Lance Armstrong tradito dai suoi compagni di squadra
10/10/2012 di Maghdi Abo Abia
L’Huffington Post ci parla ancora di Lance Armstrong, il ciclista americano ex eroe delle due ruote caduto nella polvere dopo essersi rifiutato di difendersi dalle accuse di doping lanciate dall’agenzia statunitense antidoping.
MECCANISMO COLLAUDATO – Armstrong chiese all’Usada di sapere chi fossero i fantomatici “testimoni”. L’autorità ha deciso di assecondare la sua richiesta rivelando i nomi di 11 ex colleghi, alcuni famosi ed altri perfetti sconosciuti, tutti suoi compagni di squadra all’epoca della Us Postal Service. Il direttore esecutivo della Usada, Travis Tygart, ha definito il meccanismo usato in Us Postal il più sofisticato, professionale e redditizio programma di doping su vasta scala mai studiato nella storia del ciclismo. La Usada è la stessa autorità che, come abbiamo detto, ha privato il ciclista americano dei suoi successi e dei sette tour de France, cancellando di fatto la sua carriera. Tygart ha inoltre confermato di avere a disposizione un dossier di prove grande oltre mille pagine.
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CHI HA CANTATO – Parliamo invece degli “infami”, ovvero i compagni che hanno “tradito” Armstrong. Questi sono George Hincapie, Floyd Landis -già squalificato a sua volta quando vinse il Tour con la Phonak e Tyler Hamilton. Tygart ha voluto ringraziarli pubblicamente per aver squarciato il velo di omertà che sembrava aver coperto tutto l’ambiente Usa. “Non è facile ammettere gli errori accettando la punizione. Questi uomini invece hanno affrontato a viso aperto la propria responsabilità per il bene esclusivo dello sport”.
BUGIE – L’avvocato di Armstrong, Tim Henman, ha rigettato il dossier definendolo frutto di accuse figlie di testimonianze estorte al fine di far passare il suo assistito come colpevole. Tygart ha però risposto sottolineando l’assoluta coerenza nelle indagini della Usada, la quale ha trattato Armstrong come uno sportivo qualsiasi, ricordando come sia stato lo stesso Armstrong a rifiutare la difesa sapendo benissimo che con questo atteggiamento avrebbe portato all’inevitabile squalifica.
I COMPAGNI – Floyd Landis e Tyler Hamilton hanno detto che è stato Armstrong a condurli sulla strada del doping, invitandoli ad usare le sostanze proibite che era solito adoperare su sé stesso. Gli altri testimoni sono Frankie Andreu, Michael Barry, Tom Danielson, Levi Leipheimer, Stephen Swart, Christian Vande Velde, Jonathan Vaughters e David Zabriskie. Nonostante le accuse dell’avvocato di Armstrong, a mettere la pietra tombale sulla carriera del fu campione ci ha pensato George Hincapie, uno degli amici più cari del texano, oltre ad essere un suo fedele gregario negli anni.
LA VERITA’ DI GEORGE HINCAPIE – “Due anni fa -ha spiegato Hincapie in un comunicato- sono stato avvicinato da alcuni agenti federali e da esponenti della Usada, i quali hanno chiesto la mia versione dei fatti. Avrei preferito parlare solo di me stesso ma ho capito che ormai era arrivato il momento di dire tutta la verità su quanto sapessi. Ed io ho fatto questo”. Hincapie non ha mai nominato direttamente Armstrong nel suo comunicato. La palla passa ora all’Uci, la quale per la sua stessa sopravvivenza sta cercando in ogni modo di raffreddare il caso.
L’IMBARAZZO DELL’ UCI – La Usada è stata chiara. Le prove contro Armstrong sono schiaccianti ed è stato lo stesso ciclista a non volersi difendere, parlando di una “caccia alle streghe” condotta dall’autorità contro di lui. L’Uci ha deciso di aspettare i documenti ufficiali prima di certificare le sanzioni o rivolgersi al tribunale arbitrale dello sport. Il presidente della Federazione internazionale, Pat McQuaid, non ha voluto commentare mentre l’Usada ha confermato che può emettere le sue sanzioni in tutta libertà, contando anche sull’appoggio della Wada, l’agenzia mondiale antidoping.
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