La lettera di Stefano Gabbana al suo «amore», Domenico Dolce
17/09/2014 di Redazione
Stefano Gabbana ha affidato una lettera al Corriere della Sera in cui parla del suo amore nei confronti di Domenico Dolce, il compagno con il quale attraverso Dolce e Gabbana ha costruito un impero che supera oggi il miliardo di euro di fatturato e migliaia di dipendenti, impero nato «grazie al nostro amore», spiega Gabbana, che nella missiva ricorda come tutto nacque da una telefonata, nel 1979. Il perché di una lettera lo spiega lo stesso stilista: «con carta e penna è tutto diverso, le parole sono più difficili, hanno un valore più profondo che resterà unico, come unico sei e sarai sempre tu per me».
TUTTO NACQUE DA UNA TELEFONATA – All’epoca Domenico Dolce, milanese classe 1962, era il primo assistente di Giorgio Correggiari, stilista bolognese, grande sperimentatore di materiali e tessuti, che in quegli anni lavora con successo a Milano. Stefano Gabbana, siciliano classe 1958, all’epoca grafico pubblicitario, telefona a Correggiari sentendosi dire: «Non c’è. Le passo il suo primo assistente». Nacque così il rapporto con colui che nella lettera non ha esitato a chiamare «la mia famiglia». I due si danno un appuntamento, iniziano a frequentarsi mentre Correggiari gli dà una scrivania di fronte a Dolce «che si barricava dietro montagne di libri perché diceva che lo copiavo», racconta ora Gabbana, 35 anni dopo. Una vita dopo. In cui è nato il loro amore, durato 20 anni.
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DAL DEBUTTO AL SUCCESSO – Così nacque un marchio che ha fatto la storia della moda. Nacque anche dalla scoperta, continua il Corriere della Sera, della Milano degli anni ’80, ricca di seduzioni e promesse. La prima sfilata arriva nel 1985, la prima collezione autoprodotta in cui lanciano quel loro stile spregiudicato che ha nella bella siciliana sfrontata, con reggiseno indossato a vista, la propria musa. Nella sua lettera Stefano Gabbana ricorda ogni momento della loro carriera e del loro amore e come questo sia evoluto negli anni nonostante ormai i due abbiano compagni diversi:
«Sono trascorsi tanti anni da quando ho sentito per la prima volta la tua voce dall’altra parte del telefono, tutto è cambiato eppure nulla è cambiato. L’amore che provavo allora si è solo trasformato, continuando a darmi tante bellissime sensazioni. Con carta e penna è tutto diverso, le parole sono più difficili, hanno un valore più profondo che resterà unico, come unico sei e sarai sempre tu per me»
L’OUTING DEL 1999 E LA FINE DEL RAPPORTO – Gabbana ricorda come il loro amore venne ufficializzato dalle colonne del settimanale Sette, nel 1999:
«fece molto rumore, a quei tempi ancora non usava, eppure fu un gesto per noi così normale, istintivo. Ricordo che il giorno dopo mi chiamò mia madre, turbata, “perché non me l’hai detto che finivate sul giornale?”»
COME UNA FAMIGLIA – Nel 2002 il rapporto finì. E dopo il sentimento di lutto rimase la sensazione che, per Stefano Gabbana, Domenico Dolce è«la mia famiglia»:
«Dal niente abbiamo creato insieme la Dolce e Gabbana e con la forza del nostro amore abbiamo realizzato tutto quello che abbiamo. Sostenendoci a vicenda siamo riusciti a superare tante difficoltà e tanti pregiudizi. A salvarci, è stato il fatto di esserci sempre detti la verità, anche quando era difficile, quando ci faceva litigare. Così siamo sopravvissuti»
Non manca poi un pensiero alla persona ed alla sua eventuale reazione dopo questa lettera:
«Domenico è un timido, quando gli dico che è la mia famiglia si ritrae, ma viviamo ancora vicini, nello stesso palazzo, uno in un piano e l’altro sopra, quando facciamo vacanze separate ci chiamiamo sempre, siamo riusciti a restare, intelligentemente, buoni amici e grandi complici. Di questa lettera non sa niente, forse è meglio che almeno un messaggino glielo mandi: preparati, fra le notizie di domani ci sei anche tu»
La lettera, una testimonianza di un innamorato ad un ex mai lasciato, verrà letta nel corso del Festival delle Lettere che si terrà a Milano dal 29 settembre al 5 ottobre. Nello specifico la missiva verrà letta nella serata del 3 insieme a quelle di Fabio Troiano, Carolina Crescentini, Ivan Cotroneo e Amanda Sandrelli.