Paura a Parigi: muoiono tre attentatori, caccia grossa a Hayat Boumeddiene
10/01/2015 di Redazione
Uccisi i tre armati che per due giorni avevano seminato il panico nella regione parigina, ora gli inquirenti indagano sulle loro vite e cercano attivamente Hayat Boumeddiene, la compagna di Coulibaly che avrebbe collaborato attivamente alle imprese del compagno.
CHARLIE HEBDO, LA SUPER RICERCATA – Hayat Boumeddiene, 26 anni, compare in bikini in alcune foto accanto ad Amedi Coulibay, in altre invece è ritratta con un niqab mentre si «addestra» all’uso delle armi, di cui il compagno è sembrato avere ampia disponibilità. Ora è la donna più ricercata di Francia, anche se non è detto che abbia preso parte alle imprese del compagno impugnando un’arma. Di sicuro le autorità sanno che ha scambiato oltre 500 sms con le compagne dei fratelli Kouachi e con Coulibaly mentre la polizia francese teneva sotto controllo il suo cellulare.
CHARLIE HEBDO, IL GIALLO SULLA PRESENZA IN FRANCIA O IN SIRIA – C’è però un giallo sulla sua presenza in Francia. Secondo gli inquirenti la donna giovedì era a Parigi. Secondo alcuni media francesi, come i quotidiani Le Parisien e Le Figaro, invece durante gli attacchi sarebbe stata in Siria. Secondo le ricostruzioni dei giornali sarebbe partita per la Siria via Madrid e Istanbul insieme ad un uomo il 2 gennaio. Avrebbe dovuto fare rientro il giorno 9, ma non si sarebbe imbarcata sul volo di ritorno. Altre fonti vicine agli inquirenti avevano in precedenza sostenuto che hayat Boummediene era stata vista insieme a Coulibaly giovedì sera, giorno seguente l’attacco a Charlie Hebdo e precedente i blitz con l’uccisione dei tre terroristi.
CHARLIE HEBDO, LA VERSIONE DEL PROCURATORE – Per quanto riguarda gli attacchi, il procuratore di Parigi, François Molins, ha ricostruito la giornata di ieri spiegando che Coulibaly è stato ucciso dalle forze di sicurezza nel corso di un intervento che non ha provocato vittime a parte il sequestratore, ma solo 4 feriti. Le 4 vittime rinvenute all’interno del locale avrebbero trovato la morte al momento dell’irruzione dell’uomo nel supermercato kosher di Porte de Vincennes, avvenuta nel corso di una furiosa sparatoria con la polizia che ha lasciato all’esterno più di una decina di feriti.
CHARLIE HEBDO, IL GRUPPO DI FUOCO – L’uomo è accusato anche dell’uccisione di una poliziotta a Montrouge, avvenuta il giorno prima. Punto rilevante, le autorità non sono ancora sicure che i fratelli Kouachi e Coulibaly abbiano agito d’intesa fin dall’inizio o se piuttosto l’uomo non si sia attivato cercando di sua iniziativa di dare una mano ai compagni, con uno dei quali si era conosciuto durante uno dei numerosi periodi trascorsi in carcere.
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CHARLIE HEBDO, LE CERTEZZE – Tra quello che è sicuro c’è la presenza di uno dei fratello Kouachi nella redazione di Charlie Hebdo, gli esami del dna vi collegano infatti Said, il più anziano dei due, quello che come Coulibaly avrebbe soggiornato in Yemen, dove avrebbero ricevuto istruzione religiosa e militare. In diverse occasioni sia Coulibaly che i Kouachi avrebbero dichiarato la loro affiliazione ai qaedisti yemeniti. Impronte del più giovane dei Kouachi sono invece state trovate sull’auto usata per l’assalto a Charlie Hebdo.
CHARLIE HEBDO, ARMATI FINO AI DENTI – Tutti erano armati pesantemente e disponevano anche di esplosivi, i due fratelli disponevano di un lanciarazzi M82, fumogeni, due pistole, due coltelli e due Kalashnikov. La loro fuga si è conclusa sulla porta di un capannone in Piccardia, nel quale avevano trovato rifugio ieri, dopo 24 ore trascorse vagando nella regione parigina Proprio da una foresta di Villers-Coterêt sono spuntati ieri mattina, a piedi, entrando poi in una piccola azienda in una zona industriale. Circondati, i due non hanno capito che insieme a loro c’era il titolare dell’azienda, che è rimasto per ore nascosto e in comunicazione con la polizia all’esterno senza che loro se ne accorgessero.
CHARLIE HEBDO, L’ASSALTO A VINCENNES – Secondo il procuratore è stata la decisione dei due fratelli di tentare una sortita ad attivare l’assalto al supermercato di Vincennes, dove Coulibaly si rifiutava di trattare e prometteva di fare una strage se si fosse fatto del male ai fratelli Kouachi.
CHARLIE HEBDO, IL RUOLO DEI MEDIA – Il procuratore ha anche lamentato che i media abbiano diffuso i nomi dei 3 mentre la crisi era ancora in corso, rovinando qualsiasi «sorpresa» gli inquirenti volessero organizzare ai loro danni. C’è da dire che nei minuti precedenti il blitz a Vincennes i media sono invece andati in volontario black out favorendo l’intervento delle forze speciali. Ora l’attenzione delle autorità è volta a verificare la provenienza di armi ed esplosivi usati dai 3 e i loro legami con il terrorismo yemenita, i canali di finanziamento e le eventuali complicità e i supporti di cui possono aver goduto in Francia.
CHARLIE HEBDO, LA COMMEMORAZIONE DOMANI A PARIGI – Intanto proseguono le manifestazioni per commemorare le vittime degli attacchi terroristici di queste ore. In tutti i paesi. A Bologna, ad esempio, è stato organizzano un flash mob. A Piazza Nettuno sono state alzate al cielo migliaia di matite. Gli studenti hanno esposto striscioni per condannare tanto il terrorismo quanto le dichiarazioni anti-Islam fatte dopo l’attentato da alcuni politici e opinionisti. Dopo il minuto di silenzio in memoria delle vittime i rappresentanti degli studenti hanno poi preso la parola per ribadire il loro no al terrorismo. Ma ovviamente il principale evento per la commemorazione si terrà in Francia, domani. Il ministro dell’Interno Francese bernard Cazenueve ha spiegato che per garantire la sicurezza della manfiestazione saranno prese «misure del tutto eccezionali». Cazeneuve ha ricordato che saranno presenti «numerose personalità straniere». Per l’evento sono mobilitati 2.000 poliziotti e 1.350 militari, a Parigi e nella regione limitrofa. Al fianco del presidente Francois Hollande ci saranno i leader dei paesi europei. Anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi.
CHARLIE HEBDO, LA TENSIONE E I FALSI ALLARMI – Le stragi parigine hanno generato in tutta la Francia un clima di insolita tensione o paura. Nel paese ci sono stati infatti dei falsi allarmi per il rischio di attentati. Sabato mattina la polizia ha fatto evacuare un hotel nei pressi di Disneyland Paris. Invece davanti alla sinagoga di rue Clovis a Parigi sono stati segnalati colpi d’arma da fuoco che in realtà non erano mai esplosi. Inoltre, c’è stato un segnale di allerta anche in un centro commerciale di Villers-en.Bière, nel dipartimento di Senna e Marna, lo stesso dove ieri sono stati uccisi i fratelli Cherif e Said Kouachi.