L’assicurazione Inail per le casalinghe serve davvero?

I CRITERI – La maggior parte degli infortuni ha riguardato scivolamenti e cadute mentre le fratture l’hanno fatta da padrona, seguite dalle ustioni. E se pensiamo che questa sia una norma destinata ad entrambi i sessi, sbaglieremmo perché, come dimostrano i dati ripresi da Italia Oggi, su 1.595.372 iscritti al 31 dicembre 2012, solo 12.813 sono maschi. Parliamo quindi di un provvedimento destinato quasi esclusivamente alle casalinghe che comunque devono fare i conti con una discriminazione diversa in quanto più particolare. Come riporta il manuale per il medico messo a punto dall’Inail e diffuso a questa pagina, i criteri d’inabilità sono diversi rispetto a quelli previsti in caso d’infortunio avvenuto in ambito lavorativo. Inoltre la valutazione in percentuale dell’infortunio non riguarda solo il danno in sé ma anche quello che potrebbe essere il decorso clinico assommato ad eventuali traumi pregressi. Infine per le casalinghe non si applicano le novità previste dal decreto legislativo 38/2000.

assicurazione-casalinghe-inail (5)

L’ESAME – Vengono presi in considerazione anche gli eventuali danni alle articolazioni e la loro ampiezza a seguito di un infortunio, tenendo tuttavia conto di quello che è lo stato di salute precedente dell’individuo in questione e se la sua abilità appare più o meno ridotta a causa di traumi pre-esistenti o per via dell’età. Infine, nel caso di danni agli arti, viene calcolata l’attitudine mancina o destrorsa e da lì si propongono due percentuali diverse a seconda dell’utilità o meno dell’arto (o di una parte di esso) in questione. Tutti questi fattori vengono valutati da un esame complessivo minimo che viene prodotto con finalità medico-legali. Ed il risultato, a voler essere cinici, è sconfortante, almeno a giudicare dalle tabelle proposte.

LE MENOMAZIONI CHE NON DANNO SOLDI – La sordità da un orecchio vale 15 punti d’invalidità, la cecità da un occhio 35 punti, la perdita di denti con possibilità di protesi 11 punti (35 se la dentiera non può essere messa). La perdita di un rene vale 25 punti, la perdita della milza 15 punti, mentre un testicolo non vale. La frattura di una clavicola che non comporta danni alla funzionalità del braccio vale 5 punti mentre un indice destro ne vale 15. Due punti in meno per l’indice sinistro, che vale comunque più del medio, dell’anulare e del mignolo, rispettivamente quantificati in 12, 8 e 12 punti. Un alluce vale ancora meno, sette punti d’invalidità, che salgono a 16 con la perdita del metatarso corrispondente. Infine, il «Semplice accorciamento di un arto inferiore che superi i tre centimetri e non oltrepassi i cinque centimetri», testuali parole Inail, vale 11 punti.

assicurazione-casalinghe-inail (3)

I PROBLEMI DA SUPERARE – Secondo la legge attualmente in vigore, tutti questi infortuni, assolutamente gravi ed invalidanti in un’ottica lavorativa (come ad esempio l’accorciamento di una gamba) non vedrebbero riconosciuta nessuna rendita. E probabilmente è questo che blocca la diffusione di tale assicurazione ed anzi porta sempre più italiani a rinunciare a pagare quella che viene percepita come una tassa. Perché ad esempio, per vedersi riconosciuta una rendita bisognerebbe perdere un avampiede alla linea tarso-metatarso (30 punti). Anche un rene, da solo, non vale un’indennità vitalizia mensile. Magari se mettiamo insieme patologie e degenerazioni associate il limite del 27 per cento si può raggiungere. In caso contrario non si avrebbe nulla.

assicurazione-casalinghe-inail (6)

UN CONFRONTO – A titolo puramente di confronto, proponiamo ciò che offrono le Poste ai propri clienti. Parliamo di un’assicurazione anti-infortuni dal costo di 14,90 euro al mese per un indennizzo per ricovero di 150 euro al giorno per un totale di un anno oltre ad un rimborso per un  massimale di 2.500 euro in caso di spese mediche. Inoltre nel primo caso è necessario dimostrare di essere alle prese con lavori domestici mentre qui l’importante è che non emerga alcuna imprudenza da parte del contraente. Non si tratta di un confronto tra prodotti ma una semplice constatazione su ciò che offre il mercato con partecipazione dello Stato.

BISOGNA CAMBIARE – Del resto come abbiamo scritto in precedenza, la maggior parte degli infortuni sono legati a cadute di vario genere, seguite da bruciature ed ustioni. Fortunatamente è difficile raggiungere la soglia prevista dalla legge, tanto che da quando è stata istituita la copertura obbligatoria per le casalinghe, sono state circa 80 all’anno i beneficiari del vitalizio. Tuttavia appare evidente che si possa e si debba fare molto di più, perché in fondo 188 euro al mese non appaiono una grande cifra e non possono certo invogliare le persone a proteggersi dagli infortuni, anche se tale protezione è obbligatoria, come previsto dalla Legge. Forse sarebbe più utile riformare la norma nel suo complesso perché al momento viene solo percepita come una tassa.

Share this article