L’Europa contro le specie infestanti

LE CINQUE OPZIONI – Come si può arrivare al risultato? Attraverso cinque opzioni che classificano altrettante azioni da intraprendere. L’opzione base, o per meglio dire la “zero”, non prevede interventi ma solo una disciplina dei parassiti e degli agenti patogeni che colpiscono piante ed animali, oltre alle specie esotiche introdotte a fini di acquacoltura. Sarà inoltre possibile imporre divieti alle importazioni a titolo del regolamento sul commercio della flora e della fauna. L’introduzione della convenzione relativa all’acqua di zavorra implementerà il controllo. L’opzione uno prevede invece l’elaborazione di linee guida, codici di condotta e campagne di sensibilizzazione.

Il gambero rosso della Louisiana venne importato in Italia a scopo commerciale. Sfuggito dal suo allevamento si è installato nell'area tirrenica per poi risalire verso Lombardia e Veneto. L'animale sta mettendo in pericolo la sopravvivenza del gambero italiano
Il gambero rosso della Louisiana venne importato in Italia a scopo commerciale. Sfuggito dal suo allevamento si è installato nell’area tirrenica per poi risalire verso Lombardia e Veneto. L’animale sta mettendo in pericolo la sopravvivenza del gambero italiano

LEGGI E PERMESSI – L’opzione due prevede la nascita di uno strumento legislativo accompagnato dall’elenco di specie esotiche ritenute di rilevanza unionale. Ognuna di queste, per essere inclusa nella lista, dovrà essere considerata alla stregua di una minaccia per la fauna e la flora dell’Unione. L’elenco farà scattare una serie di obblighi per gli stati membri. Ovvero stabilire misure d’ingresso nella Ue riducendo al minimo i danni causati dalla presenza di tali piante. L’opzione tre prevede la necessità di chiedere il permesso agli altri paesi dell’Unione qualora si vogliano introdurre specie infestanti, mentre la quattro richiede la realizzazione di un elenco dove vengono registrate tutte le operazioni relative all’introduzione in Europa di specie infestanti.

UN IMPEGNO ANCHE ECONOMICO – Infine, l’opzione cinque, obbliga gli Stati membri ad eradicare, appena ve ne sia la comparsa, le specie esotiche invasive incluse nell’elenco di specie di rilevanza unionale. La commissione ammette che è difficile definire la valutazione di queste misure sia perché manca un elenco già definito di specie infestanti sia perché è stata riscontrata una decisa scarsità di studi economici esaustivi e su larga scala che fino a poco tempo fa caratterizzava la letteratura su queste specie. La Commissione si preoccupa anche delle conseguenze economiche per le piccole e medie imprese e quanto la nuova normativa possa incidere sui costi complessivi di tutte le aziende operanti nella silvicoltura, l’agricoltura, il turismo e le attività ricreative.

La tartaruga dalle orecchie rosse , originaria della Florida, è arrivata in Italia come animale da compagnia. A causa delle dimensioni raggiunte in età adulta, pari a 30 centimetri di diametro, vengono abbandonate nei corsi d'acqua, con il risultato che ogni anno arrivano circa 900.000 nuove tartarughe producendo danni gravi all'ecosistema visto che si nutre di larve, uccelli acquatici e piccoli pesci
La tartaruga dalle orecchie rosse , originaria della Florida, è arrivata in Italia come animale da compagnia. A causa delle dimensioni raggiunte in età adulta, pari a 30 centimetri di diametro, vengono abbandonate nei corsi d’acqua, con il risultato che ogni anno arrivano circa 900.000 nuove tartarughe producendo danni gravi all’ecosistema visto che si nutre di larve, uccelli acquatici e piccoli pesci

130 MILIONI DI EURO A SPECIE OGNI ANNO – Parlando di soldi, è necessario segnalare come la prima opzione assorba dai 26 ai 40 milioni di euro l’anno. Tuttavia verrebbero a limitarsi i costi aggiuntivi nella lotta contro le specie infestanti nell’ordine del miliardo di euro l’anno. La nuova legislazione potrebbe generare maggiori oneri per le imprese, e di questo il Parlamento dovrà tenerne conto attraverso un calcolo delle spese, ma allo stesso tempo promette di apportare benefici sociali, ambientali ed economici che sarebbero decisamente superiori rispetto ai costi. Secondo la Commissione questo pacchetto eviterebbe la perdita di posti di lavoro, gioverebbe alla salute pubblica, ai beni ed alle strutture ricreative. Ed inoltre si risparmierebbero 130 milioni di euro l’anno per ogni specie invasiva bloccata prima del suo ingresso in Europa.

I COSTI IN ITALIA – Razionalizzazione e risparmio, quindi. Bruxelles punta a limitare il più possibile la presenza di specie infestanti sia per tutelare la fauna locale sia per evitare di spendere soldi nella conservazione del territorio. E se pensiamo che ogni specie costa, in termini di danni e contenimento, 130 milioni di euro l’anno, si fa presto a capire quanto un intervento sia da ritenersi necessario. Natura Italia ci propone uno studio nel quale si capisce quale sia il costo per l’Italia dovuto alla presenza di specie aliene. Il solo tarlo asiatico dal 2006 al 2008 è costato a Regione Lombardia 1,2 milioni di euro. La nutria costa 4 milioni di euro l’anno, i gamberi alloctoni 150.00o euro mentre l’Emilia – Romagna per la zanzara tigre impegna, sempre ogni anno, 1,1 milioni di euro mentre Milano spende, come spiega Tiscali, 2 milioni di euro l’anno per le allergie dovute all’ambrosia.

L'ambrosia ha un forte potere allergenico, al punto che può creare problemi anche a 200 chilometri di distanza. In Lombardia dal 1999 è previsto il taglio durante il periodo della crescita. Chi non provvede riceve 500 euro di multa
L’ambrosia ha un forte potere allergenico, al punto che può creare problemi anche a 200 chilometri di distanza. In Lombardia dal 1999 è previsto il taglio durante il periodo della crescita. Chi non provvede riceve 500 euro di multa

UN EQUILIBRIO SOTTILISSIMO – Risulta però difficile capire quanto costino le specie invasive all’Italia, forse perché, e qui Bruxelles ha ragione, la questione emerge solo quando il danno è conclamato. Vedi il caso del tarlo asiatico, arrivato dall’Egitto e che rischia di mettere in pericolo la vegetazione del Paese. Con la nuova proposta l’Europa cercherà di porre “sotto controllo” l’invasione delle specie non autoctone. La natura nel corso dei millenni ha stabilito un sottilissimo equilibrio che passa anche dalla diffusione di certe specie nei giusti habitat. Se questo equilibrio viene sconvolto, si arriva a liberare i corsi d’acqua di Cagliari dal Giacinto d’acqua, regolarmente in commercio, con una ruspa. Ed i costi per la società, specie in questo periodo di crisi, rischiano di essere insostenibili. (Photocredit Wikipedia)

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