«I Cinque Stelle? Questi sono anche peggio di quelli prima»: Livorno, i dolori del sindaco Filippo Nogarin
04/12/2015 di Redazione
Livorno e il Movimento 5 Stelle, un rapporto che sembra consumarsi sotto il peso della crisi dell’azienda dei rifiuti. E cominciano i primi mugugni, riportati da Repubblica, come quello di Sandro, tipografo neopensionato del quartiere Corea: «I Cinque Stelle? Mi sa che qui i voti non li riprendono più. La gente ci crede poco a chi dice che vuol cambiare tutto quando poi a pagare per gli sbagli siamo sempre noi».
LIVORNO: «QUESTI SONO PEGGIO DEL PD»
«Se va avanti così la prossima volta resto a casa -continua l’uomo- Né Grillo né Pd, questi sono anche peggio di quelli prima. Dalla padella nella brace, siamo stati bravini via». Filippo Nogarin, primo sindaco non di sinistra in 68 anni di monocolore rosso era per Grillo
un sogno a occhi aperti, l’inizio dell’ascesa. Se Pizzarotti a Parma è considerato fuori linea, Nogarin è un 5 Stelle col timbro di garanzia, reddito di cittadinanza e autobus gratuiti sono stati gli annunci (per ora rimasti tali) fin dal primo giorno, un vero figlio del Movimento
LIVORNO, LA SFIDA POLITICA INTORNO ALL’AAMPS
tre consiglieri comunali hanno però detto basta e ora la maggioranza si regge su un solo voto di scarto:
L’assessore all’ambiente Gordiani si dimette dopo uno sfogo in diretta streaming in dissenso per la gestione dell’affare Aamps, la società pubblica dei rifiuti fiaccata da 42 milioni di debiti e tasse mai riscosse. I dipendenti dell’azienda (300 diretti e 200 nelle ditte satelliti) invadono il Palazzo Civico urlando e indossando maschere di gomma con la faccia del sindaco, per giorni non vengono svuotati i cassonetti mentre sui social rimbalza il video registrato durante le proteste in cui Gianni Lemmetti, assessore al bilancio di Nogarin, dice «M’importa un cazzo di questi stronzi». È vero che poi chiede scusa spiegando che non si riferiva agli operai ma la Cgil non la prende bene e ancora meno digerisce l’interrogazione in cui ieri Di Maio chiede ad Alfano se non sia il caso di precettare i lavoratori Aamps in caso di sciopero, già proclamato il 9 e 10
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LIVORNO: LA DIFESA DI NOGARIN DA PARTE DI ENRICO ZANETTI
Nonostante le difficoltà, i cittadini non sembrano dubitare del loro Sindaco, mentre la politica si perde nelle sue scaramucce, con Nogarin che trova un alleato in Enrico Zanetti di Scelta Civica:
«Non so chi abbia torto e chi ragione», dice Luisa bevendo il caffè in un bar del quartiere Venezia affacciato sui canali. «Ma i soldi che mancano alla fine li dovremo tirar fuori noi e magari gli spazzini perderanno pure il posto. Ho votato la lista “Buongiorno Livorno” come tanti altri di sinistra che non ne potevano più del Pd. Non so di chi fidarmi, triste ma vero». Grillo difende il sindaco a spada tratta e parla di un «complotto mediatico» costruito ad arte per screditarlo. Sul suo blog da due giorni si vedono le foto di cassonetti svuotati e strade pulite (“contro di noi solo propaganda”, è la sua tesi) anche se la tregua è solo temporanea e il rischio- immondizia potrebbe presto ripresentarsi. A Roma infatti i parlamentari toscani del Pd, da Marcucci a Cantini a Gelli e Silvia Velo, indicano il «fallimento livornese » come l’antipasto di un disastro che potrebbe replicarsi a livello nazionale: «Se questo è il laboratorio politico 5 Stelle, figuriamoci cosa combinerebbero i grillini a Palazzo Chigi», avverte il livornese Andrea Romano. Ma Enrico Zanetti di Scelta Civica, sottosegretario all’economia, si allea con Nogarin: «Fa benissimo a voler mettere in concordato preventivo la partecipata dei rifiuti»
Il Sindaco Filippo Nogarin dal canto suo continua per la sua strada
«Abbiamo scelto di sanare l’azienda, salvaguardare i lavoratori, i creditori e il servizio. Solo chi è slegato dai poteri forti e dalle banche poteva compiere questo passo. Solo chi non ha “debiti elettorali”. Per 20 anni il Pd ha fatto di questa azienda il proprio manipolo»
LIVORNO, L’EDITORE DEL VERNACOLIERE: «I 5 STELLE DEVONO FARSI LE OSSA»
trovando una sponda in Mario Cardinali, editore del Vernacoliere:
non se la sente di condannare il sindaco: «Il problema dei 5 Stelle è che ancora non sanno cosa sono, devono farsi le ossa e a Livorno non è facile. Ci vorrebbe una giunta che non litiga. Dopo settant’anni la gente s’era rotta le scatole e voleva provare un’altra minestra. Ora si fanno i conti col passato e scoppia la guerra dei cassonetti. Un tiro al bersaglio» Vicino al porto Antonio si fa un selfie con un cestino pieno d’immondizia: «Questa la metto su facebook», ride. «E scrivo che a Livorno a 5 stelle non c’è nemmeno un albergo».
(Photocredit copertina ANSA/FRANCO SILVI)