Il Lago di Bracciano e i suoi fratelli, l’Italia è a secco

Non c’è soltanto il Lago di Bracciano al centro delle polemiche in questa estate torrida che sta togliendo l’acqua agli italiani. Da nord a sud – come ha riportato il quotidiano La Stampa – sono tantissime le situazioni di emergenza idrica che stanno mettendo in ginocchio agricoltori e comuni cittadini. Quella del Lago di Bracciano è senz’altro la polemica più mediatica, perché interessa il bacino più importante per Roma e perché il presidente della Regione Lazio Luca Zingaretti ha preso una posizione netta sulla vicenda, interrompendo gli approvvigionamenti dal lago stesso.

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NON SOLO LAGO BRACCIANO, GLI ALTRI CASI

Ma ci sono tante altre situazioni critiche. Si pensi, ad esempio, al Delta del Po: qui è stato chiesto al sistema irriguo di rinunciare a quote percentuali di prelievo che erano già state concesse all’inizio della stagione estiva. E come dimenticare l’emergenza che ha investito le province di Parma e di Piacenza già da giugno (e che sta ancora continuando), per non parlare dello stato di calamità naturale chiesto dalla Sardegna, mentre anche il Veneto – in pieno nord-est produttivo – sta attraversando una delle sue stagioni più difficili per quanto riguarda la siccità.

Il tutto a causa dell’assenza di precipitazioni (verosimilmente si raggiungerà il minimo storico toccato nel 2001) e delle elevate temperature che fanno evaporare anche quel poco di acqua che raggiunge il suolo italiano. Ma resta anche il grande dubbio sulla corretta gestione delle risorse idriche, in un Paese che di acqua – almeno in teoria – dovrebbe essere ricco.

LAGO BRACCIANO, LE PAROLE DI MARTINA

La situazione delle reti è davvero imbarazzante e, da diverso tempo, è sotto la lente d’ingrandimento delle istituzioni europee che non le ritengono al livello degli standard minimi garantiti. «Siamo pronti a collaborare con le Regioni nella verifica delle condizioni per dichiarare lo stato di eccezionale avversità atmosferica – annuncia il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina -. Tre gli assi di intervento: fondo di solidarietà nazionale, aumento degli anticipi dei fondi europei Pac, 700 milioni per il piano di rafforzamento delle infrastrutture».

Ma intanto la situazione ha raggiunto il limite. La protesta che sta circondando la decisione di Zingaretti di interrompere l’approvvigionamento dal Lago di Bracciano e le fontanelle chiuse a Roma ne sono l’emblema. L’Italia ha sete. E non è detto che questa sete possa essere saziata.

FOTO ANSA/MASSIMO PERCOSSI

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