Le dieci aziende che guadagnano con la guerra
14/03/2012 di Tommaso Caldarelli
Ecco la lista delle società mondiali più attive nel business delle armi. C’è anche Finmeccanica
La ricerca del prestigioso Stockholm International Peace Research Institute dimostra che nel 2010 il giro d’affari mondiale delle armi ha visto un incremento fino a oltre 400 miliardi di dollari, il che significa che dal 2002 il business è cresciuto del 60%. Ce lo racconta Business Insider attraverso un articolo rilanciato dal blog di analisi finanziaria 24/7 Wall Street. Delle 100 società mondiali che partecipano in misura maggiore al mercato delle armi, il Sipri Top 100, si possono isolare le 10 società che da questo giro d’affari hanno il maggior ricavo, ovvero una fetta da 230 miliardi sul totale, già precisato. Fra queste, l’italiana Finmeccanica.
UN BUON PIAZZAMENTO – La società italiana si piazza all’ottavo posto dopo la United Technologies e la L-3 Communications, entrambe americane, con un giro d’affari sul comparto armamenti meno importante rispetto a Finmeccanica: per United le vendite nel 2010 hanno totalizzato 11 miliardi di dollari, per L-3 dalle armi sono arrivati 13 miliardi di dollari, Finmeccanica ha venduto armamenti per 14 miliardi di dollari su 24 miliardi di vendite complessive, il che significa che gli armamenti sono il 58% dell’export totale del colosso italiano.
E GLI ALTRI – L’utile per Finmeccanica è stato di 0.74 miliardi, spiega Business Insider, e la società parzialmente posseduta dal governo italiano ha venduto “aerei, artiglieria, sistemi elettronici” come i radar, di cui Finmeccanica è specialista; ancora “missili, veicoli, munizioni” per armi leggeri. Nel 2007 Finmeccanica era la nona società in classifica, in tre anni ha scalato il ranking piazzandosi ottava, come abbiamo visto. Davanti a lei, giganti delle armi irraggiungibili. Regna sulla classifica la potente Lockheed Martin, che ha venduto armi per 35 miliardi di dollari su 45 delle vendite totali, con un guadagno di quasi 3 miliardi di dollari. Lockheed vende in abbondanza al governo americano, di cui è “di gran lunga” il più importante contractor; la Lockheed vende i missili Trident, i famosi caccia F-16 e gli F-22.
LA “CONCORRENZA” – Fa concorrenza al gigante americano il secondo in classifica dall’Inghilterra, la nota BAE Systems, erede della British Aerospace, che vende armi per 32 miliardi di dollari su un export totale di 36, il che rende la Lockheed ancora più potente se è vero che le armi costituiscono “solo” il 78% delle sue vendite totali, e dunque il suo mercato è più diversificato; la BAE produce il F-35 Joint Strike Fighter e il sottomarino Astute. Segue sul podio la Boeing, che vende armi per metà del suo fatturato: 60 miliardi totali, 30 di armi. Pare che l’impegno nel settore bellico del secondo produttore mondiale di aerei stia calando, se è vero che il suo fatturato complessivo è salito a fronte della diminuzione della percentuale del comparto armi.
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