L’«Alveare»: il residence-trappola incendiato a Roma
24/01/2014 di Alberto Sofia
Era ribattezzato come il residence «alveare», per i suoi piccoli monolocali da una trentina di metri quadrati ciascuno con i quali era suddiviso il palazzo, abitato per la maggior parte da immigrati . Si è trasformato in una trappola mortale per un un uomo di origine straniera, che ha perso la vita carbonizzato a causa di un incendio scoppiato nella notte nell’edificio di via Pieve di Cadore, nella zona di Monte Mario a Roma. Altre tre persone sono rimaste ferite, due in modo grave. Restano ancora da accertare le cause del rogo: potrebbe essere divampato a causa dell’esplosione di una bombola del gas, forse utilizzata per cucinare. Non è la prima volta che nel palazzo avvengono incidenti simili: già nel 2001 nel residence morirono due persone a causa di un’altra esplosione. A perdere la vita furono una giovane donna, di origine sarda, e un operaio romano di 43 anni: non mancarono allora le polemiche, per l’assenza di estintori e di uscite di sicurezza. Proprio per questo motivo fu allora vietato l’ uso di bombole di gas nella palazzina, dove fu imposta anche l’installazione di estintori.
IL ROGO NEL RESIDENCE ABITATO DA STRANIERI – Le squadre di soccorso del 118 e dei vigili del fuoco della Capitale sono intervenute poco dopo le 5 di venerdì mattina. Dopo il sopralluogo compiuto, sono stati dichiarati inagibili i primi due piani della palazzina: l’incendio si è scatenato in un appartamento del primo piano: la vittima non è stata però ancora identificata, perché il corpo ritrovato dai soccorritori era totalmente carbonizzato. Tra i feriti, due persone sono state trasportate in codice rosso al Policlinico Gemelli ed una in codice giallo all’ospedale San Filippo Neri. Una delle due persone in gravi condizioni è un agente di polizia di 40 anni, rimasto ferito durante i soccorsi.
IL PRECEDENTE DEL 2001 – La palazzina di sei piani, che risale agli anni Settanta e fu realizzata in un quartiere benestante, era stata pensata come un convitto per studenti. Venne poi trasformato in residence, con miniappartamenti da 35 metri quadrati ciascuno. Già nell’agosto 2001 un incidente simile costò la vita a due persone. L’esplosione avvenne poco dopo le 7, in un appartamento al quarto piano del palazzo. Poi le fiamme si propagarono ad altre abitazioni in modo rapido. Dalle indagini emerse come i locali di piccole dimensioni fossero dotati di un fornello alimentato attraverso la bombola gpl e come le finestre fossero chiuse con le grate e le porte con cancelli di ferro e catene. Fu il Corriere della Sera a riportare le condizioni precarie del residence, coinvolto nell’esplosione. In particolare, all’epoca si denunciò l’assenza di uscite di sicurezza e di estintori:
«Dalla strada sembra una palazzina quasi elegante, ma ogni piano ricorda i vagoni-letto dei treni, con questi ballatoi-corridoio che uniscono i locali, appartamenti grandi poco piu’ di una cuccetta. Il prezzo, invece, è da monolocali veri: dieci-dodici metri quadrati che costano “dalle seicento alle settecentocinquamila lire – dice chi ci vive – luce e gas esclusi”. Dentro, intere famiglie, quattro o cinque persone, vite raccolte in letti a castello attaccati a vano doccia e macchina del gas. “Appena sono entrato nell’ appartamento – dice Luca Morelli – ho subito chiamato il tecnico per farla riparare”. Quasi tutti stranieri, gli inquilini, una cinquantina di italiani: quanti siano, complessivamente, è impossibile capirlo»
Non mancava nemmeno il riferimento a finestre e porte sbarrate. Questo era quanto svelò una delle fonti contattate dal Corsera: «Non ricordo bene, una delle finestre era ostruita da un armadio, un’altra aveva le sbarre, una delle porte, lì vicino, forse era chiusa da una catena». Un meccanismo che, come spiegava l’uomo, era utilizzato da alcuni irregolari per far sì che la polizia, in caso di controlli, ritenesse l’appartamento disabitato.
#roma #incendio #residence i vigili del fuoco dichiarano inagibile il primo e il secondo piano pic.twitter.com/cyDQmiLcgX
— Teleroma 56 (@Teleroma56) 24 Gennaio 2014
Allora come oggi, non mancarono le vittime. Sull’incendio di oggi, non sono ancora chiare cause e dinamica. Ma, secondo le prime indiscrezioni, il rogo potrebbe essere stato causato dallo scoppio di una minibombola di gas.
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