Leicester campione: le sette meraviglie di Claudio Ranieri che si aggiudica la Premier
02/05/2016 di Boris Sollazzo
LECISETER CAMPIONE: Il FILM DELLA VITTORIA DELLA PREMIER DEL LEICESTER E DI CLAUDIO RANIERI –
Nessuno ci avrebbe creduto. Claudio Ranieri veniva forse dall’unico vero fallimento di una grande e sottovalutata carriera, quello da ct della Grecia. Il Leicester si era salvato per miracolo. Presidente e allenatore si incontrano: poche parole, un solo obiettivo. “Dobbiamo salvarci, Mr. Ranieri, è un anno fondamentale per il club, non possiamo retrocedere”. Mr. Claudio si accorse subito che poteva farcela. Vardy, Kanté, lo colpirono subito. E parlò chiaro a quel gruppo che subito trovò in sé armonia e unione. “Dovete giocare come una squadra, non siamo una big quindi dobbiamo lottare con il cuore, con l’anima. Non mi interessa contro chi giochiamo. Tutto quello che voglio è che lottiate. Se sono meglio di noi, okay, ma devono dimostrare di esserlo“.
Lo hanno fatto.
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GIORNATA 1 Leicester City-Crystal Palace 1-0 –
Cinque vittorie e quattro pareggi. Un inizio importante, solo l’Arsenal aveva fermato la mina vagante della Premier. Ma il condottiero di Testaccio non è soddisfatto. “Abbiamo iniziato molto bene, ma ripeto il nostro obiettivo era la salvezza – racconta nella lettera aperta ai suoi tifosi scritta a The Players Tribune -. Vincemmo le prime gare, ma concedevamo troppi gol. Dovevamo farne almeno due o tre per vincere. Mi preoccupava molto. Prima di ogni gara dicevo: “Forza ragazzi, oggi niente gol”. Non succedeva mai. Ho provato ogni tipo di motivazione. Alla fine, prima del match contro il Crystal Palace, dissi: “Forza ragazzi, se oggi non subiamo gol vi offro una pizza”. Ovviamente non prendemmo gol. Quindi mantenni la mia promessa e portai tutti alla Pizzeria Peter in Leicester City Square. Ma quando arrivammo feci una sorpresa:
GIORNATA 16 Leicester City-Chelsea 2-1 –
Vardy e Mahrez. Il bomber venuto dai dilettanti e che lavorava in fabbrica, l’algerino che ha innervato di fantasia una squadra operaia dopo essere finito addirittura nella quarta serie francese. Il sogno comincia a realizzarsi, il Chelsea di Mourinho viene dominato con quel gioco all’italiana che forse fa dimenticare che non è Simeone ad averlo invitato. Si sente, per la prima volta, il coro dedicato a Ranieri.
GIORNATA 21 Tottenham-Leicester City 0-1 –
Trentuno anni, tedesco. Una ventina di presenze nella Germania, era nella rosa dei mondiali del 2006 (una sola gara giocata, quella ininfluente contro l’Ecuador). Difensore con il vizio del gol, idolo dei tifosi dello Stoke City che furono i primi a chiamarlo “il muro di Berlino”. A inizio 2015 passa in prestito al Leicester. Destinato a cercarsi un’altra squadra, sulla panchina dei Foxes arriva Ranieri, che lo ebbe nel 2001 al Chelsea. Se lo ricordava adolescente, coriaceo e bravo negli inserimenti. Lo tiene. All’84’, a Londra, contro quelli che diverranno i grandi rivali per la Premier, la butta dentro. Un colpo di testa e si ritorna a capo della classifica grazie al rocambolesco Liverpool-Arsenal 3-3.
GIORNATA 24 Leicester City-Liverpool 2-0
E’ la consacrazione di Jamie Vardy. Il record di gol consecutivi (13 in 11 partite) è già suo. Ma qui mostra le sue doti da uomo decisivo, in Italia si direbbe uomo scudetto. Doppietta, Liverpool annichilito, gli uomini di Ranieri non mostrano cedimenti e davanti a Schmeichel non arriva nessuno o quasi dei Reds. Impietoso il confronto fra Firmino, costato 40 milioni di sterline, e il bomber di Sheffield uno solo (record assoluto per uno che arriva dai Dilettanti).
GiORNATA 25 Manchester City-Leicester City 1-3 –
Ammettiamolo, tutti, prima della partita, sono convinti che la favola di Davide si abbatterà su Golia. Sulla squadra che spende di più, che compra ciò che vuole a qualsiasi prezzo. Otamendi costa quanto tutto il Leicester, per dire. La bella favola dei Ranieri boys, secondo molti, si spegnerà all’Etihad Stadium. Sbagliato: Huth fa addirittura una doppietta, Mahrez la solita pennellata. Solo alla fine le Foxes concedono il gol della bandiera al Kun Aguero. I punti sul Tottenham ora sono cinque, sui Citizens sei. Ora Vardy & Co. non possono più nascondersi.
GIORNATA 34 Leicester City-West Ham 2-2 –
Non è la vittoria contro una grande. Ma il West Ham rischiava di diventare ciò che Lecce e Sampdoria furono per la Roma o il Verona per il Milan: l’inaspettato sgambetto di una piccola che ti toglie il trionfo annunciato. Un arbitraggio demenziale fa e disfa: Vardy segna l’1-0 e poi viene inspiegabilmente espulso per una simulazione inesistente e una reazione affranta e rabbiosa, gli Hammers in vantaggio, al 90′ un rigore per le Volpi molto generoso. Ed è Ulloa, il bomber di scorta che non ha mai tradito a metterci una pezza. Cinque punti sugli Spurs. Tanti, ma non abbastanza.
GIORNATA 36 Manchester Utd-Leicester City 1-1 –
Senza Vardy. Che proprio contro il Manchester, all’andata, aveva suggellato il suo record. Con una vittoria è scudetto, senza aspettare il Tottenham. La squadra ha paura, forse per la prima volta in questa stagione. Paura di vincere, di realizzare un sogno. Anzi, il sogno. E così arriva la rete di Martial: la granitica difesa dei ragazzi di Ranieri rimane ferma, insolitamente. Schmeichel si fa segnare sul suo palo. Molti pensano che si voglia festeggiare contro l’Everton in casa, che l’Old Trafford sia troppo anche per questi eroi. Non è così: la rete dell’attaccante superpagato – e, ironia della sorte, scoperto e cresciuto dal mister testaccino al Monaco – è come una frustata per questo pugno di eroi. Ci vogliono otto minuti per il gol, di testa, del capitano Wes Morgan. Poi è una bella battaglia, con i tifosi dei Red Devils che cantano con i supporters del Leicester (in tremila hanno trovato posto in uno dei templi del calcio). Ad applaudire, sugli spalti, anche Eric Cantona. Vincerete, cantano. Insieme. Si è dovuto aspettare il Monday Night, ma così è stato.
Grazie Leicester, ci hai insegnato, di nuovo, la magia del calcio. Sor Claudio, mortacci tua, che hai combinato. Daje, ora festeggia.