L’assemblea dei parlamentari 5 Stelle vota sì per l’espulsione dei senatori dissidenti
25/02/2014 di Stefania Carboni
ASSEMBLEA PER SENATORI DISSIDENTI: OK ESPULSIONE Esito arrivato senza streaming: Procedura di espulsione avviata per i quattro senatori. A darne notizia è Rizzetto stesso. I numeri? Battista riceve 73 sì 35 no 11 astenuti, Bocchino riceve 67 sì 30 no 13 astenuti, Campanella riceve 77 sì 33 no 11 astenuti, Orellana 70 sì 35 no 9 astenuti. La parola passa alla rete.
Procedura di espulsione avviata per i 4 #senatori, l’assemblea vota a favore
— walter rizzetto (@w_rizzetto) 26 Febbraio 2014
ASSEMBLEA ESPULSIONE SENATORI DISSIDENTI: IL VIDEO DI CAMPANELLA -In attesa dell’esito Campanella posta un video con la sua dichiarazione: «È saltato lo streaming mentre parlavo, Un collega mi ha registrato. Ecco! Io voto per la mia espulsione in modo che siano gli attivisti ad eprimersi». Parla dei 45 attivisti del controcomunicato a spubblicato dal Grillo di Palermo. Campanella parla anche della mancata notizia della conferenza stampa non postata sul blog nazionale. «Io non mi sento sfiduciato dal territorio. Mi dicono che non faccio attivismo sul territorio: ho una quantità di foto che dimostrano il contrario».
ASSEMBLEA ESPULSIONE SENATORI DISSIDENTI UN ANNO FA E OGGI – Lo streaming riprende e nel mentre si posta questo:
Beh… buon compleanno. Succedeva questo un anno fa mentre ora Villarosa specifica come questa non deve essere una “espulsione”: «Vorrei capire se agli attivisti va bene che il MoVimento venga continuamente sputtanato dall’interno», precisa. Nel mentre passa il foglio firme.
“Dove sta ‘sto fojo firme?” #M5S is the new vanzina
— Emanuela Iorio (@voglioibaffi) 25 Febbraio 2014
e altre curiosità
#M5S …io però volevo sapere che film consigliava la tipa con la mutanda in testa…
— Senzasonno (@_Senzasonno) 25 Febbraio 2014
Forse si riferiva al cerchietto particolare della Ciprini.
ASSEMBLEA ESPULSIONI 5 STELLE NUTI ACCUSA COMUNICAZIONE DOPPIA – Se Fico avanza ipotesi di correnti interne, Nuti fa accuse precise. Spunta il nome di Romolo Martelloni come addetto comunicazione di Orellana e Battista: «Una persona non individuata da Beppe Grillo manda comunicati a nome del MoVimento 5 Stelle. Campanella, da quando è nato il mu Palermo l’organizer è il Grillo di Palermo, anche io sono stato levato da assistant. Ma perché questi 4 cercano questa visibilità? Io ho un foglio che spiega come non si tratti più di una corrente ma di un MoVimento con un proprio simbolo. Leggo? Lo diceva sei giorni fa (Campanella ndr) agli amichetti suoi “Ho idea di fare un movimento slegato da megafoni ingombranti. C’è bisogno di mettere la faccia e io sono disponibile”». Il documento svela il nome della presunta “corrente”: “Movimento attivisti liberi”. Campanella però nega la proprietà di quelle parole: «E’ una cosa indegna. Ma neanche nel PCI facevano questa cosa. Non l’ho scritta io». Dopo interviene il deputato D’Uva. Anche lui è per espulsione basata sul desiderio di visibilità del dissidente. Mancano ancora pochi interventi (7) e risalta lo streaming
@civati Sei stato appena nominato nello streaming m5s. “A me Civati fa cagare”. Epuration in corso, in streaming.
— Cube3 (@Cevelb) 25 Febbraio 2014
ASSEMBLEA ESPULSIONI 5 STELLE, CAMPANELLA CHIEDE RINVIO -Lo streaming va avanti. Campanella su Facebook posta:
Ho chiesto l’aggiornamento dell’assemblea perché lo streaming funziona ad intermittenza e perché non c’è più tempo per far tutti gli interventi. D’incà dal tavolo della presidenza mi ha assicurato che potrò intervenire.
Mi sento rassicurato
La sala era prenotata fino alle 23. La diretta salta in continuazione:
ASSEMBLEA ESPULSIONI 5 STELLE, TUTELARE LE MINORANZE– «Non sono uno che ha espresso posizioni critiche – spiega Airola – queste quattro persone, due in particolare, sono state sfiduciate in modo critico dal territorio. Ma, a me, sono giunte parecchie segnalazioni per cercare di tenere unito il gruppo. Ecco, porterò avanti queste istanze», Airola è per il no. Si aggiunge anche Tommaso Currò: «Il gruppo ha fatto passi avanti: adesso facciamo espulsioni tutto sommato sommarie. Siccome esiste un fattore accomunante tra esse… L’elemento unente è la critica a Beppe Grillo. La critica è però critica. La parola secondo me va sempre difesa e tutelata, rispettando i principi di natura giuridica. Io critico il collega e lui critica me. Sono stanco di sentire ‘io ringrazio Grillo’. Io sono qui perché ho lavorato. Meglio dare opinioni aggiuntive e mi fa ridere che si faccia qui una critica. Qui c’è gente che va in tv per fare una carriera. Io non sono piddino. Io sono del Movimento 5 Stelle, ho fatto questo lavoro da movimentista e non da grillino». Prende parola Buccarella ma la rete cade dopo qualche secondo. Di questo passo si rischia di votare alle cinque del mattino:
Assemblea Congiunta #M5S tra poco comparirà Grillo che dirà “ma vi volete imparare a usare la tecnologia o no!?” – #interruzioni
— Roberto Marinaccio (@maruobuo)25 Febbraio 2014
ASSEMBLEA ESPULSIONI 5 STELLE, ENZA BLUNDO, FUCKSIA E IL MESSORA – Enza Blundo chiede delucidazioni sulla votazione su Bankitalia. La senatrice spinge su una migliore chiarezza in merito alle decisioni delle azioni che sono state fatte in aula. Dall’altra parte si incazzano: «Noi abbiamo fatto una azione», specifica D’Inca. Scoppia un altro putiferio. La senatrice Fuksia interviene: «Io diffido da chi segue la linea senza chiedersi il perché. E’ una osservazione. Se Grillo avesse fatto un gesto di dissenso avrei contattato la persona di Beppe. Tempo fa ho chiesto, Messora mi è testimone, di affrontare criticità riguardo la comunicazione. Son passati mesi ancora quegli argomenti non sono stati trattati». Si riblocca lo streaming:
Tutta colpa delle banche #m5s pic.twitter.com/DvSPUayBtQ
— francesca valiani (@fvali11) 25 Febbraio 2014
@byoblu Sta succedendo un fenomeno strano, ti prego intervieni: si blocca lo streaming ogni volta che qualcuno critica la comunicazione m5s
— Leonardo Blogspot (@LeonardoBlog) 25 Febbraio 2014
ASSEMBLEA ESPULSIONI 5 STELLE, SPUNTA IL TECNICO COMUNICAZIONE -I due senatori si sono rivolti ad un tecnico. «Che ci fa i lanci d’agenzia» spiega Orellana, persona sotto anche a Battista. Questo perché la comunicazione Senato non soddisfava. Enza Blundo invita tutti a riflettere: «Sennò lo scopo principale del Movimento lo perdiamo».
Ma voi il processo in diretta ai grillini che hanno osato criticare il Capo lo state guardando,vero?Sono matti! #M5S pic.twitter.com/X30IId6Uvy
— Sc@rob (@scarob_) 25 Febbraio 2014
ASSEMBLEA ESPULSIONI 5 STELLE, RIPRENDE STREAMING – Iannuzzi dice che la comunicazione impostata così crea «troppi personalismi». Orellana è presente in sala. Anche lui è rimasto come Campanella e si difende: «La bagarre alla Camera io lo dico l’avrei evitata o gli insulti sessisti di Messora…».
ASSEMBLEA ESPULSIONI 5 STELLE, SALTA STREAMING – Succede durante l’intervento del deputato Iannuzzi, contrario anche lui alle espulsioni, replica alle parole dei pasdaran. «Io – prosegue – non ho firmato nessun comunicato. Ma non credo di danneggiare Casaleggio. Onestamente non so chi sia, non lo conosco». Qualcuno dietro ride della sua ironia.
ASSEMBLEA ESPULSIONI “CE LA MENIAMO” – La senatrice Bulgarelli è basita: «Noi ne espelliamo quattro e per far cosa? Così quelli che sono dentro e che fanno una corrente sono più incattiviti? Non capite quello che succede in Senato. Se fossimo un gruppo compatto e stiamo ancora qui a menarcela, andare ai talk, fare i comunciati e fare come i bimbi dall’asilo. Allora possiamo espellere tutti quelli che fanno tv? Perché la comunicazione lo ha deciso?».
ASSEMBLEA DISSIDENTI E LO SPUTACCHIO DI SERGIO PUGLIA – Puglia: «Ragazzi hanno creato una corrente ne più ne meno. Io – prosegue ironico – posso sputarvi uno ad uno. Nulla me lo vieta», afferma provocando. «Ognuno è umano, se vuole fare altro faccia altro. Poi se eventualmente volete che la rete si eprima io direi di lasciar esprimere la sua volontà».
ASSEMBLEA DISSIDENTI: SPUNTA CASALEGGIO – Vito Crimi mette sotto accusa i senatori dissidenti che avrebbero parlato troppo sulle trattenute nel fondo Pmi mettendo in mezzo “Casaleggio”: «Secondo me questa è una cosa che sfiora la querela ma la valuterà Casaleggio». In sala ci si lamenta che si decide la linea e poi va avanti “a cazzi suoi”. Tra le accuse spunta pure «Andavano a cena con Favia». In rete ci si chiede che razza di accusa sia.
ASSEMBLEA DISSIDENTI: TELEFONATA – Martelli conduce l’assemblea su Pavia e dice che può sentire davanti a tutti al telefono Iolanda Nanni (consigliere regionale) per confermare la tesi d’accusa. Azzurra Cancellieri raccomanda di non andare più avanti con “il giochino della censura”: «Stiamo parlando delle stesse persone che dicono il contrario ogni volta. La libertà è garantita a tutti. I 4 senatori dicono l’esatto contrario. Ho avuto una discussione in chat con Franco che dice “Noi lavoriamo”. Dalla loro comunicazione emerge solo un gossip politico».
Commento a lato: “Salsiccione” #m5s
— Simone Spetia (@simonespetia) 25 Febbraio 2014
ASSEMBLEA DISSIDENTI: TANCREDI PRENDE APPLAUSI PER I DISSIDENTI Campanella sente le accuse, scuote la testa. Tancredi difende gli imputati: «Sono contrario a qualsiasi espulsione. Non ho capito quale norma i senatori abbiano violato. E’ un autogol mediatico pazzesco. Nel Pd si scontrano. Noi siamo il Movimento e non discutiamo. Chiunque piscia un centimetro fuori dal vaso è dato come dissidente. Ma Grillo non vale uno come noi? Evidentemente vale di più. Inizio ad avere i dubbi che Grillo non sia il garante del MoVimento. Abbiamo lotatto sulla ghigliottina della Boldrini e ora vogliamo mettere la ghigliottina noi?». Tancredi difende bene e si prende gli applausi della sala.
ASSEMBLEA DISSIDENTI: DISSIDENTI RESTANO – Dopo aver lasciato l’assemblea congiunta dei gruppi, i quattro senatori dissidenti M5S ci hanno ripensato e sono rientrati nella sala dove si tiene la riunione. Orellana, Campanella, Bocchino e Battista seguono l’andamento della discussione. «Siamo rimasti – spiega Campanella – perche’ mica posso lasciargli dire cose non vere». La riunione dovrebbe concludersi intorno alle 23.
ASSEMBLEA DISSIDENTI: RISCHIO DUE GRUPPI?- Bignami interviene per dire no all’espulsione. Cotti segue: «Un mese fa abbiamo aggiustato al Senato il nostro regolamento interno. In questo regolamento, all’articolo 15, le espulsioni devono esser approvate dalla maggioranza. E’ giusta l’espulsione ma se non si trovano 26 senatori su 50 l’espulsione non ci sarà. Anche se lo dice il blog come in essere. Non solo, basterebbe che altre due persone escano dal gruppo ed ecco che nascerà un altro gruppo autonomo. Lo vogliamo davvero? A parte il fatto di dover perdere assistenti, i 300mila destinati al gruppo. Stiamo rischiando di rovinare la storia». Giulia De Vita si scusa con gli attivisti che seguono lo streaming: «Era una cosa che dovevamo fare da tempo. E’una malafede comprovata. Badilate di fango sul resto del gruppo». Cita il caso di Currò con cui l’assemblea si è chiarita tanto che il deputato non fa più “uscite” strane sulla stampa.
ASSEMBLEA DISSIDENTI: DISSIDENTI VANNO VIA E’ SCONTRO «Io sono qui e aspetto di ascoltare tutte le cazzate che dite» insiste Campanella urlando contro i capigruppo. Che succede? Si alzano i toni. I senatori dissidenti se ne vanno. Li indica la Teverna. Santangelo lo fa notare all’assemblea. Rizzetto attacca Santangelo: «Il capogruppo non può intervenire così in diretta streaming non può, lui deve stare dall’altra parte», indicando la necessità di essere superpartes per chi guida la discussione. Partono i cori di “E’ vergognoso”. In diversi spingono verso il voto in rete diretto. Vega Coloneese si aggiunge al dibattito: «Queste persone le ho conosciute solo attraverso i giornali. Se ne vanno. Ecco, non è questo il senso dell’assemblea». Campanella però vuole rimanere. Fino all’ultimo.
ASSEMBLEA DISSIDENTI: INTERVIENE BOCCHINO Interviene anche Bocchino: “Assemblea congiunta indetta in modo non consono ai principi 5 Stelle. Non so esattamente di cosa mi accusano”.
L’incontro si blocca sulle modalità di convocazione. D’Inca rinvia le accuse. Brescia insiste: «Non si interviene più sugli ordini dei lavori». Partono i cori di “non è democratico”.
ASSEMBLEA DISSIDENTI: LA DIFESA DI ORELLANA – Luis Orellana è presente in assemblea. Lui, uno degli accusati, chiede di rimandare a domani una riunione dei senatori. Uno step utile per poi fare una congiunta insieme: “E’ una comunicazione che chiedo di fare a nome degli altri. E’ a norma di regolamento”. “Luis – incalza Santangelo – hai preso un abbaglio, non c’è nessun regolamento per il quale si deve indire una assemblea senatori prima di una congiunta”.
ASSEMBLEA DISSIDENTI: CASTELLI E LOMBARDI Lombardi è più “moderata”. La guerra è là fuori e non “dentro di noi”: «Non è atto d’accusa ma presa d’atto. Manca una sintonia. Quattro persone antepongono la loro visibilità personale al gruppo». Laura Castelli insiste: «La comunicazione è gestita da BeppeGrillo.it la scelta di assumere una persona che curi la loro informazione a livello nazionale è per me una scelta che viola il codice etico. nNn tocco la questione soldi ma invito sul fatto che fare gruppetti ad hoc lontani da quelli del territorio, creando anche loghi personali per aggregare persone diverse credo sia violazione del contratto etico. Mi spiace per Alessio che chiede di esser escluso. Io lo accusai per il suo atteggiamento in campagna elettorale. Se volete lo possiamo fare ora». Bottici esce allo scoperto. Anche lei ha chiesto riunione e parla di fazione interna puntando il dito su comunicato congiunto: «Spero esca anche la questione dei soldi, sulle nostre rendicontazioni». Spunta la storia di un gruppo di comunicazione alternativo da parte dei dissidenti.
ASSEMBLEA DISSIDENTI: “MI SONO ROTTO I C…” Si interviene in sala: «Io mi sono rotto i coglioni». «La prima cosa che mi chiedono a casa è il dissidente, cosa cazzo dicono, cosa cazzo fanno, perché non lo fai anche tu… Non si parla più di contenuti».
ASSEMBLEA DISSIDENTI: RIZZETTO: “ACCUSE FARLOCCHE” Rizzetto segue: «Hai parlato di dichiarazioni pro Renzi, loro ricordo hanno votato no alla fiducia Renzi. Hai parlato di impeachment mi pare non ci sia una linea condivisa in assemblea. Molti di noi hanno letto dell’ impeachment sui giornali. E allora? In Friuli non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale su Battista. Per Orellana mi sembra ci siano delle stranezze. Bocchino e Campanella si sono difesi abbondantemente. Mi sembra di sentire una cosa farlocca».
ASSEMBLEA DISSIDENTI: TACCONI “SFIDUCIATE ANCHE ME” -Alessio Tacconi interviene in loro difesa: «Mi aspettavo anche i quattro senatori. Gli atti d’accusa mi sembrano piuttosto fragili. Io ho avuto la possibilità di visionare l’ultimo comunicato stampa prima che mandassero e ho dato la mia volontà di metter il mio nome nel comunicato, per una incomrensione non c’era. Dovete considerare il mio nome sotto quello dei senatori del comunicato. in caso di votazione consideratemi entro questi quattro senatori. Senatori che non hanno violato il codice si tratterebbe solo di trasformare questa assemblea con capi di reato d’opinione e lesa maestà. Qui ho visto qualcuno che assume l’amante, il marito, il cugino e non succede niente».
ASSEMBLEA DISSIDENTI: PARLA SANTANGELO – A prendere per primo parola è Santangelo che parla di richieste di territorio: “Per la linea di una scelta comunicativa che ha provocato imbarazzi sul territorio. La linea comunicativa ha fatto sì che la linea politica intrapresa sia modificata”. Santangelo accusa i senatori di aver parlato nell’ultimo mese a nome del MoVimento. Sotto accusa i comunicati congiunti.
«Queste sono le comunicazioni che mi arrivano dal territorio» indica Santangelo. Finisce sotto accusa anche la dissociazione dall’impeachment:«Dette sia in assemblea che al Senato».
ASSEMBLEA DISSIDENTI: AL VIA STREAMING – Il deputato 5 stelle Cristian Iannuzzi, secondo quanto viene riferito, ha fatto richiesta di trasmettere l’assemblea in diretta streaming; Walter Rizzetto, già voce critica nel Movimento siè espresso a favore, mentre il capogruppo alla Camera, Federico D’Incà, si è detto contrario. Alla fine, però, hanno prevalso i voti a favore: i si’ sono stati 38, i no 32, 10 gli astenuti. E streaming sia.
ASSEMBLEA PER ESPULSIONE: AL VIA ASSEMBLEA – È iniziata da pochi minuti l’assemblea congiunta dei parlamentari 5 Stelle chiamata a decidere sull’espulsione di quattro senatori dissidenti messi all’indice da Beppe Grillo. Quello di oggi è il “terzo cartellino rosso” da quando il MoVimento è arrivato in Parlamento. Il primo ad avviare le espulsioni Marino Mastrangelo, il senatore colpevole di esser andato in tv, ha seguito poi Adele Gambaro, la senatrice colpevole di aver criticato duramente Grillo in diretta su Sky. Nel caso in cui lo streaming non sarà ammesso i parlamentari più critici potrebbero abbandonare la riunione.
ASSEMBLEA PER ESPULSIONE: PARTE PETIZIONE ON-LINE -Parte la petizione #sfiduciatecitutti, lanciata su Firmiamo.it da “AttivistiM5S”:
Eppure è già successo tante volte: portavoce espulsi da un giorno all’altro e spogliati delle loro battaglie, delle loro convinzioni, di un simbolo in cui credevano. Tutti colpevoli di avere espresso il loro libero pensiero… Ma quante volte è già successo nei territori? Quante volte si sono verificate diversità di opinioni nei vari meetup? Quanti meetup sono stati oggetto di scissione In Italia per il motivo di poterla pensare diversamente da un altro?
Nata oggi ci sono già 22 firmatari.
ASSEMBLEA PER ESPULSIONE DEI DISSIDENTI: LA SALA SI RIEMPIE PIAN PIANO -Il voto per la fiducia al governo di Matteo Renzi ha fatto slittare di qualche minuto l’inizio della riunione. Fino a pochi minuti fa, nell’ auletta, erano circa una ventina i deputati e senatori presenti. Ai voti dovrà andare, prima della discussione, anche la messa in streaming: che molti attivisti vogliono.
ASSEMBLEA PER ESPULSIONE DEI SENATORI DISSIDENTI -Il momento dell’espulsione è arrivato o perlomeno quello della assemblea congiunta tra deputati e senatori del MoVimento 5 Stelle che dovrà decidere se delegare alla rete la “cacciata” dei senatori Fabrizio Bocchino, Luis Orellana, Francesco Campanella e Lorenzo Battista. Nonostante la richiesta dei quattro senatori dissidenti di bypassare la seduta e dare subito la parola al web, i capigruppo 5 Stelle non si muovono dalla loro posizione e ribadiscono la congiunta, alle 20.30, a Montecitorio. Non tutti i parlamentari 5 Stelle sono d’accordo con la gogna delle voci critiche. Secondo quanto si apprende, i senatori Luis Alberto Orellana, Francesco Campanella, Lorenzo Battista e Fabrizio Bocchino stasera ci saranno, per difendere le loro posizioni e chiedere il rispetto puntuale delle regole.
ASSEMBLEA PER ESPULSIONI: IN DIFESA DEI COLLEGHI – Ci saranno molti anche i deputati, specie tra i più critici del MoVimento, ad intervenire per dare battaglia contro le espulsioni. Lo dice Mimmo Pisano: «Io sono contro ogni espulsione». E lo ribadisce la collega Paola Pinna: «Sono contro non solo queste espulsioni, ma contro ogni espulsione, anche quella del piu’ str… – sostiene senza mezzi termini – perché si tratta di democrazia. Non mi sembra che esista il reato di opinione nel nostro codice di comportamento». Pinna, che davanti ai colleghi esprimerà «appoggio e solidarietà totale» ai quattro senatori dissidenti, racconta di aver mandato una mail ieri sera ai capigruppo per chiedere chi avesse fatto richiesta di espulsione e quale sarebbe la fattispecie di violazione. Ma, assicura, «non ho avuto nessuna risposta. Io – chiarisce – porto le richieste degli attivisti del territorio che chiedono più democrazia. E ho chiesto, sempre su input degli attivisti, che stasera ci sia lo streaming ma dallo staff la risposta è stata che decide la maggioranza». Anche Mara Mucci, in passato già considerata una voce critica, lamenta: «Non possiamo perdere 4 senatori.. poi rischiamo che danno i loro 4 voti alla maggioranza risicata di Renzi al Senato». Alessio Tacconi, anche lui già inserito tra i dialoganti: interverrà in assemblea per ricordare – codice di comportamento alla mano – che Alessio Tacconi, anche lui gia’ inserito tra i dialoganti: interverrà in assemblea per ricordare – codice di comportamento alla mano – che «non è previsto il processo per reato d’opinione e lesa maestà» mentre «esiste ancora il divieto di partecipazione ai talk show ai quali invece alcuni tra i 5 stelle ormai partecipano tranquillamente, per quanto in collegamento».
ASSEMBLEA PER ESPELLERE I DISSIDENTI: LA TESI DEI PASDARAN – Dall’altro lato, però, anche gli integralisti sono pronti a battagliare. Avrebbero voluto, in realtà, che i 4 «togliessero il disturbo da soli» e pesa il fatto di essere costretti alle espulsioni, argomento che finisce per dividere e su cui non e’ scontata la risposta della Rete. Una fonte autorevole del Movimento sostiene tra l’altro che alla prova dei voti del web, probabilmente Orellana sarebbe salvato. In ogni caso, i più fedeli alla linea non sono entusiasti di dover «perdere ore in assemblea» per «colpa di questi quattro» dopo un’intera giornata dedicata al voto di fiducia al governo Renzi, contro il quale i 5 stelle si sono scagliati in modo compatto. Ma l’idea di convocare l’assemblea proprio stasera non è casuale, «i ‘vertici’ hanno deciso in questo modo perché – spiegano – complice la fiducia a Renzi domani i giornali non dedicheranno ampio spazio all’argomento espulsioni. Come dimostrano i quotidiani di oggi dove la notizia non è andata affatto»
ASSEMBLEA ESPULSIONI TRA SOLIDARIETÀ E GOGNA – Uno dei primi parlamentari a confermare la sua assenza è la senatrice Elena Fattori che non presenzierà per motivi di salute: «Non potrò andare alla congiunta per motivi di salute ma il mio cuore triste triste è vicino a tutti Senatori pentastellati miei compagni di questo viaggio così surreale difficile e meraviglioso. In alto i cuori….». Mentre chi sostiene i colleghi in votazioni viene accolto così su Twitter:
LE ESPULSIONI DEI SENATORI GRILLINI E I VERBALI ASSENTI – Nei meet up non tutto scorre tranquillo. In molti, da Pavia a Palermo chiedono chiarezza e trasparenza per scelte non decise in assemblea. Anna Venturini, attivista lombarda, esprime le sue perplessità sulla assemblea che avrebbe sfiduciato il senatore Luis Orellana a Pavia. Nel meet up pavese si chiedono spiegazioni. «Siamo un gruppo di elettori del Movimento 5 Stelle, alcuni fondatori del Meetup di Pavia prima ancora che nascesse il Movimento. Ecco cosa pensiamo della vicenda Orellana. La presunta mozione di dissociazione approvata dall’Assemblea Provinciale del Movimento 5 Stelle del territorio pavese, tenutasi in data 7 febbraio 2014, non ha alcuna legittimità in quanto non prevista dall’ordine del giorno della medesima. L’Assemblea era stata così convocata su Meetup Lombardia 5 Stelle: “Venerdì 7 Febbraio Assemblea provinciale M5S alle 21 presso la Sala S. Martino di Tours, corso Garibaldi 69. Saranno presenti i portavoce nelle Istituzioni Luis Alberto Orellana e Iolanda Nanni, insieme ai Candidati Sindaco M5S che si presentano nella Provincia di Pavia. La democrazia è partecipazione, vi aspettiamo numerosi!”. Sul sito del Meetup non è specificato alcun ordine del giorno. Non ci sono accenni a mozioni di sfiducia o dissociazione». A chiedere chiarimenti, in uan riunione che confermerebbe la sfiducia territoriale di Orellana, gli attivisti di Voghera guidati da Benzi, attivista ma anche dipendente della Casaleggio. A Palermo l’assemblea degli attivisti del Meet Up “il Grillo di Palermo” ha deciso a maggioranza di non esprimersi sulla sfiducia ai senatori Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino e di rimettere la decisione al voto degli attivisti in rete «pur non riconoscendo la ‘paternità’ del post apparso domenica sul sito di Grillo, che sfiduciava i due senatori siciliani». I legami dei “monaci” fautori del post che ha messo all’indice gli eletti a Roma hanno legami con alcuni deputati. Lo spiegò bene un pezzo di Repubblica Palermo. Nello specifico:
Nel gruppo di stanza in via Ricasoli, in effetti, ci sono diversi attivisti che sono anche parenti o affini di deputati: Mauro Giulivi (primo dei non eletti all’Ars dietro Campanella e compagno della Di Benedetto), Francesco Lupo, fratello di Loredana Lupo (la deputata palermitana aggredita dal questore Dambruoso alla Camera), Samantha Busalacchi, uno dei 15 “portaborse” assunti di recente nel gruppo M5S di Palazzo dei Normanni. Per carità, anche i grillini tengono famiglia «ma in Sicilia si è forse esagerato », fa notare un ribelle senza volto, ricordando come nella lista della Camera ci fossero i due fratelli Lupo, la coppia Giulivi-Di Benedetto, l’eletta Claudia Mannino e il compagno Pietro Salvino, oltre ad Azzurra Cancelleri, sorella del candidato governatore Giancarlo
@borlacch quelli che ho fatto nella mia vita è sempre stato fatto alla luce del sole.
— Francesco Campanella (@cicci1) 25 Febbraio 2014
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L’ASSEMBLEA DI ESPULSIONE E IL VOTO ALLA RETE – Ieri sera i due parlamentari pentastellati eletti in Sicilia insieme ai colleghi Lorenzo Battista e Luis Alberto Orellana hanno chiesto di essere rimessi al giudizio della rete «dopo aver ricevuto – scrivono in un post – un messaggio di posta elettronica da Vincenzo Santangelo in qualità di capogruppo M5S al Senato in cui comunica di un’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari con la nostra espulsione all’ordine del giorno». I quattro senatori, nei giorni scorsi, avevano mosso critiche al metodo usato dal leader dei Cinquestelle durante le consultazioni con il premier incaricato Matteo Renzi, finendo sotto i riflettori del movimento con un post sul sito di Grillo. Alla riunione di ieri del meet up palermitano, che conta 110 attivisti, avrebbero preso parte una quarantina attivisti, quattro dei quali vicini allo stesso Campanella, mentre non sarebbe stato presente il gruppo ‘storico’ (una decina) vicino al deputato Riccardo Nuti. L’assemblea ha anche messo ai voti la decisione di gestire a rotazione la piattaforma web del meet up ‘il Grillo di Palermo’ e la creazione di un nuovo sito web.