venne condotta dall’Enea la prima analisi del vento, fino al 1992. Nei primi ’90 Marsica Gas installò la prima monopala Riva Calzoni fino ad arrivare alla nascita di un impianto Enel di 9 megawatt e 33 pale. E la popolazione non fece resistenza anche perché vennero condotti studi accurati con l’impianto che venne percepito come un elemento del Parco che sarebbe nato successivamente.

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LA CONTRARIETÀ DEI CINQUE STELLE – Oggi l’impianto consente agli abitanti della località abruzzese di non assistere ad un aumento delle spese della spazzatura fin dal 2000, all’assenza dell’Imu sulla prima casa ed alla presenza dell’aliquota minima dell’Imu obbligatoria per legge sulla seconda. Segno che è possibile con la giusta politica ottenere dei successi. L’affollamento d’impianti in una specifica area viene visto invece come un attentato all’integrità del territorio. A questo proposito Zona Locale riprende la voce degli esponenti del Movimento Cinque Stelle Vastese, area in provincia di Chieti, che spiega come il territorio abbia già dato con la centrale turbogas di Gissi, l’inceneritore di rifiuti speciali a Lentella, il maggiore sito di stoccaggio gas d’Europa a Montalfano e la maggiore concentrazione eolica di tutto l’Abruzzo. Il caso di Collarmele dimostra la bontà di un investimento nell’eolico, se realizzato venendo incontro al favore dei cittadini. In caso contrario si assiste a proteste e barricate.

UNA SITUAZIONE COMPLESSA – Per quanto riguarda Civitaluparella, la questione è esplosa al momento dell’affissione dei bandi per l’esproprio, dopo che il progetto iniziale nel 2012 venne respinto. Le preoccupazioni dei residenti e della popolazione dell’area è che questi impianti su cui corre il rischio di cumulo possano rappresentare un pericolo per gli animali. I volatili potrebbero impattare contro le pale se queste girassero ad una velocità stimata sui 70 chilometri orari mentre gli orsi e gli altri abitanti del bosco potrebbero non adeguarsi ai nuovi ingombranti vicini. Poi ci sono coloro che ritengono come questi investimenti in zone suggestive siano dettati solo dalla volontà d’incamerare gli incentivi che, ricordiamo, ora non riguardano più l’installazione delle pale ma solo l’energia effettivamente prodotta. Gli imprenditori coinvolti nei progetti, dal canto loro, negano le accuse riportando studi che dimostrano la sicurezza delle pale. Che continuano a spuntare per l’opposizione della popolazione.

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