Le 32 invenzioni che cambieranno il tuo futuro

I PARCHI DELLA PAURA – L’innovazione ha bisogno di visionari, come Jiang Qian, che ha pensato che il tempo di attesa aggrappati ai manici sulla metropolitana potesse essere proficuamente capitalizzato. E ha pensato che potesse diventare un videogame, uno “Strap Game” che ti avvisa quando la fermata sta arrivando; l’innovazione ha bisogno di lasciarsi indietro le paure di ogni giorno. E’ per questo che due psicologi norvegesi, Leif Kennair ed Ellen Sandseter hanno iniziato a pensare che “i parchi giochi moderni siano per pavidi. Così, invece di muretti da scalare, ci dovrebbero essere alte parallele. Invece di tubi di plastica per strisciare, ci dovrebbero essere scivoli alti e contorti. E travi. E corde. Il motivo”, spiega NYT, “è che più a lungo teniamo lontani i bambini dai pericoli, più saranno impreparati per i rischi veri da adulti”. E’ per questo che potrebbero arrivare dei parchi divertimento “pericolosi”, in modo da fungere da addestramento per i bambini in un certo senso.

 

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UBRIACATI PURE – C’è davvero il disegno di un mondo diverso, mettendo una vicino all’altra queste sensazionali invenzioni future. I ricercatori dell’Imperial College London hanno un’idea per risolvere i problemi connessi all’ubriachezza: stanno sintetizzando una sorta di principio attivo assimilabile alle benzodiazepine che riescano a procurarci una vera e propria “sbornia” senza però quei negativi effetti sull’umore, sulla rumorosità e sul comportamento. Una sorta di ubriachezza indotta da questo composto, un “additivo insapore” da inserire in qualsiasi bevanda, in grado di scomparire nel nulla grazie ad una pillola. Insomma, qualcosa come “ubriachi a comando”. Non ci sarà alcun bisogno di comandare, invece, il carrello della spesa se entrasse in produzione il prototipo del Chaotic Moon Lab che è una sorta di automa. Si inserisce la lista della spesa e il profilo del cliente e ci guida lui in automatico nel supermercato, in cerca degli oggetti di cui abbiamo bisogno. E ci avverte se compriamo qualcosa che non è congruente con le nostre scelte alimentari: di più. Questo prodigioso aiuto per la nostra spesa, che potrebbe essere sul mercato dopo nemmeno fra due anni, mentre mettiamo gli oggetti nel carrello li scansiona, fa il conto e alla fine saltiamo la fila per pagare. Comodo no?

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