Le tre teste di maiale mandate alla Sinagoga e all’ambasciata di Israele
25/01/2014 di Redazione
La Digos di Roma indaga sui tre pacchi, contenenti teste di maiale, recapitati ieri nella tarda serata alla Sinagoga di Roma, ad una mostra sulla cultura ebraica e un’altra indirizzata all’ambasciata ma intercettata dagli agenti prima di arrivare a destinazione. I pacchi arrivano a due giorni della Giornata della Memoria e suonano come una minaccia e un’offesa considerando che per gli ebrei il maiale è un animale «impuro». Inoltre sui muri di un quartiere di Roma nord sono apparse stamani una svastica e scritte antisemite come «Olocausto menzogna». La Procura di Roma è in attesa di una relazione da parte della Digos sull’accaduto sulla cui base verrà aperto un fascicolo d’inchiesta.
LA TESTA DI MAIALE ALLA SINAGOGA DI ROMA – Nel tardo pomeriggio di ieri una società privata di spedizioni ha consegnato il cartone imballato alla Sinagoga di Roma. Chi lo ha ricevuto si è subito insospettito ed ha allertato gli artificieri. Poi, dopo aver aperto il pacco e scongiurato il rischio paventato di un ordigno, è montata l’indignazione dei presenti. La scatola non aveva un mittente, né un biglietto. Ma il messaggio è chiaro: offendere la comunità ebraica con un gesto provocatorio, a due giorni dalle celebrazioni per la Giornata della Memoria. E solo a poche ore dal giorno considerato dalla comunita’ il piu’ sacro della settimana, lo Shabbath. In queste ore gli investigatori stanno attivando una serie di indagini per ripercorrere a ritroso il viaggio del pacco e raggiungerne il punto di partenza, attraverso la collaborazione della stessa societa’ privata di spedizione.
LA TESTA DI MAIALE ALL’AMBASCIATA DI ISRAELE – Una ‘scatola’ con una testa di maiale, come quella recapitata ieri sera alla sinagoga di Roma, è stata spedita anche all’ambasciata israeliana nella Capitale. Secondo quanto appreso dall’ANSA, il ‘pacco’ inviato alla sede diplomatica è stato intercettato dalla polizia. Una terzo pacco contenente la testa di una maiale, è stato invece consegnato al museo di piazza Sant’Egidio a Roma, dove si svolge una mostra sulla cultura ebraica. I primi due pacchi, con lo stesso contenuto, erano stati recapitati nella Capitale rispettivamente ieri alla Sinagoga e oggi all’ambasciata di Israele. In uno dei tre plichi sarebbe anche stata trovata una lettera, in cui si fa riferimento a Theodor Herzl, lo scrittore ungherese di fine ‘800 fondatore del movimento sionista, e frasi deliranti sull’olocausto e sulle deportazioni. Al momento sono in corso indagini per capirne la provenienza.
LA SOLIDARIETA’ DELLE COMUNITA’ ARABE – «No ad ogni forma di razzismo, sì al dialogo religioso costruttivo e non strumentale». Così Foad Aodi, il presidente delle Comunita’ arabe in Italia (Comai), esprime la propria “solidarietà” alla comunità ebraica dopo l’invio di tre pacchi, ciascuno contenente una testa di maiale, alla Sinagoga di Roma, all’ambasciata israeliana in Italia e ad una mostra sulla cultura ebraica che si svolge sempre a Roma. Aodi sottolinea «l’importanza di un dialogo interreligioso costruttivo e di condannare ogni forma di razzismo religioso e di carattere politico contro tutte le religioni: musulmana, ebraica, copta o cattolica». Per il presidente del Comai «siamo attraversando un momento molto difficile a livello nazionale ed internazionale, bisogna intensificare gli sforzi e gli impegni diplomatici a favore della pace in Medio Oriente per non lasciare spazio a nessuna strumentalizzazione di razzismo religioso e con fini politici». (ANSA)
(l’immagine di copertina è di repertorio)