Esce dal coma la donna precipitata dalla nave da crociera: «Non volevo suicidarmi»
02/09/2015 di Maghdi Abo Abia
Non era suicidio. Una donna di Torino di 53 anni, Laura Stuardo, caduta da una nave da crociera a Flam, in Norvegia lo scorso 20 luglio dopo essersi svegliata dal coma avrebbe detto di non essersi tolta la vita. «Non volevo uccidermi», queste le sue parole raccolte dagli investigatori all’ospedale di Bergen. Ed ora s’indaga sul compagno, con lei a bordo della Costa Fortuna e con cui aveva litigato, prima del volo di 35 metri.
LAURA STUARDO, L’INCIDENTE DEL 20 LUGLIO
Come riporta La Stampa la sera del 20 luglio a bordo avevano sentito Laura Stuardo urlare come se stesse litigando con qualcuno. Pochi secondi dopo le telecamere di sicurezza la riprendono mentre precipita in acqua da una cabina al terzo piano, a circa 35 metri d’altezza. L’impatto con l’acqua che lambisce la località all’estremità del Sognefjord, 500 abitanti, è devastante. La donna resta per oltre cinque minuti nell’acqua del fiordo che non supera i quattro gradi. Recuperata in gravissime condizioni, era stata ricoverata, in coma, all’ospedale di Bergen. Qui dopo settimane il miracolo. Si è svegliata ed ha raccontato cosa è successo la sera del 20 luglio.
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LAURA STUARDO, LE INDAGINI, LA GIORNATA E LA CADUTA
La donna era partita da Amsterdam con un amico e due familiari per una crociera di nove giorni nel mare del Nord. Le autorità norvegesi subito dopo l’incidente avevano autorizzato la nave alla ripartenza. Prima però avevano ricostruito la giornata della donna che aveva trascorso la giornata nel piccolo porto scattando foto e passeggiando. Al rientro a bordo aveva cenato per poi tornare in cabina. A bordo, successivamente, si sono sentite delle urla ma è stato complicato sincronizzarle con le immagini di sicurezza. Le sue parole rappresentano l’anello mancante per definire questa storia. Non è stato suicidio. E l’ultimo suo ricordo è di una litigata con il compagno.
«NON VOLEVO SUICIDARMI. HO LITIGATO COL MIO COMPAGNO»
Ed ora tocca alla procura di Torino far luce sull’episodio con un’inchiesta che si aggiunge al fascicolo aperto dai colleghi norvegesi. Questi ultimi non avevano rilevato risvolti penali visto che le testimonianze, a loro dire, erano troppo deboli. Le parole di Laura Stuardo hanno cambiato tutto. Lei ricorda solo di aver litigato con il compagno. E si sospetta che possa essere stato lui a spingerla. L’indagine è solo all’inizio. (Photocredit copertina Ansa)