Le 243 ragazze rapite in Nigeria sono state vendute
29/04/2014 di Redazione
Gli sviluppi del caso delle 243 ragazzine rapite da una scuola nel Nord della Nigeria il 14 aprile scorso si fanno drammatici, secondo le informazioni raccolte dai parenti sarebbero state portate all’estero e vendute.
IL CLAMOROSO RAPIMENTO – A metà aprile nel Nord-Ovest della Nigeria sono state rapite da una scuola dove stavano dando gli esami 234 ragazzine tra i 16 e i 18 anni. Il governo nigeriano in seguito ha annunciato di averne liberate buona parte, ma non era vero e non si è nemmeno capito a che pro lo abbia fatto, dato che nella zona non si è ancora vista alcuna operazione militare od operazione di polizia per recuperare gli ostaggi. I rapitori potrebbero essere molto vicini a quelli che hanno prelevato Giampaolo Marta e Gianantonio Allegri, due sacerdoti italiani rapiti a inizio mese insieme a una suora canadese nel Nord del Camerun, a Maoura, dei quali non si è saputo più niente. Da Maoura o a Chibok, dove sono state rapite le studentesse ci sono meno di 200 chilometri in linea d’aria e un confine permeabilissimo. Si tratta di aderenti al gruppo dei Boko Haram, una setta islamica che s’oppone ai costumi occidentali e in particolare all’educazione blasfema dei non credenti, anche per questo le scuole della regione erano state chiuse per quattro settimane, tutte tranne quella di Chibok, nei pressi di Maiduguri, nella regione del Borno,nella quale le allieve erano attese a una sessione d’esami.
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LO SCANDALOSO GOVERNO DELLA NIGERIA – Dopo averle rapite e aver dato fuoco alla scuola le hanno caricate su alcuni camion e si sono involati,lasciando al loro passaggio per i villaggi che hanno attraversato una scia di sangue. Durante uno di questi attacchi una quarantina di ragazze sono riuscite a scappare, ma per le altre non c’è stato niente da fare. I parenti che si sono lanciati all’inseguimento sono riusciti a seguirne le tracce, ma esercito e polizia non si sono visti. Al punto che i parenti delle rapite hanno dovuto fare appello all’opinione pubblica internazionale, molto distratta sul caso, perché qualcosa si smuovesse.
LE BRUTTE NOTIZIE – Oggi dal consiglio degli anziani della zona giunge notizia che le ragazzine siano state caricate su canoe e condotte attraverso il lago Ciad in Camerun e Ciad, dove sarebbero state vendute in spose ad altri, dietro corresponsione di una «dote» da pagare ai rapitori. Particolarmente demoralizzante è il racconto di questi ultimi giorni, con i parenti che hanno avvertito una guarnigione locale del fatto che le ragazze stessero per attraversare i confini e i militari che hanno perso ore preziose chiedendo di formalizzare una richiesta scritta nelle sedi appropriate e poi muovendosi con indolenza.
SONO STATE VENDUTE – Il tutto dopo che governo e presidenza avevano dichiarato che avrebbero fatto l’impossibile per recuperare le ragazzine e la figuraccia fatta dichiarandone falsamente le liberazione. Uno scandalo che ha unito i nigeriani nel chiedere la liberazione di quelle che sono diventate le figlie di tutte, ma che ora pare proprio che si siano involate oltre frontiera, là dove l’esercito nigeriano non può arrivare e dove c’è da sperare poco anche sulle forze dell’ordine locali. A confermare questo esito già tragico sono numerose testimonianze raccolte seguendo le tracce dei loro movimenti dal loro rapimento, il 14 aprile, a oggi, due settimane nelle quali il gruppo si è mosso indisturbato seminando ancora violenza senza che le autorità abbiano fornito il minimo ostacolo a questo vagare, fino a che domenica scorsa non avrebbero attraversato l’emissario del lago Ciad, che fa da confine tra i tre paesi e date in sposa ad altri Boko Haram che là hanno costruito le loro retrovie sicure da dove attaccare in Nigeria.