La scoperta per cui Erdogan ha fatto arrestare due giornalisti turchi
27/11/2015 di Redazione
La procura di Istanbul ha richiesto l’arresto per Can Dundar, direttore di “Cumhuriyet”, e Erdem Gul, a capo della redazione di Ankara, per un’inchiesta in cui il giornale rivelò un presunto passaggio di camion carichi di armi dalla Turchia alla Siria.
L’IRA DI ERDOGAN SUI GIORNALISTI –
Galeotta fu l’inchiesta, pubblicata alla vigilia delle elezioni del 7 giugno scorso, il presidente Recep Tayyip Erdogan, che all’epoca avvertì Dundar che l’avrebbe pagata cara e ora i giudici gli hanno presentato il conto. La vicenda, paradossale, vede i giornalisti accusati di spionaggio per aver denunciato i rapporti tra governo e jihadisti in Siria, un’accusa che i giornalisti rigettano:: «Non siamo spie ma giornalisti», «siamo accusati di spionaggio. Il presidente l’ha definito tradimento. Noi non siamo traditori, spie o eroi: siamo giornalisti», ha dichiarato Dundar, dicendosi convinto che «questo procedimento contribuirà a fare luce su come questi episodi» del trasporto di armi in Siria ðsono avvenuti, piuttosto che su come noi li abbiamo raccontati». La sua però rischia di rivelarsi una pia illusione, visti i precedenti.
LA LOTTA AI TRADITORI –
Ieri Erdogan invece ha definito ancora una volta l’inchiesta come un atto di tradimento, sostenendo che i tir trasportavano aiuti per la minoranza turcomanna nel nord della Siria, legata ad Ankara. «Che differenza avrebbe fatto se i camion contenevano armi oppure no?», ha aggiunto il presidente turco, sorvolando sul fatto che quelle armi e quei sostegni probabilmente sono finiti anche ad altri protagonisti della guerra in Siria, in particolare agli jihadisti sulla lista nera di mezzo mondo.