Le liste di nozze sotto la lente del fisco
14/03/2012 di Dipocheparole
Tracciabilità totale per i regali. Si ribellano i tour operator
Tutto tracciabile. Anche i regali più comuni per gli sposi. Secondo le nuove regole fiscali diventa infatti obbligatorio pagare con strumenti tracciabili. Ne parla il Corriere della Sera:
Dunque niente più contanti, anche se il conto è inferiore ai mille euro. La notizia, apparsa sul sito web di Ttg, è stata rilanciata in modo molto critico dall’Astoi, l’associazione dei tour operator aderente a Confindustria. Il presidente Roberto Corbella è fortemente critico verso il nuovo sistema che imporrebbe l’impiego di assegni: «Si tratta di erogazioni liberali effettuate separatamente da singoli individui, non deve sussistere il discorso del cumulo e del requisito della tracciabilità. In questi casi, come accade nella normale prassi, deve essere rilasciata ai partecipanti alla lista di nozze una ricevuta di quietanza dell’importo versato».
Secondo l’associazione questo documento sarebbe più che sufficiente e non dovrebbe richiedere ulteriori vincoli:
«Cercheremo di far riconoscere le nostre ragioni al ministero dell’Economia, dovranno ascoltarci e riconoscere le nostre ragioni». Si fa notare inoltre che l’obbligo di tracciabilità sarebbe una discriminante per questo tipo di liste e potrebbe convincere gli amici e i conoscenti degli sposi a preferire altre forme di regalo. Oggi, ad esempio, èmolto comune il versamento di una quota per contribuire alle spese della luna di miele che marito emoglie si concedono dopo il matrimonio. Il sito Ttg riferisce che a dare l’interpretazione sulla normativa in materia di tracciabilità, con preciso riferimento alle liste di nozze, sarebbe stata l’Agenzia delle entrate.
Che ha chiarito:
«In caso di singoli pagamenti o regali inferiori a 1.000 euro vanno comunque utilizzati strumenti tracciabili». L’Astoi ritiene che anziché l’Agenzia delle entrate su questa materia sarebbe dovuto intervenire l’organo competente, il ministero dell’Economia, direzione V, che si occupa della prevenzione dell’uso del sistema finanziario per fini illegali.
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