Libero e quel titolo che ci si poteva risparmiare
05/08/2015 di Redazione
A volte, in quella giungla che è diventato il giornalismo italiano, per un titolo che colpisca, si sacrifica quasi tutto. Per carità, è giusto che ognuno difenda, anche con forza e con polemica, le proprie idee, ma questo non vuol dire accettare tutto. Oggi, secondo il nostro modesto parere, la prima pagina di Libero, spesso provocatoria, esagera. Sfugge il piede dall’acceleratore. Infatti, oggi sul quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, ha esagerato.
Ecco il titolo di apertura:
Un conto è la propaganda, un conto è la faziosità, ma il rispetto, almeno per la morte, imporrebbe di lasciare fuori dall’agone politico, certe argomentazioni. Si possono avere diverse posizioni rispetto all’immigrazione e all’accoglienza. Ma quando si arriva ad addossare all’avversario politico la responsabilità della strage quotidiana che avviene nel Mediterraneo, si è usciti di strada.