Lo scambio di opinioni sul web
14/04/2017 di Redazione
Uno scambio di opinioni stimolante e costruttivo
è ancora possibile sul web?
Come recuperare un po’ di senso critico?
Le opinioni scambiate sul web sono infinite. Eppure, paradossalmente, in un contesto che per definizione è “liberale e democratico” spesso le interazioni assumono le sembianze di una lotta al potere e il senso critico diventa una chimera.
Il web offre infinite opportunità di confronto, di dibattito e di informazione. Come possiamo sfruttare il suo potenziale e rendere le nostre interazioni più costruttive?
Parliamo di opinioni. Le opinioni sono il nostro personale punto di vista su situazioni o persone. Potremmo definirle come la versione pubblica dei nostri pensieri.
Seppur riferite a situazioni specifiche, le opinioni raccontano molto di noi in generale, delle nostre teorie sul mondo, della nostra personalità.
Quali fattori influenzano le nostre opinioni?
1 La cultura personale. Il background culturale influisce sulla capacità di formulare ed esprimere opinioni, ma anche sulla propensione a porsi domande, a ricercare informazioni.
2 Lo stato d’animo. Stati d’animo ed emozioni attivano categorie interpretative corrispondenti. Per esempio, essere di buon umore porta a selezionare informazioni più positive e viceversa.
3 Pregiudizi, valori, bisogni e preferenze. I nostri valori (molti dei quali acquisiti in famiglia) agiscono come una mappa mentale che orienta le nostre opinioni.Pregiudizi e preconcetti (non sempre intenzionali o coscienti) anticipano la valutazione dei fatti, compromettendo l’accuratezza delle nostre opinioni. I pregiudizi sono superficiali, generalizzanti e rigidi.
4 Confirmation bias (errore di conferma). Per mantenere una coerenza interna siamo portati a ricercare continuamente conferme alle nostre convinzioni, piuttosto che sottoporle a verifica: difendiamo, cioè, le nostre opinioni e i nostri principi anche a costo di clamorosi errori di ragionamento.
5 Le opinioni di persone rilevanti (genitori, amici, insegnanti, personaggi pubblici detti influencers). Talvolta pensiamo di avere un’opinione personale, ma in realtà stiamo aderendo all’opinione di altri, che su di noi hanno una certa influenza, senza valutarne la fondatezza. Generalmente, chi ha una bassa autostima tende a conformarsi maggiormente alle opinioni altrui per il bisogno di approvazione e di sicurezza.
Per queste ragioni le opinioni non possono essere verità assoluta. Per quanto accurate e approfondite siano, rimangono un’interpretazione “probabile”.
Recuperare il senso critico. Il senso critico è la capacità intellettuale di analizzare le opinioni proprie e/o altrui, con l’obiettivo di cercare una “spiegazione” sempre più accurata.
Avere senso critico vuole dire:
- argomentare e motivare la propria opinione
- riconoscerne punti forti e punti deboli
- dialogare con chi ha opinioni contrastanti
- approfondire i vari aspetti della questione
- cercare alternative
- prendersi del tempo per riflettere.
Arroccarsi sulle proprie posizioni. Abbiamo già accennato (ai risvolti positivi dell’assertività. E’ possibile esprimere in modo chiaro, fermo e disinvolto le proprie opinioni e i propri sentimenti nel rispetto dell’interlocutore.
In realtà, l’atteggiamento che si riscontra più frequentemente sul web è ben diverso: ci si arrocca sulle proprie posizioni senza argomentarle o, peggio, puntando il dito contro chi ha un’opinione differente dalla propria. Questo perché difendere ad ogni costo la propria posizione offre un illusorio senso di sicurezza e potere.
Il confronto spaventa. Il confronto implica accettare di fare temporaneamente spazio dentro di sé all’altro e accettare il rischio di contraccolpi alla propria autostima. D’altra parte senza confronto non c’è comprensione né crescita.
Il dialogo destabilizza, insinua dubbi e incertezze. Dialogare vuol dire uscire dalla propria comfort zone. Questo può scoraggiare e fare propendere per opzioni meno rischiose dal punto di vista psicologico: attaccare chi non la pensa come noi (“Stai dicendo idiozie!”) oppure alzare dei muri (“Io la penso così!”,”Ognuno è libero di pensarla come vuole”).
Riscontrare un errore nel proprio ragionamento per molti equivale a un insuccesso.
Il senso critico non si eredita ma si sviluppa con la pratica. Il tempo dilatato necessario per riflettere, di certo, non può competere con la rapidità di un click del mouse o sullo smartphone. Tuttavia, bisogna ammettere che molte pratiche del web e dei social ci stanno disabituando alla rielaborazione personale delle informazioni (pensiamo al classico “copia e incolla”).
Come utilizzare il potenziale del web per esercitare il proprio senso critico? Il web offre l’opportunità di un apprendimento cooperativo: in ogni momento è possibile accendere un dibattito, mettere in comune le idee,porre domande significative, confrontare gli elementi a disposizione, esercitare la propria curiosità intellettuale, valutare insieme, contestare con rispetto. Perché non farlo?!